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OPERA STRATEGICA

Laino Borgo: inaugurata la rotatoria che collega ai comuni della valle del Mercure

Frutto dell'accordo di compensazione con Sorgenia. E' il primo tratto di un ammodernamento stradale che collegherà con la provinciale lucana

E’ stata inaugurata ieri la rotatoria di accesso tra la strada provinciale 241 (ex ss19 della Calabria) e la strada comunale che congiunge le contrade Licari – Fiumara – Pianette del comune di Laino Borgo.  Un collegamento diretto con i comuni della Valle del Mercure che è il primo tratto di un ammodernamento stradale che riguarderà l’intera arteria che si innesta con la strada provinciale lucana. «Un’opera infrastrutturale di grande pregio per la comunità che mi onoro di amministrare – ha dichiarato il sindaco Mariangelina Russo – e che è frutto di un accordo di compensazione realizzato grazie al contributo di Sorgenia e dei dirigenti con i quali in questi mesi abbiamo avuto continue interlocuzioni offrendo un servizio e un’opera che dona ai cittadini lainesi sicurezza stradale e decoro».

L’inaugurazione avvenuta alla presenza dell’amministrazione comunale e tanti cittadini il sindaco Russo ha ringraziato l’impresa Cannazzaro Costruzioni che «con diligenza, impegno professionalità ha realizzato l’opera in maniera egregia e nei termini previsti. Oggi un’altra bella pagina è stata scritta sul libro della storia di Laino Borgo». Al momento inaugurale hanno preso parte anche i sindaci di Laino Castello, Gaetano Palermo, e Viggianello, Antonio Rizzo, il parroco della comunità, il progettista architetto Guccione, l’ingegnere La Valle che si è occupato del Collaudo, rappresentanti dei Carabinieri e della Polizia Municipale.

«Il mio augurio – ha concluso il sindaco Mariangelina Russo – è di poter continuare a dare a Laino Borgo tante altre opere di questo tipo. Questo è solo il punto di partenza di un’attività amministrativa che, se la comunità vorrà riconfermarmi nel mio ruolo di sindaco, continueremo a profondere con il massimo impegno come fatto fin ad ora, per assicurare alla comunità e ai cittadini crescita e sviluppo».

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SCIOPERO DELLA FAME

Si aggravano le condizioni di salute di Maysoon Majidi: la Cgil chiede la fine della detenzione

Dal 27 maggio l'attivista curda accusata di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina ha iniziato la sciopero della fame. Giuseppe Guido confida nell'intervento della Procura della Repubblica e della Magistratura per una misura meno repressiva in attesa dell'esito del processo.

Versa in condizioni di salute precarie Maysoon Majidi, l’attivista curda sfuggita al regime iraniano che è accusata di favoreggiamento della immigrazione clandestina, nonostante i due scafisti che l’hanno indicata come responsabile dell’imbarcazione abbiano ritirato la loro versione dei fatti. Dal 27 maggio, per protestare contro una detenzione che lei considera ingiusta, ha iniziato lo sciopero della fame che le ha fatto perdere circa 15 chili. La regista curda iraniana ed attivista per i diritti umani si trova nel carcere di Castrovillari. La ricostruzione dei fatti dice che lei su quella imbarcazione, arrivata sulle coste crotonesi, era intanto ad aiutare chi era in difficoltà e distribuiva le razioni di cibo così come avrebbe fatto ognuno di noi di fronte a fratelli e sorelle in difficoltà.

«Confidiamo nel lavoro della Procura della Repubblica e della Magistratura ma chiediamo – scrive in una nota stampa Giuseppe Guido, segretario generale della Cgil Pollino Sibaritide Tirreno – che per la Majidi possa terminare la detenzione in carcere attraverso l’utilizzo di strumenti meno repressivi ed in attesa di un giusto processo. Quella di scafista è una categoria contestata e problematica dal punto di vista giuridico: nella maggior parte dei casi chi guida le imbarcazioni sono semplici migranti, ma in Italia vengono perseguiti come se fossero trafficanti di esseri umani, cioè le persone che organizzano materialmente i viaggi. Nei confronti di questa categoria di persone inoltre il cosiddetto decreto Cutro lo scorso anno ha introdotto pene assai più severe: prima si rischiavano fino a 5 anni di carcere, ora da 10 a 30 anni»

«Un decreto – aggiunge il segretario confederale Cgil – quello voluto dal Governo Meloni, che rappresenta uno schiaffo in faccia al senso di umanità; per la Cgil non è tollerabile la violazione dei diritti fondamentali delle persone: la negazione dell’asilo e di un’adeguata protezione e accoglienza. Continueremo a mobilitarci affinché sia garantito un diffuso sistema di accoglienza. Auspichiamo che le elezioni europee ci consegnino un Parlamento ed una Commissione impegnati a lavorare per una Europa giusta, con posti di lavoro sicuri e salari dignitosi e che sappia rafforzare i percorsi migratori sicuri, legali e regolari, migliorare le tutele, i diritti e il sostegno ai migranti e ai richiedenti asilo all’interno dell’UE. Salvare vite umane nel Mediterraneo e alle frontiere esterne, anche attraverso la reintroduzione di un meccanismo di ricerca e salvataggio dell’UE. Rifiutare le politiche di esternalizzazione delle frontiere e opporsi agli accordi multilaterali e bilaterali con Stati che non rispettano lo stato di diritto e non rispettano i diritti umani».

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IL RICORDO

Francesco Marzano, un magistrato con la toga attaccata all’anima

Nei giorni scorsi nell’Aula dell’Ordine degli Avvocati presso la Corte di Cassazione, si è tenuto un convegno di riflessione sul su libro “Elogio degli avvocati scritto da un giudice".

Nei giorni scorsi nell’Aula dell’Ordine degli Avvocati presso la Corte di Cassazione, si è tenuto un convegno di riflessione sul  libro “Elogio degli avvocati  scritto da un giudice”,  di Francesco Marzano, Presidente emerito della IV Sezione della Suprema Corte di Cassazione, recentemente scomparso.  Erano presenti  le massime autorità della Corte di Cassazione e dell’Avvocatura, come la Prima Presidente della Corte Margherita Cassano, Il Presidente del Consiglio dell’Ordine di  Roma  Paolo Nesta, l’Avvocato Generale dello Stato, Gabriella Palmieri Sandulli,i presidenti delle sezioni della Corte di Cassazione, Patrizia Piccialli, titolare della IV Sezione Penale, il  dr.Di Salvo e il dr. Doivere, Presidenti di  sezione della Corte, i Consiglieri dell’Ordine degli Avvocati , Alessia Alesii, Cristiana Aorditi di Castelvetere, e Pietro Di Tosto, cui si sono aggiunti Gianfranco Iadecola, Sostituto Procuratore Generale emerito presso la Corte di Cassazione,  Vincenzo Romis, Presidente emerito della IV Sezione Penale, e. Nino Magnelli, consigliere emerito di Cassazione. Ha chiuso i lavori il sindaco di Castrovillari Domenico Lo Polito.

 Tutti  hanno reso omaggio alla figura eccelsa di Francesco Marzano,che ha lasciato la sua profondissima impronta nella storia della Magistratura italiana.

II Presidente dell’Ordine, Paolo Nesta, proprio prendendo spunto dal libro, ha sottolineato l’umanità che deve accompagnare l’azione di magistrati ed avvocati, in un rapporto biunivoco di riconoscimento reciproco della dignità delle rispettive funzioni; la Presidente della Corte, Margherita Cassano, ha riconosciuto in Francesco Marzano un punto di riferimento non solo culturale ma relazionale  ed etico, per le sue qualità umane, che gli hanno consentito di lasciare una grandissima eredità di affetti ai colleghi ed al personale amministrativo. Ha inoltre ricordato la profondità della cultura “ umanistica”, che gli ha permesso di spaziare in tutti gli ambiti, introducendo per la prima volta la relazione fra   produzione scientifica e giuridica, e producendo sentenze profondamente innovative, che fanno ormai parte della storia della magistratura italiana.

Anche per l’Avvocato Generale dello Stato Palmieri Sandulli, le brillanti qualità culturali e professionali del dr. Marzano sono state arricchite  e  completate dalle non comuni doti di umanità e di rispetto degli altri, riscaldate dall’intelligenza ironica che si può constatare nel libro.

La Presidente Piccialli, nella sua ampia e circostanziata relazione, ha posto in evidenza che il fondamento dell’attività professionale, e anche della vita di relazione e privata del giudice castrovillarese, con il quale ha condiviso per lunghi anni la vita professionale, è stata la sua profonda cultura delle regole , che affondava le radici in una formazione umanistica ricca e poliedrica

La Presidente Piccialli ha rimarcato poi in lui quelle virtù che sono cardine nella vita dell’uomo, e che gli hanno consentito di essere il magistrato esemplare che è sempre stato. Accanto alla profonda cultura, che diventa sedimento di saggezza, rimarca il grande  sentimento di giustizia, alimentato da un profondo rispetto della dignità della persona; a queste doti, s’accompagna la fortezza dell’animo nell’affrontare  le difficoltà, e la mitezza  del temperamento e del tratto.

Il dr. Iadecola, già Sostituto Procuratore Generale presso la Corte, ne ha elogiato il carattere mite e pacato, il suo senso del  limite e l’assenza di certezze precostituite, ricordando la sentenza sul disastro aereo di Linate, esemplare per la piacevolezza dello stile, capace di rendere comprensibili anche le situazioni più complesse. E il dr. Romis, collega per anni ed amico carissimo di Francesco Marzano,  ha rievocato episodi  del loro comune percorso, che testimoniano non soltanto la profondità  del loro rapporto amicale, ma le qualità relazionali del giudice Marzano, che, unite alla sua modestia comportamentale, e al rispetto verso tutti, destavano affetto e rispetto in tutti coloro con cui veniva a contatto.

A questi elogi si sono uniti i  Presidenti  Dovere e Di Salvo, che ne hanno rammentano l’equanimità e la gentilezza e la signorilità del  tratto, che alleggerivano la severità della funzione. Mimmo Lo Polito ha evidenziato anch’egli la  singolare modalità operativa, di affabilità ed ascolto, che legava il dr. Marzano ai cittadini della sua città, e rievoca l’amicizia di assai  lunga data, e i legami culturali e valoriali  che li univano; illustra azione di Francesco Marzano come Presidente della Fondazione Antiusura, e la sua azione contro la cultura dell’illegalità, e la sua battaglia per la formazione dei giovani alla cultura della legalità, attraverso la scuola; in questa battaglia, combattuta a fianco di istituzioni, laiche e religiose, accanto a docenti e capi d’istituto, egli promosse numerose occasioni di incontro fra gli alunni ed altissime personalità della Magistratura e delle Forze  dell’ordine, confidando nell’azione del dialogo e del confronto. Ha ricordato infine le numerose occasioni di collaborazione istituzionale del Comune di Castrovillari con il Presidente Marzano in questo percorso di educazione alla legalità, e rivendica con orgoglio le azioni messe in campo per onorare e ricordare questo illustre concittadino.

A concluso il Consigliere emerito di Cassazione Nino Magnelli, legato a Francesco Marzano da legami di parentela, oltre che di ideali e valori, che ha letto una poesia in forma di preghiera  scritta dal compianto Presidente, che è una sorta di testamento spirituale e valoriale;in essa egli , con profonda umiltà, prega di conservare  la profonda consonanza con chi soffre, di evitare l’alterigia di chi si ritiene migliore degli altri,di rifuggire dal compiacimento del potere, di essere sempre consapevole della fallacità dei giudizi umani, ed infine di giudicare, perché questo è il suo ruolo, sapendo però che a nessuno è dato di giudicare un altro essere umano, e chiedendo, per questo, perdono.

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LA SENTENZA

Incidente di caccia, condannato il giovane che per errore uccise un uomo

Con un fucile a pallettoni Giuseppe Oberto sparò pensando di mirare ad un cinghiale e invece raggiunse il corpo di Salvatore Rosito che morì sul colpo.

Erano usciti insieme ad una squadra per la caccia al cinghiale, ma la battuta alla ricerca di ungulati terminò in modo tragico, in quanto uno dei componenti dell’uscita morì attinto dai pallettoni di chi era convinto di aver mirato ad un animale. Si è concluso con la condanna per omicidio colposo a carico di Giuseppe Oberto, di Morano Calabro, il processo riguardante l’incidente di caccia nel quale il 7 ottobre del 2017 morì Salvatore Rosito, legato tra l’altro da legami di parentela con il giovane ferito a morte.

Lo ha deciso il Tribunale Penale di Castrovillari nella persona del Giudice, Orvieto Matonti al termine del processo di primo grado a carico di Giovanni Oberto e Giuseppe Oberto, per l’incidente che si registrò in località Gorea. Quel giorno al mattino una squadra di cacciatori si organizzò per operare caccia al cinghiale, i vari componenti della squadra ci posizionarono in modo diverso mentre Giovanni Oberto e Salvatore Rosito, si portarono in contrada Gorea. Dalle ricostruzioni emerse durante il dibattimento malgrado le condizioni avverse di tempo, vi era un fortissimo vento e la ricetrasmittente di Oberto Giuseppe era scarica e vi erano anche difficoltà di collegamento, il capocaccia non sospese l’attività venatoria in atto.

L’incidente avvenne in modo drammatico verso le ore 12.00 quando, malgrado le condizioni ottimali di luce e visibilità, Giuseppe Oberto ritenendo di sparare al cinghiale con un fucile a pallettoni uccise il suo compagno di caccia Salvatore Rosito, che morì sul colpo. L’uomo non ha mai visto nascere sua figlia che venne alla luce tre mesi dopo la sua morte. L’episodio generò grande strazio nella famiglia e in tutta la comunità di Morano Calabro.

Il munizionamento non consentito

Dagli accertamenti è emerso che l’Oberto Giuseppe aveva utilizzato munizionamento non consentito, cioè anziché la cartuccia ad unica palla la cartuccia a palle spezzate, ben nove pallettoni di cui otto hanno raggiunto in pieno il Salvatore Rosito, mentre due hanno colpito le parti vitali.
È emerso con chiarezza che la normativa sulla caccia al cinghiale prescrive che il cacciatore può fare fuoco solo quando vede il cinghiale in modo chiaro e nitido e non può sparare all’infrasco cioè lì dove vede delle foglie muoversi o ha la sensazione che ci possa essere un animale. Il processo ha visto imputato anche il capocaccia colpevole, a cui era stato imputato l’inadempimento dei propri doveri organizzativi anche al fine di evitare possibili incidenti. Si sono costituite nel processo parti civili la vedova di Salvatore Rosito in proprio e quale esercente la potestà genitoriale sulla figlia Giorgia Rosito, nonché i genitori e la sorella della vittima, difesi dagli Avvocati Roberto e Domenico Laghi.

Dopo una lunga attività di indagine costituita prevalentemente da una perizia autoptica del PM rivolta ad accertare le cause della morte, e particolarmente il numero di pallettoni esplosi e le zone vitali attinte, nonché una perizia balistica espletata dal professor Lopez e a seguito dell’escussione di tantissimi testimoni e cioè dei compagni di caccia, familiari e di consulenti di parte; il Tribunale accogliendo la richiesta del Pm e delle parti civili ha riconosciuto Giuseppe Oberto colpevole del delitto di omicidio colposo condannandolo in solido con gli istituti assicurativi Unipolsai Assicurazioni, Allianz Assicurazione al risarcimento dei danni e ponendo a carico di Giuseppe Oberto e predetti istituti assicurativi una provvisionale immediatamente esecutiva in favore delle parti civili costituite. Ha assolto per insufficienza di prove invece il capocaccia Giovanni Oberto ritenendo evidentemente, non sufficientemente provata la sua responsabilità in ordine alle modalità di organizzazione e vigilanza della battuta di caccia che operano per legge a carico dello stesso.

I difensori di parte civile, Roberto e Domenico Laghi, hanno espresso la loro soddisfazione evidenziando come dal dispositivo risulti la responsabilità piena, esclusiva e completa di Giuseppe Oberto nel comportamento omicidiario e che è stata quindi disattesa l’avversa tesi di compartecipazione della vittima nell’incidente in questione. Il Tribunale di Castrovillari, nella persona del Giudice Matonti si è assegnato giorni novanta per il deposito della motivazione.

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VINO CALABRESE

Tra Mediterraneo e mito: i vini del consorzio di Bivongi protagonisti di un evento a Cosenza

«Un'esperienza unica» - spiega la presidente Adele Lavorata - per immergersi nelle atmosfere del Mediterraneo si terrà il prossimo 7 giugno dalle ore 19:00

Il vino e la sua storia. Le persone ed i produttori insieme al prodotto. I vini del Consorzio di Tutela e valorizzazione delle viti e del vino Doc Bivongi hanno deciso, da tempo, di raccontarsi tra la gente. E promuovere la propria identità vitivinicola, anche, nei locali d’Italia. Così a Cosenza, al Cavò, elegante locale situato in via Galliano, l’evento “Tra Mediterraneo e mito”, un aperitivo esclusivo che si terrà il prossimo 7 giugno dalle ore 19:00 alle 21:00.
“Un’esperienza unica dove i partecipanti avranno l’opportunità di immergersi nelle atmosfere del Mediterraneo e di esplorare i miti che hanno reso celebre questa terra, il tutto accompagnato dai pregiati vini del Consorzio di Bivongi”, spiega la presidente Adele Anna Lavorata.
Bivongi Doc, sinonimo di qualità e tradizione, sarà il protagonista della serata con una selezione di etichette che raccontano la storia e la cultura del territorio attraverso i filari del mito. Gli ospiti potranno degustare e apprezzare il sapore autentico di vini prodotti nel rispetto della natura e dell’antica sapienza vitivinicola.
L’evento è realizzato con il sostegno del FEASR – PSR Calabria 2014/2020 – Misura 3 – Intervento 3.2.1, grazie al quale il Consorzio di Bivongi continua a promuovere la propria eccellenza e a valorizzare il patrimonio enologico calabrese.
“Vi aspettiamo al Cavò per brindare insieme e celebrare la bellezza di un territorio che continua a stupire e a incantare”, è il messaggio di Lavorata.
L’ambito geografico ricadente nel Consorzio è composto da dieci borghi. Si tratta di dieci luoghi del mito, in cui si produce il vino Bivongi DOC. Siamo sul versante orientale della Catena delle Serre, nella bassa valle del torrente Stilaro. Uno di questi luoghi è Bivongi dove, i saperi custoditi dal tempo e tramandati da generazioni, riverberano su questi paesaggi una luce potente e infinita. Immerso nella bellezza dell’Appennino meridionale, in provincia di Reggio Calabria, Bivongi non è solo famoso per i paesaggi e la natura selvaggia che lo circonda, ma anche per la longevità delle persone che vi abitano. Non è solo questione di geni e sana alimentazione: su questa curiosa particolarità incidono anche le relazioni umane e la “tranquillità” che si respira in un borgo che ha conservato intatte le radici del suo passato.

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VERSO LE AMMINISTRATIVE

Morano Calabro: aggredito un candidato del Partito Democratico

La denuncia arriva dai candidati della lista numero 3. Solidarietà anche dalle altre liste

Aggredito in piazza, al termine di una manifestazione politica «incentrata su programmi e idee» nel corso della campagna elettorale per il rinnovo del consiglio del comune di Morano Calabro. Giannatale Tramaglino, consigliere comunale in carica ed esponente del Partito Democratico, nonchè candidato nella lista di partito alle comunli dell’8 e 9 giugno, è stato avvicinato e aggredito da un uomo. Si infiamma così la campagna elettorale del borgo che da giorni vive anche un botta e risposta scaduto nei personalismi e impegni professionali e sociali tra i candidati alla carica di sindaco e le loro liste.

«Fa male lasciare la piazza con l’immagine di una vile aggressione ai danni di un consigliere comunale in carica ed esponente del Partito Democratico. Un gesto da condannare fermamente e unanimemente in ogni aspetto della vita sociale, soprattutto se esso avviene al termine di un intervento politico pubblico. Il nostro abbraccio e la nostra vicinanza vanno in questo momento all’amico Giannatale Tramaglino, in difesa dell’uomo e della sua idea» scrive il Partito Democratico e i componenti della lista numero 3.

«La politica – aggiungono dal Pd – deve tornare a respirare la libertà di confronto e contraddittorio. Criticare una scelta amministrativa o un inciampo politico non devono mai essere mistificati con l’appellativo di “polemica”, poiché poi il clima si degrada fino a sfociare in reazioni istintive e spropositate. Serve un impegno da parte di tutta la collettività a ricostruire un clima sereno e distensivo, tornando a separare il giudizio sui fatti e gli accadimenti dalle preferenze politiche di parte».

La solidarietà dalle altre liste

L’episodio ha stimolato anche le altre liste a prendere le distanze da questo episodio di aggressione. La lista “Morano protagonista” con Giuseppe Bruno candidato alla carica di sindaco ha tributato a Tramiglino «avversario politico, ma anche amico, e al contempo a tutto il circolo del Pd di Morano Calabro» la «vicinanza» sottolineando che le campagne elettorali «sono state sempre intense, ma rispettose e corrette. I toni si sono sempre alzati, ma le mani mai». Pertanto – aggiungono – «siamo scontertati per questo clima di violenza verbale e ora anche fisica».

La lista “Insieme per Morano” che vede Mario Donadio candidato alla carica di sindaco con un post ha espresso «piena solidarietà al consigliere Tramagliono per quanto avvenuto ieri al termine del comizione. Siamo convinti che il dibattito politico non debba mai trascendere e che ognuno debba poter esprimere sempre e liberamente il proprio pensiero».

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ANNIVERSARIO ALLA "MANES"

Celebrati i 30 anni dalla costituzione della Compagnia dell’Esercito a Castrovillari.

Alla cerimonia presieduta dal Comandante di Reggimento Colonnello Andrea Cubeddu, hanno preso parte il Sindaco di Castrovillari Mimmo Lo Polito, le autorità militari e civili locali e molti genieri di ogni ordine e grado che nell’ultimo trentennio hanno servito nella caserma.

Si è svolta, presso la caserma “Manes”, la cerimonia commemorativa in occasione del 30° anniversario della costituzione della Compagnia Genio del 21° Reggimento Guastatori, avvenuta il 1° giugno 1994.  Alla cerimonia, presieduta dal Comandante di Reggimento Colonnello Andrea Cubeddu, hanno preso parte il Sindaco di Castrovillari Mimmo Lo Polito, le autorità militari e civili locali e molti genieri di ogni ordine e grado che nell’ultimo trentennio hanno servito nella sede di Castrovillari.

L’evento ha ulteriormente consolidato il legame tra l’Esercito e la comunità di Castrovillari così come evidenziato dal Colonnello Cubeddu, nel ricordo dei momenti istitutivi della compagnia genio e di quelli in cui l’unità ha offerto il suo supporto alla popolazione. Durante il suo intervento il Sindaco Mimmo Lo Polito, dopo aver ricordato la figura del Capitano Ettore Manes e l’impegno di ogni militare presente, ha ricordato il fondamentale ruolo dell’Esercito sul territorio castrovillarese, sede anche del reparto artificieri, di fondamentale importanza durante il periodo Covid quando questa caserma è diventato centro vaccinale.

A partire dal 2023, oltre a tutti gli impegni operativi e addestrativi, tra cui la bonifica occasionale degli ordigni residuati bellici rinvenuti in Calabria, la Compagnia Genio del 21° Reggimento Guastatori rappresenta uno degli hub di Forza Armata per la formazione di specialità dei Volontari in Ferma Iniziale (VFI) dell’Esercito Italiano, a cui vengono attributi gli incarichi di geniere e guastatore. Al termine della cerimonia è stato donato da Calabria Verde e messo a dimora all’interno della caserma una pianta di Pino Loricato, specie autoctona che cresce in Italia esclusivamente in questa zona.

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SPETTACOLO E SOLIDARIETA'

Castrovillari: studenti protagonisti dello spettacolo Iago 57 per sostenere raccolta fondi contro violenza di genere

Lo spettacolo che rientra nel progetto Mechanè dell'Itis "E. Fermi" di Castrovillari premiato dal bando "Per chi crea" servirà a raccogliere fondi per il punto di ascolto contro le vittime di violenza del Commissariato di Polizia di Castrovillari

Non solo teatro e cultura, ma anche impegno verso il sociale, per una causa di strettissima attualità come la violenza di genere. Il progetto Machanè dell’Itis “E. Fermi” di Castrovillari, premiato dal bando “Per chi crea 2023” promosso dal Ministero della cultura e gestito da Siae porta in scena, venerdì 7 giugno, al Teatro Sybaris lo spettacolo Iago 57, allestimento curato  da Paola Aprile, Francesco Gallo, Francesca Vico, coadiuvato da Martina Aloisio, Rosanna Guaragna e Domenico Perri all’interno del laboratorio teatrale dell’istituto tecnico guidato dal dirigente Raffaele Le Pera. La messinscena ripercorre la vicenda narrata nell’Otello, la più celebre delle tragedie di William Shakespeare, attraverso una lettura metateatrale in cui gli intrighi di Iago, il burattinaio, trasformano la celebre trama shakespeariana in un gioco di figure. Andata in scena probabilmente nel 1604 a Londra, l’opera racconta della vicenda di un capitano moro che a causa della passione amorosa, sviata dalla gelosia, uccide la donna che ha sposato: Desdemona.

Da qui lo spunto per far diventare il momento formativo culturale per i ragazzi coinvolti anche una opportunità di contribuire ad una causa di grande rilevanza sociale: infatti in occasione dello spettacolo sarà possibile effettuare una donazione volontaria a favore del punto di ascolto “Giulia e Thiago”, recentemente inaugurato presso il Commissariato di Polizia di Castrovillari e intitolato a Giulia Tramontano, vittima di un tragico episodio di violenza avvenuto il 27 maggio 2023.

Il ricavato delle donazioni, raccolto dall’Associazione di Promozione Sociale Menodiunterzo, sarà interamente destinato all’acquisto di suppellettili per la stanza che accoglie, in un ambiente protetto, le donne vittime di maltrattamenti che trovano il coraggio di denunciare le violenze subite. È nostro desiderio rendere questo spazio il più accogliente e sicuro possibile, affinché possa offrire un concreto supporto a chi ne ha bisogno.

L’iniziativa è promossa in collaborazione con la Questura di Cosenza, rappresentata dal Dirigente Superiore della Polizia di Stato, Giuseppe Cannizzaro e con il Dirigente della Polizia di Stato di Castrovillari, Gaetano Tedeschi e coinvolge tanto il Fermi di Castrovillari che  l’I.I.S. “Mattei- Pitagora-Calvosa”.

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TUTTI SU DUE RUOTE

Marathon degli Aragonesi e Pollino Bike Festival, inizia il conto alla rovescia

Domani a Catasta la conferenza stampa per presentare la decima edizione della gara per ruote grasse dell'Asd Ciclistica Castrovillari che è l'evento nell'evento dedicato al cicloturismo ideato da Catasta in programma dal 14 al 16 giugno

Il Pollino Bike Festival alla sua seconda edizione si conferma evento di punta del programma di promozione del cicloturismo che, all’interno del ricco palinsesto di iniziative per grandi e piccoli amanti delle due ruote e delle attività all’aperto, accoglie la Marathon degli Aragonesi, la gara per ruote grasse, che quest’anno celebra la sua decima edizione, inserita nel circuito del Trofeo dei parchi naturali.

Dal 14 al 16 giugno numerose saranno le attività tra sport, territorio, comunità, confronti e condivisione, che animeranno la Catasta e il territorio del Pollino. Programma che sarà presentato nel dettaglio nel corso della conferenza stampa in programma a Catasta di Campotenese giovedì 6 giugno alle ore 17:00 alla presenza di organizzatori del Pollino Bike Festival e della Marathon degli aragonesi, istituzioni del territorio che patrocinano l’evento.

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RIUNIONE DEL NUOVO DIRETTIVO

Jerry Rubini è il presidente eletto della Polisportiva del Pollino

La carica di Vice Presidente sarà ricoperta da Alessio Gioia, quella di Segretario da Teresa Musmanno. I due membri emeriti sono Vanessa Avolio e Tonino Rocca

E’ Jerry Rubini il nuovo Presidente della Polisportiva del Pollino. Nella giornata di ieri, si è riunito il direttivo con i consiglieri eletti nell’ultima assemblea. Teresa Musmanno, Alessio Gioia, Marco Campilongo e Giovanni De Santo. A loro si aggiungono i due membri emeriti Vanessa e Avolio e Tonino Rocca e il delegato scelto dall’amministrazione comunale Jerry Rubini,

Il direttivo presieduto da Teresa Musmanno, in qualità di membro anziano, dopo aver  ringraziato il commissario straordinario Giuseppe Oliva per il lavoro eccellente svolto in brevissimo tempo, che ha portato alla elezione del direttivo ha poi  chiesto ai presenti di esprimersi sulle nomine di Presidente, Vice Presidente e Segretario, con l’auspicio di arrivare a una collegialità sulla indicazione e la successiva elezione. Dopo la discussione e gli interventi dei presenti è stato eletto all’unanimità Gerry Rubini quale Presidente,  Vice Presidente Alessio Gioia e Segretario Teresa Musmanno.

“L’idea comune è quella di avere un direttivo partecipe alla discussione, alla indicazione ed alla scelta delle iniziative da supportare, tenendo presente i ruoli e le responsabilità annesse ad esso. Si è parlato dello sport e dei suoi valori e di come questa Polisportiva possa favorire le qualità dello sport e la socialità, è intervenuto anche il Sindaco della Città di Castrovillari ed anch’egli ha voluto sottolineare il ruolo ed il valore della Polisportiva, come strumento di crescita e di promozione per la città, per le associazioni e per il territorio”. Jerry Rubini, che succede ad Aurelio Erbino, ha ringraziato per la fiducia a lui riposta augurando a tutti un buon lavoro.

Nella stessa riunione si è proceduto a nominare i probiviri nelle persone di Luigi Filpo, Claudia Cardamone e Daniele Bianchini.