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OLIO DI QUALITA'

Il premio Corona maestro d’Olio 2024 alla Dolce di Rossano dei fratelli Renzo

Nella prestigiosa location dell'antica residenza "Antico caffè delle Mura" a Lucca la consegna del riconoscimento nell'ambito della kermesse "Extra Lucca Summer Edition"

Sono stati i precursori di un lungo lavoro di valorizzazione e riscoperta della cultivar “Dolce di Rossano” e con questo olio monovarietale da specie autoctona continuano a fare incetta di premi e riconoscimenti. I Fratelli Renzo nei giorni scorsi sono stati insigniti a Lucca della Corona Maestro d’Olio 2024. La premiazione è avvenuta a Lucca nel corso della decima edizione della kermesse “Extra Lucca Summer Edition” in una serata svolta all’interno della prestigiosa location dell’antica residenza “Antico Caffè delle Mura”.

Dal 2008 la manifestazione premia le eccellenze olearie italiane. Cesare Renzo a nome della famiglia produttrice della Dolce di Rossano ha ricevuto il riconoscimento alla presenza del presidente dell’Accademia Maestro d’Olio, Fausto Borella, critico enogastronomico e profondo conoscitore del mondo oleario, sono intervenuti numerosi produttori di oli di eccellenza.

«La nostra azienda – dichiarano i fratelli Vincenzo e Cesare Renzo- ha ricevuto con il monovarietale Orolio Dolce di Rossano, presidio Slow Food, il massimo riconoscimento con la Corona Maestro d’Olio 2024. Felicissimi e inorgogliti di aver creduto in questi anni che la cultivar autoctona del nostro territorio avrebbe ricevuto un giusto posizionamento e riconoscimento nel panorama oleario nazionale e internazionale. La dolce di Rossano non rappresenta solo un olio di eccellenza, ma una identità storica, economica e sociale di cui andare fieri».

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AMBASCIATORE DEL GUSTO

Festival della Cipolla Bianca di Castrovillari: l’appuntamento si sposta nel centro storico

Tra il rione Pontaniddo e San Vito ritorna il 20 e 21 luglio l'evento che racconta le qualità dell'ecotipo locale, punta di diamante dell'agricoltura locale

Sarà la nuova location tra il rione Pontaniddo e San Vito ad accogliere il ritorno del Festival della Cipolla Bianca di Castrovillari, il 20 e 21 luglio. I produttori dell’ecotipo che ha il marchio registrato della DE.CO. proporranno, con stand espositivi, tanto la produzione del corrente anno, quanto i risultati della trasformazione delle passate raccolte. Cresce sempre di più la superficie dei terreni destinati alla produzione del prodotto agricolo che si sta caratterizzando per essere sempre più un marchio identitario per la promozione del territorio.

Accanto a questo anche la diffusione della conoscenza della cipolla che sta riscuotendo tanti apprezzamenti anche al di fuori dei confini regionali. Prova ne è il video dello chef Max Mariola, lo scorso anno ospite del Joy Festival, che ha presentato al grande pubblico dei social le qualità e la versatilità dell’ecotipo locale.

Presentare il prodotto, nella parte storica della città, che si affaccia sulla valle del fiume Coscile, zona rigogliosa da un punto di vista ambientale, ma anche fertile per l’agricoltura, serve a coniugare modernità nell’uso della cipolla e tradizione dei luoghi ove i contadini castrovillaresi esercitavano la propria attività.  Ovviamente, oltre alla degustazione presso gli stand dei produttori, ci saranno dei punti destinati allo street food, con i piatti che esalteranno la cipolla, nonché vini del territorio di rinomate cantine.

La musica farà da sfondo alle degustazione ed ai momenti di promozione, mentre alle 17:30 del 20 luglio un convegno, nella sala consiliare, presenterà le qualità e le prospettive del prodotto agricolo.

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ROGHI DOLOSI

Tragedia a Cassano: 74enne muore tentando di difendere il suo uliveto dalle fiamme

E' il professore Lorenzo Francomano. Papasso condanna i piromani. La cittadinanza è sgomenta di fronte al racconto di questa drammatica vicenda

E’ un bilancio tragico quello che si registra nel devastante incendio che ha colpito ieri, nel pomeriggio, la zona della valle dell’Eiano attorno al Santuario della Madonna della Catena, e che ha richiesto l’intervento massiccio dei Vigili del Fuoco, degli operai di Calabria Verde, dei volontari dell’Ensa e dell’associazione “Il Pellicano”, oltre agli operai della squadra manutenzione comunale.

Per una tragica sequenza di eventi, Lorenzo Francomano, professore di 74 anni residente a Civita e cugino del Presidente del consiglio comunale di Civita, Vincenzo Mastrota, è stato trovato senza vita dopo che il fuoco ha travolto la sua proprietà. Stava cercando di difendere il suo uliveto dall’arrivo delle fiamme – quasi sicuramente di origine dolose – quando è rimasto vittima delle fiamme che hanno interessato la zona. Sul posto della tragedia si sono recati il sindaco di Civita, Alessandro Tocci, e il primo cittadino di Cassano allo Jonio, Giovanni Papasso, che ha descritto una scena straziante.

«Quella che abbiamo vissuto è stata una vera e propria disgrazia che colpisce al cuore tutti noi e che deve pesare per sempre sulla coscienza di chi ha appiccato il fuoco – ha scritto il sindaco Papasso – Oltre a distruggere la natura, gli ignobili piromani hanno distrutto la vita umana di una persona perbene che, per proteggere i suoi ulivi, ha perso la sua vita».

Le indagini dei Carabinieri

Sono i Carabinieri della Compagnia di Cassano all’Ionio che hanno preso in mano il fascicolo di indagine e stanno lavorando per ricostruire esattamente quanto accaduto. Il sindaco ha ringraziato tutte le forze dell’ordine e i volontari coinvolti per il loro instancabile impegno. Papasso ha concluso il suo messaggio con una forte condanna verso i piromani, esprimendo l’auspicio che i colpevoli vengano presto assicurati alla giustizia. Ha ribadito che la responsabilità della morte di Francomano ricade su chi ha appiccato l’incendio a Cassano.

Fatto sta che Cassano all’Jonio è sgomenta e naturalmente in lutto, perdendo non solo un cittadino ma anche un esempio di integrità e dedizione alla terra. La tragedia ha toccato profondamente ogni residente, ricordando dolorosamente la fragilità della vita umana di fronte alla crudeltà e all’irresponsabilità altrui

 

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IL GIORNO DELLA COMMOZIONE

Fratelli d’Italia ricorda con affetto Mimmo Munno

Gli è stata intitolata la stanza del Coordinamento Territoriale, all’interno della nuova sede politica nella centrale Via Roma.

E’ il momento della commozione, il momento in cui gli occhi non riescono a trattenere le lacrime nel ricordare chi come Mimmo Munno ci ha lasciato troppo prematuramente. Ieri Fratelli d’Italia, il suo partito, gli ha voluto rendere omaggio nuovamente intitolandogli la stanza del Coordinamento Territoriale, all’interno della nuova sede politica nella centrale Via Roma. Tanti i presenti, tutti gli amici di partito, il Coordinatore Provinciale Angelo Brutto, il Senatore Fausto Orsomarso, il coordinamento provinciale dell’UGL di cui lui era un attivo dirigente sindacale, e soprattutto la sua famiglia che insieme agli amici ha tagliato tra l’emozione di tutti il nastro. Da oggi quella stanza avrà sicuramente un significato diverso e un Angelo che guarderà dall’alto e veglierà sui suoi amici di partito che nei loro interventi hanno ancora una volta tracciato e ricordato il profilo politico ma soprattutto umano di quel bravo ragazzo con il sigaro in bocca che ha lasciato un segno indelebile nella nostra comunità.

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SANITA' E APPALTI TRUCCATI

Inchiesta “Sartoria”: revocata la misura cautelare a Michelina Graziano

La decisione del gip è arrivata dopo l'interrogatorio di garanzia. Il suo profilo era finito nell'inchiesta sugli illeciti commessi nella sanità calabrese per un ammontare complessivo di 33 milioni di euro. «Risulta del tutto estranea alla vicenda» scrivono i giudici

Incubo giudiziario finito per Michelina Graziano che giorni fa era stata inserita tra le persone coinvolte nell’inchiesta “Sartoria” condotta dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, riferita al appalti truccati nella sanità catanzarese per circa 33 milioni di euro. Un grande inchiesta che ha portato a smantellare una rete di professionisti ed operatori del mondo sanitario regionale accusati a vario titolo di corruzione, concussione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, turbata libertà degli incanti, truffa aggravata ai danni dello Stato, falso ideologico, abusiva introduzione in sistema informatico ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, poste in essere anche a vantaggio di plurime società nei confronti delle quali è stata ipotizzata la rispettiva responsabilità amministrativa.

La professionista medica cosentina, ai tempi dell’indagine responsabile di Fisica sanitaria dell’Asp di Cosenza e responsabile tecnologico dei sistemi di radiologia per l’azienda nonché componente del tavolo tecnico della Stazione unica appaltante della Calabria, era finita nelle maglie dell’inchiesta per un episodio che si collega alla predisposizione di un bozza del capitolato tecnico di gara (finito tra gli illeciti contestati ad uno degli indagati) per il quale la Guardia di Finanza sospetta la falsa procedura volta a garantire l’aggiudicazione a società “amiche” di alcuni profili finiti sotto indagine.

Per il gip – infatti – sarebbe emersa «la gravità indiziaria per le condotte integranti la vicenda al vaglio dove Bove e Capobianco da una parte come soggetti interessati e Graziano, Siciliani ed Armentano dall’altra come soggetti gestori della procedura che in unico a complesso agire alterano e avvelenano l’iter burocratico per falsare l’intera procedura di gara e garantire l’aggiudicazione alle società da essi rappresentate».

Nulla di vero rispetto alla posizione di Michelina Graziano che, difesa dall’avvocato Franco Coppola del foro di Castrovillari, nel corso dell’interrogatorio di garanzia ha avuto modo di chiarire la sua posizione «in maniera efficace» scrive nell’ordinanza di «revoca della misura cautelare» a suo carico il giudica Gilda Danila Romano e soprattutto definire di «essere del tutto estranea alla vicenda operando una rilettura degli elementi che sulle prime colpivano la sua condotta». Anzi le dichiarazioni rese durante l’interrogatorio di garanzia davanti ai giudici indaganti ha permesso una «rivalutazione dell’intera vicenda circa le condotte e posizioni dei vari indagati». Pertanto alla luce della ricostruzione che «appare utile a rivisitare il quadro indiziario sussistente a carico della indagata e certamente ad azzerare le esigenze cautelari come sulle prime il quadro indiziario aveva portato a delineare» il giudice ha disposto la «revoca della misura cautelare della sospensione dall’esercizio di uffici e servizi pubblici, ridando dignità al profilo della fisica cosentina.

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BUONA SANITA'

«Ho rischiato di morire, mi ha salvato la grande famiglia della Medicina di Castrovillari»

La storia a lieto fine di un uomo di 66 anni, ricoverato per oltre due mesi e mezzo nel reparto diretto dal primario Giuseppe Varcasia

Oltre due mesi e mezzo di ricovero nel reparto di Medicina dell’ospedale di Castrovillari che per lui (un uomo di 66 anni) e per la sua famiglia è diventato la sua seconda casa. Una lunga battaglia contro un malessere prima sconosciuto, poi cristallizato in una diagnosi che ha permesso allo staff diretto dal primario Giuseppe Varcasia, di aggredire l’infezione, che lo ha allettato e portato quasi sul punto di morte, con la cura giusta riportando a casa il protagonista di questa storia di buona sanità che oggi sente il dovere di ringraziare tutti «per la professionalità dimostrata e la passione con la quale hanno preso in carico il mio caso disperato».

Mentre racconta la sua storia, lunga e tormentata alla quale si è aggiunta anche la scoperta del parkinson (saltato fuori da un referto durante i tanti esami clinici fatti per arrivare al cuore del problema), si commuove e parla dei medici che lo hanno curato e «mi hanno salvato la vita», degli infermieri e le Oss con i quali ha condiviso gli ultimi mesi della sua esistenza, come di «una grande famiglia» che lo ha accolto, sostenuto non solo con le cure ma anche psicologicamente. Cosi come hanno fatto con i suoi familiari, diventati presenza costante al suo capezzale.

«Ho rischiato di morire ma l’accanimento dei medici mi ha riportato in vita». E’ la sintesi di una storia clinica che inizia lo scorso anno, intorno ad Ottobre, quando l’uomo – già colpito da un infarto nel 2020 – viene invitato a sottoporsi ad intervento per impiantare un defibrillatore sottocutaneo, necessario per il suo quadro a rischio di cardiopatico. Dopo i giorni classici del ricovero torna a casa ma qualcosa non torna. La sua condizione di salute è sempre più fragile, l’uomo non sta bene è debilitato. Se ne accorgono i familiari che lo spingono a fare controlli, visite, accertamenti. Tutto sembra non dare segnali preoccupanti ma l’uomo dimagrisce, è sempre più debole e una sera finisce in pronto soccorso perchè accusa un malore.

Altri esami e controlli fino alla decisione del ricovero il 14 aprile scorso. Quando arriva nella degenza dell’Unità operativa di medicina interna di Castrovillari la sua condizione appare subito preoccupante. I medici lo rivoltano come un calzino, chiedono per lui analisi, esami diagnostici, consulti con altri reparti, iniziano una cura perchè scoprono che ha una infezione. Ma gli antibiotici che l’uomo assume insieme al resto del piano terapeutico non danno i risultati sperati.

Più volte l’uomo arriva ad un passo dal baratro. Sono i medici e gli infermieri del reparto, soprattutto in una notte, ad accorgersi che sta malissimo, ha la pressione al limite, e lo salvano ancora dalla morte. Si “accaniscono” sul suo stato di salute, lo studiano, e cercano di trovare il bandolo della matassa di una infezione che lo debilita e mette a rischio il suo quadro già deficitario. Poi la svolta, l’intuizione che i medici dello staff del dottor Varcasia (Gialdino, Raimondi, Teti, Belmonte) hanno trovato continuando ad analizzare le carte dell’immensa mole di esami che continuano a chiedere per lui. Richiedono di effettuare un ecotransofageo e scoprono che l’uomo è affetto da una Endocardite: una infezione del rivestimento interno (endocardio) delle strutture del cuore, pareti, valvole o tessuti danneggiati.

Subito il reparto si attiva per il suo trasferimento al policlinico universitario di Catania, dove lo accompagna un medico cubano in servizio presso la Medicina di Castrovillari. Un viaggio lungo in ambulanza ma utile per sottoporsi ad un intervento di espianto del defibrillatore che ha impiantato ad ottobre. Lo opera il dottor Di Grazia che elimina l’infezione che lo ha messo ko per mesi e mesi. Per l’uomo è una vita che rinasce. Il calvario che lo riguarda si apre alla speranza. Le sue condizioni migliorano e l’uomo viene dimesso e riportato in Calabria, dove vive. Da poco più di un mese è a casa insieme alla sua famiglia e pensa al futuro che prima non immaginava possibile. Ora dovrà fare nuovi esami e controlli, ma le prima analisi effettuate dopo la fine dell’incubo sanitario che lo ha riguardato dicono che la sua condizione è in ripresa.

La sua vita è fuori pericolo, grazie alla professionalità dei medici di Castrovillari che non lo hanno mai lasciato solo anche quando tutto sembrava disperato.

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LA CANDIDATURA

Capitale Italiana della Cultura 2027: 20 città in concorso, c’è anche Morano Calabro

Il sindaco Mario Donadio non nasconde l'emozione: «è arrivato il momento di riscoprirci orgogliosi della nostra terra»

Venti città italiane hanno inviato al Ministero della Cultura la manifestazione d’interesse per concorrere al titolo di Capitale italiana della Cultura, edizione 2027. I comuni che entro i termini previsti del 3 luglio hanno risposto al bando sono Acerra (provincia di Napoli, Campania); Aiello Calabro (provincia di Cosenza, Calabria); Alberobello (provincia di Bari, Puglia); Aliano (provincia di Matera, Basilicata); Brindisi (Puglia); Caiazzo (provincia di Caserta, Campania); Fiesole (provincia di Firenze, Toscana); Gallipoli (provincia di Lecce, Puglia); La Spezia (Liguria); Loreto Aprutino (provincia di Pescara, Abruzzo); Massa (provincia di Massa-Carrara, Toscana); Mazzarino (provincia di Caltanissetta, Sicilia); Morano Calabro (provincia di Cosenza, Calabria); Pompei (provincia di Napoli, Campania); Pordenone (Friuli Venezia Giulia); Reggio Calabria (Calabria); Santa Maria Capua Vetere (provincia di Caserta, Campania); Sant’Andrea di Conza (provincia di Avellino, Campania); Savona (Liguria); Taverna (provincia di Catanzaro, Calabria).

«L’emozione di leggere la nostra Morano tra le città candidate è indescrivibile – ha commentato il sindaco Mario Donadio – Il primo passo è stato compiuto. Ora serve lavorare in sinergia con il territorio per costruire questo grande ed ambizioso progetto. Forza Morano, è arrivato il momento di riscoprirci orgogliosi della nostra terra» ha concluso.

L’iter previsto per l’assegnazione del titolo

Le candidature saranno valutate da una Giuria, che selezionerà tra queste le dieci città finaliste, entro il 12 dicembre 2024. A seguito di audizioni pubbliche, che si svolgeranno entro il 12 marzo 2025, la procedura di valutazione si concluderà entro il 28 marzo 2025 con la proclamazione della Capitale italiana della cultura 2027.

La città vincitrice, grazie anche al contributo statale di un milione di euro, potrà realizzare le attività progettate nel dossier e rilanciare il proprio territorio attraverso la cultura. L’ultima città ad essere insignita del titolo è stata L’Aquila per il 2026. La Capitale italiana della Cultura in carica è Pesaro, a cui seguirà il prossimo anno Agrigento.

 

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PROGRAMMA ESTIVO

Morano Calabro: presentato il cartellone estivo firmato dalla giunta Donadio

Cultura, tradizioni e intrattenimento nel programma che animerà i mesi di Luglio e Agosto

Inizia l’estate moranese. Ludica e culturale. Nella mattinata odierna il sindaco Mario Donadio e l’intera Amministrazione comunale hanno presentato ufficialmente il cartellone 2024. Si tratta di una proposta varia, commisurata alle risorse finanziarie al momento disponibili e con eventi spalmati nell’arco temporale compreso tra luglio e agosto. Contenuti improntati a profili di singolarità e collaborazione pubblico/privato, che mirano alla valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale di cui il borgo del Pollino abbonda. Un connubio tra intrattenimento e cultura, teatro, editoria e musica, tradizioni e sport. Con occhio attento a quei marcatori identitari distintivi su cui si basa il «progetto di sviluppo dell’esecutivo e che prenderà forma nei prossimi mesi».

«Contaminazioni e intrecci – sostengono gli amministratori locali – che stimolano il processo di rinascita e il progressivo rilancio delle buone pratiche e delle attività che hanno reso la nostra terra una meta tra le più ricercate del territorio. Lo dicono i numeri. Numeri che noi vogliamo estendere, trasformando le presenze in turismo residenziale, con ritorni economici e sociali più incisivi. A questo stiamo lavorando e questo vogliamo realizzare nel nostro percorso appena iniziato. Abbiamo provato a predisporre nel poco tempo a disposizione, un progetto dignitoso, rivolto ai giovani ma anche a quanti vantino qualche saggia luna in più, coinvolgendo le realtà locali e promuovendo ciò che ci appartiene. La nostra idea di villaggio glocal non potrà prescindere, sin dai prossimi mesi, da una grande attenzione alle misure sovracomunali le quali, ne siamo certi, potranno innescare processi di crescita virtuosa. Nell’occasione ringraziamo la Pro Loco per la fattiva collaborazione e tutti i soggetti che a vario titolo hanno partecipato con serietà alla stesura del cartellone».

 Tra i principali appuntamenti da segnalare Venerdì 12 luglio, Festival della Musica, ore 23.00, Largo San Bernardino, poi i festeggiamenti religiosi e civili dedicati alla Madonna del Carmine: lunedì 15, ore 21.30, in Piazza Almirante, concerto del talentuoso cantante Santino Cardamone; martedì 16, stessa ora stessa piazza, concerto della Tribute Band Vasconnessi, che esegue con fedeltà i successi di Vasco Rossi. Il 20 una serata per i ragazzi e le loro famiglie: festa del Grest in Piazza Giovanni XXIII. Lunedì 22, letture da Corrado Alvaro, nella sala riunioni del Museo della Civiltà Contadina (nella circostanza, e fino al 30, sarà possibile visitare in situ la mostra fotografica “Scatti di vita in scena”, di Antonello Parrilla).

Cinque le iniziative affidate alla Pro Loco e calendarizzate per il 23 luglio, il 6, il 16, il 24 e il 31 agosto. Tra queste date, dopo lo stop causa Covid, torna la coloratissima Festa Italo Brasiliana: sabato 24 agosto, ore 20.00, Piazzetta San Bernardino. Anche lo sport torna ad essere un caposaldo dell’estate: dal 24 al 26 luglio, torneo di calcio ai campetti di contrada Calcinaia.

Due le serate da godere tra le magiche architetture del castello medievale: il 27 luglio, ore 21.00, balli e sagra del tartufo di Pizzo; il 17 agosto, ore 20.00, opera teatrale “Romeo e Giulietta”, regia e reinterpretazione di Allison Gallicchio. Dal 1 al 3 agosto, dalle 20.00, in Piazzetta San Bernardino, Festa della birra. Domenica 4, dalle ore 18.00, nella contrada Campotenese, Festa Madonna della Neve. Lunedì 5, ore 18.00, nel Chiostro San Bernardino, presentazione libro “Flora rappresentativa del Parco del Pollino, di A. Maffei.

Dal 8 al 10 agosto, ore 18.00, nella palestra dell’ex Scuola Media, torna il Memorial delle Stelle. Giorno 11, dalle 17.00, nel Largo San Bernardino, serata Interstellare. Il 12 e 13 agosto, alle 21.30, nel Chiostro San Bernardino, Festival degli Ottoni. Il 14 la festa dell’Assunta, in c.da Cerasali. Il 19, ore 21.00, Chiostro San Bernardino, conferenza del medico scrittore Carmine Paternostro, “Ulisse in Calabria”. Il 20, ore 18.30, ancora sport: Morano Bike Kids, Piazza Giovanni XXIII. Il 23, bis del Festival della Musica: ore 23.00, Piazzetta San Bernardino.

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IL CONVEGNO

Autonomia differenziata come opportunità per il Sud

Ne discute a Mormanno il circolo di Fratelli d'Italia insieme ai rappresentanti delle istituzioni e del partito regionale

Si svolgerà venerdì 12 luglio, alle 19, presso la Galleria D’Alessandro, a Mormanno, l’iniziativa, dal titolo: “Autonomia differenziata, un’opportunità per il Sud”, organizzata dal circolo Fratelli d’Italia del borgo del Pollino. All’incontro sono stati invitati anche i cento sindaci calabresi, i quali hanno recentemente avanzato una richiesta formale al Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, di impugnare il provvedimento sull’autonomia differenziata. La loro presenza – è scritto in una nota- «sottolinea l’importanza del confronto e del dialogo su un tema che potrebbe ridisegnare il futuro assetto istituzionale e amministrativo del Sud Italia. L’autonomia differenziata, infatti, è vista da molti come una possibilità per le regioni meridionali di ottenere maggiori competenze e risorse, ma solleva anche preoccupazioni circa le disparità e le disuguaglianze territoriali. L’incontro di Mormanno sarà un’occasione preziosa per discutere queste dinamiche, cercando di capire come trasformare questa potenziale riforma in un’opportunità di crescita e sviluppo per il Sud».

«L’invito rivolto ai sindaci calabresi rappresenta – si legge ancora- un gesto significativo per coinvolgere direttamente i rappresentanti dei territori nella discussione, ascoltando le loro istanze e preoccupazioni. La cittadinanza è invitata a partecipare a questo importante appuntamento, che rappresenta un momento di riflessione condivisa su uno dei temi più rilevanti per il futuro della nostra regione». All’iniziativa prenderanno parte figure istituzionali di spicco e rappresentanti locali di primo piano. I saluti istituzionali verranno portati da Sabrina Mannarino, consigliere regionale di FdI, e Giancarlo Lamensa, vice presidente della provincia di Cosenza. I lavori saranno, invece, coordinati da Letizia Fortunato, presidente del circolo FdI di Mormanno. L’incontro vedrà, inoltre, la presenza dei senatori Ernesto Rapani e Fausto Orsomarso, i quali offriranno il loro contributo al dibattito su un argomento che sta catalizzando l’attenzione mediatica.

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PICCOLO COMUNE AMICO

Premio Piccolo Comune Amico: Laino Borgo sul podio per l’innovazione sociale

Riconosciuto il lavoro di valorizzazione delle risorse territoriali e dell'identità, portato avanti dall'amministrazione del sindaco Mariangelina Russo.

Valorizzare le proprie risorse interne con benefit ed incentivi che sviluppino la produttività e facilitino il ritorno delle risorse umane dai grandi centri ai piccoli Comuni. Ma anche distinguersi per la valorizzazione della digitalizzazione, adottando politiche di potenziamento dei servizi digitali e della cultura digitale tra i cittadini, o per progetti nell’ambito dell’economia circolare. E’ il senso del premio “Piccolo comune amico” assegnato per la categoria Innovazione sociale al comune di Laino Borgo. 

La comunità del Pollino, guidata dal sindaco Mariangelina Russo, è stata protagonista stamane a Roma, presso il Centro Congressi di Palazzo Rospigliosi, della premiazione ufficiale del riconoscimento assegnato dal Codacons attraverso i voti delle giurie tecniche, via posta, e tramite portale, che hanno riconosciuto a Laino borgo il terzo posto nazionale. Alla cerimonia oltre al sindaco era presente per ritirare il premio anche l’assessore alla cultura di Laino Borgo, Gina Calvosa. 

«Siamo orgogliosi e soddisfatti di questo riconoscimento che sintetizza e rilancia al meglio il lavoro di valorizzazione delle nostre risorse identitarie e territoriali, la nostra cultura e storia, in un’ottica di sistema integrato di marketing territoriale». E’ stata proprio la consigliera Daniela Sirufo, delegata al marketing territoriale, ad intercettare il premio e candidare, con l’avallo dell’amministrazione comunale, Laino Borgo con le sue tradizioni e feste più rappresentative.

Il riconoscimento a Laino Borgo come «eccellenza – è scritto nella menzione del terzo posto – Geosito dell’Unesco all’interno del Parco nazionale del Pollino» che ha saputo rivalutare e attenzionare al grande pubblico «il Vicoletto del sentimento, 22 murales, il palio cu i ciucci, e la Giudaica».

Valorizzare i piccoli comuni italiani

Il progetto “Piccolo Comune Amico” è nato per favorire la valorizzazione dei piccoli Comuni italiani con meno di 5.000 abitanti e per diffondere la cultura e promuovere la valorizzazione delle piccole realtà locali italiane, che sono la pietra miliare delle nostre tradizioni, la culla del cibo di alta qualità e il cuore del nostro patrimonio artistico.

L’obiettivo del Premio è quello di sostenere le azioni di contrasto allo spopolamento e all’abbandono dei piccoli Comuni e, in quest’ottica, sono già 3 le Edizioni che, nel 2021, 2022 e 2023, hanno contribuito alla diffusione della conoscenza dei piccoli comuni italiani e delle loro eccellenze.