Un giorno in tribunale per gli alunni delle classi 1F e 1H della Scuola Secondaria di 1° grado di Castrovillari. Per fortuna non da imputati, ma da attori, per simulare un processo e capire le dinamiche che stanno dietro i ritmi della giustizia ed evitare, si spera, da grandi un vero procedimento. Il progetto, svolto presso il Tribunale di Castrovillari nella sua fase finale, è ideato dal presidente Trovato e gestito dall’associazione Ciak formazione e legalità, in Calabria e in altre regioni d’Italia, con il prezioso contributo della Fondazione Carical e dell’Associazione Nazionale Magistrati, con il patrocinio del comune di Castrovillari e di altri comuni della Regione Calabria.
Un percorso di educazione e sensibilizzazione alla legalità, giunto alla 8ª edizione finalizzato alla “messa in scena” di veri e propri processi penali minorili, che si tengono nelle aule del Tribunale, simulati dai ragazzi in collaborazione con gli operatori dello stesso Tribunale. Gli studenti hanno affrontato uno degli argomenti più discussi in questi ultimi giorni e, per tale motivo, più che mai attuale: “il bullismo” nelle scuole. Negli ultimi mesi, questo progetto ha tenuto impegnati gli studenti, che in veste di attori, hanno messo in scena nell’aula del Tribunale di Castrovillari, la simulazione di questo processo.
La storia verte su un racconto di vita reale e parla di un’adolescente, Gaia, vittima di bullismo da parte di alcuni suoi amici e di suo padre che denuncia i ragazzi responsabili, accusati di essere la causa del tentato suicidio della figlia. La rappresentazione ha il compito di «risvegliare le coscienze di una società che, per anni, – spiega Anna De Gaio, referente del progetto scuola – ha sottovalutato un grosso problema e ha fatto, principalmente capire ai ragazzi che il bullismo non è un gioco, non è divertente e che questo fenomeno non deve essere sottovalutato».
La partecipazione dei ragazzi al progetto è stata possibile grazie alla disponibilità del Dirigente Scolastico Gianmarco D’Ambrosio, il quale ha sostenuto fortemente il progetto – aderendo all’iniziativa sin dalla prima fase – confermando l’idea che “Ciak” sia canale di un efficace incontro tra il mondo della giustizia minorile e quello della scuola, nella consapevolezza che solo rendendo autentiche le esperienze vissute dai discenti si possa costruire apprendimento significativo per la vita.
Al fianco dei ragazzi nella preparazione è stata la docente Anna De Gaio, referente del progetto. «I ragazzi anche quest’anno hanno avuto l’opportunità di fare un iter di arricchimento e approfondimento della cultura della legalità – ha spiegato – anche grazie alla consueta sinergica collaborazione dei Docenti Natale, Arcidiacono, Maturo, Pandolfi e dei genitori, i ragazzi hanno risposto egregiamente regalandoci emozioni con la loro grande capacità, credo fortemente nello straordinario valore educativo dell’iniziativa e nell’esperienza vissuta in maniera cosciente e consapevole che risulta, quindi, fondamentale nel percorso di crescita e di educazione non solo degli Alunni delle scuole interessate ma anche di tutta l’intera comunità Castrovillarese». La fase di formazione dei ragazzi è stata curata per l’associazione Ciak formazione e Legalità dalle avvocatesse Francesca Marica ed Anna Filice.