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TURISMO E SICUREZZA

Civita: consegnati gli interventi di messa in sicurezza del Raganello. Primo passo verso la riapertura delle gole

Previsti interventi per circa 960 mila euro che miglioreranno accessi e servizi di fruibilità delle gole

Consegnati i lavori relativi al progetto “Interventi di Messa in sicurezza, miglioramento accessi e servizi di fruibilità del Torrente Raganello”. Un’attività che prevede interventi per circa 960mila euro finalizzati al rilancio turistico del borgo di Civita attraverso una serie di azioni che consentono di ampliare l’informazione turistica ed usufruire in piena sicurezza delle bellezze naturali del bacino del Torrente Raganello, insieme a numerose attività volte ad aumentare promuovere la visibilità dei luoghi a scala nazionale.

Alla sobria cerimonia di consegna hanno partecipato, oltre al sindaco, Alessandro Tocci, il responsabile comunale del Settore Tecnico nonché Responsabile Unico del Procedimento , il geometra Giuseppe Palazzo, l’ingegnere Mario Salvatore Oriolo, in qualità di amministratore unico e direttore tecnico della Sinar srls, incaricata, come capogruppo mandataria del Raggruppamento Temporaneo di Professionisti, della direzione lavori, l’architetto Ilaria Oriolo e il geologo Giuseppe Campanella, facenti parte del Rtp, e il consigliere comunale delegato ai Lavori Pubblici, Antonio Vavolizza. L’Associazione Temporanea d’Imprese “Ati Civita Raganello”, esecutrice dei lavori, era rappresentata dall’amministratore unico dell’ Agrisolution Srl, Mario Grillo, e dall’ingegnere Carmelo Gallucci.

Una messa in sicurezza che riguarda, al momento, solo l’esterno del torrente. Per quanto riguarda, invece, la messa in sicurezza dell’interno del torrente «siamo in attesa del progetto – ha commentato il sindaco Alessandro Tocci – La nostra speranza è che questo venga redatto al più presto e i lavori possano iniziare nel più breve tempo possibile. Oggi, come amministrazione, abbiamo compiuto il primo passo verso la riapertura in sicurezza delle Gole. Adesso spetta ad altri organi fare gli ulteriori passaggi. Ringrazio pubblicamente l’ufficio tecnico comunale e i progettisti per quanto fatto, ma un ringraziamento particolare lo debbo dare all’assessore regionale Gallo che ha fortemente voluto che questo progetto vedesse la luce».

Il progetto

Alcuni aspetti scientifici coinvolgono tutta l’area del Raganello mentre il potenziamento dell’offerta turistica riguarda maggiormente il territorio del comune di Civita che, per la particolare morfologia si adatta all’implementazione di strategie che tendono ad avviare una modalità di “turismo in sicurezza” e rendere possibili azioni che consentono, agli utenti della natura di avere notizie immediate sui percorsi da fare, sulla loro difficoltà, e sulle condizioni meteo in corso, al fine di valutare i dati e fare correttamente le proprie scelte. I dati meteo cui si può attingere dal sistema in progetto non saranno sostitutivi di quelli ufficiali divulgati dalla Protezione Civile Regionale, che è e resta l’unico ente deputato a farlo, ma daranno un dato locale di dettaglio.

I dati registrati in loco da una serie di sensori locali, elaborati unitamente a quelli diffusi dalla Protezione Civile Nazionale, dal Centro Funzionale ARPACAL con applicazioni ad hoc in modo da ordinare e riorganizzare tutte le informazioni in messaggi semplici, comprensibili ed immediati che la centrale della Protezione Civile Regionale, potrà utilizzare o integrate nei MAU, e saranno utilizzati come informazione aggiuntiva per i turisti.

Sono individuati alcuni percorsi e sentieri che saranno resi percorribili in piena sicurezza, infatti nel progetto è presentata una proposta di sentieri e percorsi fluviali che limitano i rischi, unitamente ad un possibile approccio naturalistico per estendere i camminamenti laddove consentito.

Le dimensioni, la morfologia e la geologia del bacino si prestano a fare del Torrente Raganello un sito pilota per la mitigazione del rischio idrogeologico. All’intero del bacino saranno installati una serie di sensori specifici per la taratura di modelli idrologici, per la calibrazione di immagini satellitari, per la messa a punto di modelli di propagazione di incendio e la mitigazione della franosità superficiale. Tutti i dati, acquisiti in tempo reale, saranno inseriti all’interno di un data base accessibile a tutti i gli studiosi che ne faranno richiesta.

La visita virtuale alle gole

Per far conoscere tutto il percorso delle gole basse del Raganello, nella fornitura è prevista la realizzazione di un documentario della durata di 15 minuti in formato 4K. Il filmato, da commissionare a documentaristi professionisti, dovrà prevedere una prima parte descrittiva dei luoghi in termini geologici e, nella seconda parte, un volo drone lungo il percorso interno delle gole.Il tutto commentato da una speaker professionista.

Il parco scientifico del torrente Raganello 

Nel corso della realizzazione del progetto e per l’anno successivo, dovrà realizzarsi una campagna pubblicitaria finalizzata alla ripresa turistica del borgo ed inoltre sull’edificio del comune sarà installato un videowall per esterni che avrà la funzione di visualizzare l’accessibilità alle gole sulla base delle informazioni fornite dalla PC regionale e dai modelli locali e nella restante porzione dello schermo saranno proiettate a rotazioni previsioni meteo, attività ed iniziative del comune, immagini delle telecamere panoramiche.

La molteplicità di dati funzionali alla valutazione del rischio, fa si che quanto realizzato nel Torrente Raganello possa essere considerato alla stregua di un parco scientifico per lo studio di modelli di mitigazione del rischio idrogeologico. Ancora oggi, a distanza di 12 anni dalla messa in funzione della rete radar Nazionale, l’utilizzo di questo strumento non è pienamente applicato, sia per la sua scarsa considerazione nei protocolli di mitigazione, sia per una scarsa diffusione nell’ambito della ricerca idrologica. Nell’ambito del progetto sono presenti strumenti ed informazioni finalizzati a rendere operativi i dati delle due coperture radar.

La presenza di un radar aggiuntivo in banda X è dettata dalla necessità operativa in tempo reale. In questo contesto le precipitazioni, calibrate con pluviometri e disdrometri sincronizzati, saranno praticamente fornite con ritardi minimi.

Il radar e le attrezzature a compendio saranno allocate al rifugio di Colle Marcione che potrà essere un’altra luogo vda visitare per la valenza scientifica.

La presenza di una fitta rete di 4 pluviometri, più un idrometro e due disdrometri (strumento laser che misura velocità e dimensioni delle gocce d’acqua) offre un bacino unico in Calabria, dove poter effettuare studi e sperimentazioni sulla calibrazione dei dati radar sia in banda X che in banda C.

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