Ha fatto della narrazione legata alla memoria e all’identità dei luoghi dai quali proviene un mantra, che si assaggia e degusta ad ogni morso. Le sue pizze in teglia sono l’essenza vera del racconto autentico di una Calabria tutta da scoprire. Daniele Campana si conferma «un classico dell’innovazione: una certezza delle pizze moderne». Così scrive 5o top pizza, la classifica 2024 che lo incorona ancora una volta al terzo posto tra i grandi dell’arte bianca italiana. Prima di lui solo Bonci che con Pizzarium consolida la sua leadership ormai da tempo e Francesco Arnesano con il suo indirizzo capitolino “Lievito” che sono l’espressione marcata della romanità ormai imperante nel campo della pizza in teglia.
L’indirizzo calabrese del pizzaiolo coriglianese è ormai emblema della visione moderna della pizza: la sua base alveolata, leggerissima, ben si sposa e accompagna i condimenti di qualità frutto di un’attenta ricerca di materie prime selezionate da una nutrita pattuglia di produttori, casari, coltivatori che sposano la stessa visione di Daniele Campana per la narrazione di una Calabria buona, autentica, straordinaria. Le sue pizze sono il racconto di una memoria mia doma, sempre in continua evoluzione nel racconto di radici veraci e radicate che trovano espressività e qualità nella ricca proposta che ogni giorno si trova nel banco di Via Nazionale a Corigliano.
Ad accompagnare le proposte in teglia una variegata selezione di Beverage composto da birre artigianali calabresi, vini regionali e chicche nazionali, e una gamma di oli territoriali che ben si sposano ed esaltano le sue proposte gastronomiche. E per chi preferisce il comodo viaggio nel gusto, alla formula street food, accanto alla storica insegna Campana 12 è un tempio dedicato alla pizza tonda al piatto, sia a pranzo che a cena, dove il gusto trova lo spazio ideale per lasciarsi assaporare, nel ritmo lento di una terra dalle mille sorprese.
Gli altri calabresi in classifica
Tra i pizzaioli top italiani spuntano anche altri tre indirizzi regionali, ad inorgoglire il lavoro dei professionisti che in questo campo ormai sanno rappresentare una certezza. Conferma sicura per Antonio Oliva che ad Acri con il suo “Oliva Pizzamore” segna il territorio con il suo estro creativo e le sue proposte dalla lunga lievitazione, caratterizzate dall’utilizzo di farine biologiche e ingredienti di prima scelta. Gli abbinamenti sono «arditi ma vincenti» scrive la guida – «Ottima la base e ancor più buoni i condimenti, anche quelli cucinati».
Doppio successo invece per i castrovillaresi Giuseppe Di Gaetani e Filomena Palmieri che portano a casa un diciottesimo posto con l’insegna cosentina “Forno Filomena” e un trentesimo piazzamento con il quartier generale dell’azienda di famiglia “Da Filomena” in pieno centro a Castrovillari. Madre e figlio rappresentano ormai una «firma in Calabria e non solo» per la pizza d’autore e la riscoperta della tradizione. Nel concept cosentino (aperto dal 2021) con vista sul museo all’aperto dell’isola pedonale della città dei Bruzi, la famiglia castrovillarese ha saputo farsi apprezzare per la varietà e la gustosa ampiezza della proposta in teglia.
Ma la vera radice e anima del lavoro che compiono Filomena e Giuseppe si apprezza a Castrovillari, nella sede principale del loro avamposto di gusto. La pizza a lievitazione naturale leggera e digeribile, con una lunga maturazione e condita con ingredienti del territorio, trova la sua massima espressività grazie a materie prime selezionate tra i banchi degli agricoltori locali del mercato quotidiano (a chiazza) o nel rapporto diretto con produttori custodi del Pollino. Tradizione ma anche tanta innovazione ed estro che ogni giorno arricchiscono un banco da mangiare con gli occhi, prima di addentare un morso tra le varietà di pizze proposte.