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VINO CALABRESE

Domani a Londra è il giorno della Cirò Revolution: il Gaglioppo nel più antico wine club del mondo

Il collettivo di produttori sarà al 67 Pall Mall il più antico wine club del mondo con una grande degustazione.

L’innovativa alleanza di produttori nota come Cirò Revolution ha segnato un punto di svolta decisivo nel panorama vitivinicolo di Cirò e dell’intera Calabria, promuovendo un modello di collaborazione e innovazione produttiva che ha riscosso ampio consenso e che ora si consacra nel prestigioso evento “Cirò Revolution Day”, in programma il 19 marzo 2024 presso il 67 Pall Mall a Londra, il wine club più esclusivo e storico al mondo, con 100 anni di storia, che ha riunito intorno al progetto appassionati e professionisti de vino che possono godere di una carta vini imponente con oltre 1.000 vini al bicchiere e quasi 6.000 bottiglie in totale provenienti da 52 paesi del mondo e un prestigioso calendario di masterclass con esperti e sommelier.
La Cirò Revolution ha dato una scossa vitale al sistema vitivinicolo locale, dimostrando che l’innovazione, unita al profondo rispetto per la tradizione e per il vitigno autoctono Gaglioppo, può generare vini di eccezionale qualità, capaci di raccontare la storia e l’unicità del loro terroir. Attraverso l’adozione di pratiche produttive sostenibili, che tengono conto dell’ambiente e della valorizzazione delle specificità varietali, la Cirò Revolution ha saputo reinterpretare in chiave moderna il patrimonio enologico cirotano, senza mai tradirne l’essenza.
Il successo di questa iniziativa non si limita alla produzione di grandi vini, ma si estende all’aver instaurato una forma di collaborazione tra produttori che ha fatto scuola in tutta la Calabria e nel Sud Italia. Il modello Cirò Revolution ha infatti dimostrato come la cooperazione e la condivisione di conoscenze e risorse possano elevare l’intero settore, promuovendo una visione di crescita collettiva che supera la tradizionale competizione.
All’evento “Cirò Revolution Day” a Londra, saranno presenti le aziende che hanno contribuito a questa trasformazione: A’ Vita, Cataldo Calabretta, Sergio Arcuri, Tenuta del Conte, Vigneti Vumbaca, Fezzigna Vignaioli, Cerminara – Fratelli di Cirò, Dell’Aquila, Cote di Franze, Rocco Pirito e Gianni Lonetti. Sarà un’occasione unica per gli operatori del settore e la stampa internazionale di scoprire il potenziale del Cirò e di apprezzare la nobiltà del vitigno Gaglioppo anche attraverso una selezione di vecchie annate.
Organizzato da Giusy Andreacchio, sommelier e broker calabrese di lunga esperienza nel mondo del vino a Londra, “Cirò Revolution Day” rappresenta non solo una celebrazione dei successi ottenuti ma anche un’ambizione condivisa di continuare a innovare, rispettando le radici e proiettando i vini di Cirò verso nuovi orizzonti internazionali.

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LO STALLO POLITICO

Amministrative Morano Calabro, Severino: non si perda altro tempo e si facciano le primarie

Il componente dell'assemblea nazionale del Partito Democratico e consigliere di opposizione crede che i tempi siamo ancora maturi per una soluzione condivisa in vista delle elezioni di Giugno

«Non si perda altro tempo, si convochino tutte le forze, si scrivano insieme le regole e si dia la parola alla gente che vuole cambiare, tutti ne saranno grati perché il generale avrà prevalso sul particolare». Lo afferma Biagio Angelo Severino, membro dell’assemblea nazionale del Pd e consigliere di minoranza a Morano Calabro, che interviene nella querelle politica che si sta alimentando in questi giorni attorno alle mancate primarie per la scelta del candidato sindaco e l’apertura al movimento civico che vuole scrivere una pagina nuova della politica cittadina.

Severino che «si è sempre prodigato, al fine di addivenire all’unione delle compagini politiche moranesi, alternative all’attuale governo» esprime «tutta la sua preoccupazione relativa ai lavori di concertazione. Oramai l’appuntamento elettorale è troppo vicino, dichiara il consigliere Severino, affinché il circolo del Pd di Morano possa finalmente aprirsi alla società civile e, quindi, al neo comitato civico».

La cronaca degli eventi inizia il 22 agosto quando lo stesso consigliere di minoranza racconta di aver inviato una missiva al segretario del circolo di Morano, con la quale sottolineava appunto l’importanza di coinvolgere nella discussione politica il nascente Comitato Civico, e nel caso di più aspiranti alla carica di sindaco di «utilizzare lo strumento delle primarie aperte, come previsto dallo statuto del Partito Democratico».

Da allora numerosi sono stati gli incontri ed i dibattiti all’interno del locale circolo del PD, fino ad arrivare al 22 gennaio 2024, data in cui la segreteria del circolo inviava una missiva al candidato Sindaco indicato dal Comitato Civico, con la quale si comunicava che l’unico strumento che poteva tenere tutti uniti era quello delle primarie. Formula accettata il 2 febbraio dal comitato civico che chgiedeva di stabilire celermente le modalità ed i tempi dello svolgimento delle primarie.

«A distanza di 50 giorni – scrive Severino – il PD moranese non ha intesso assolutamente avviare le attività per lo svolgimento delle primarie, né ha ritenuto continuare nel lavoro di confronto e concertazione con il gruppo civico, limitandosi ad incontrare il candidato sindaco, Giuseppe Bruno, del Comitato Civico, solo su stimoli provenienti da privati cittadini, consapevoli della necessità di unire le forze, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali».

Dopo circa due settimane l’ennesima assemblea degli iscritti al circolo, alla presenza del segretario provinciale del Partito Democratico Vittorio Pecoraro, del rappresentante della segreteria regionale del partito Francesca Dorato e della direzione regionale del PD, Graziano Di Natale, evidenziava l’importanza per il circolo di partecipare all’imminente competizione elettorale, non tralasciando l’importanza di unire le forze presenti sul territorio e di addivenire ad una soluzione in tempi strettissimi. «Da quella data nulla si è concretizzato nel circolo locale del PD» – aggiunge Severino – e poi è cronaca di questi giorni l’intervento della vice segretaria provinciale, Lucia Nicoletti, e le risposte avute sul territorio.

Quale sia la ragione di questo stop ancora non è dato saperlo. «Autodestinarsi alla preventiva sconfitta non può far parte della volontà di chi per anni si è battuto per una politica nuova e diversa – aggiunge Severino – Tutte le aspirazioni ad avere la candidatura a sindaco sono legittime, valide ma necessitano di una sintesi che faccia confluire gli sforzi di tutti verso uno scopo comune: fare una squadra ed un programma credibile. Non si può pensare di far prevalere un egoismo personale, le elezioni servono per dare una possibilità alla comunità. Ci sono, nonostante il tempo fatto trascorrere, tutte le condizioni per fare le primarie. Sarebbe un primo momento di confronto democratico che darebbe un enorme vantaggio politico a chi avrà il coraggio di confrontarsi».

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19 MARZO

Festa del Papà: Poste Italiane la celebra con due cartoline e un annullo speciale

Le colorate stampe "Superpapà" e "Supereroe" saranno in vendita negli uffici postali con sportello filatelico di Cosenza e Castrovillari

Poste Italiane festeggia la festa del Papà, in calendario martedì 19 marzo, con due cartoline filateliche e un annullo speciale. Un’occasione unica per ogni collezionista o per chi, semplicemente, vuole ricordare in modo originale una giornata particolare. Le colorate cartoline “Superpapà” e “Supereroe” saranno in vendita al prezzo di 1,00€ (anche in formato puzzle al prezzo di 5,00€) negli uffici postali con sportello filatelico della provincia di Cosenza (via Veneto) e Castrovillari (piazza Dante) oltre che negli Spazio Filatelia del territorio nazionale.

Negli stessi Spazio Filatelia sarà disponibile, dal 13 al 20 marzo, un annullo speciale a datario mobile, mentre negli uffici postali con sportello filatelico anche l’annullo lineare da utilizzare insieme a quello a datario mobile.

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L'INDAGINE

Violazione urbanistica e abbandono e combustione di rifiuti: scattano le denunce

Il Nucleo Carabinieri Forestale ha posto sotto sequestro una opera edilizia in località "Vannefora" nel comune di San Nicola Arcella

I militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Scalea hanno posto sotto sequestro una opera edilizia in località “Vannefora” nel Comune di S.Nicola Arcella. Il sequestro è avvenuto a seguito di un controllo in un cantiere dove era stato realizzato un manufatto, con relativo sbancamento, in difformità del permesso di costruire come accertato dai rilievi effettuati sul posto. Inoltre la struttura era stata realizzata in zona sottoposta a vincolo idrogeologico e sismico in violazione ed in assenza della prescritta autorizzazione antisismica pertanto si è proceduto, in relazione ai reati contestati, al sequestro penale del manufatto e al deferimento del committente dei lavori, della ditta esecutrice dei lavori e del suo tecnico/progettista.

Sempre il Nucleo di Scalea nei giorni scorsi ha deferito un uomo di Santa Maria del Cedro per abbandono e combustione illecita di rifiuti. I militari attirati dal fumo intenso proveniente da un terreno privato in località “Rispaldo” del comune di Santa Maria del Cedro accertavano la presenza del proprietario intento ad immettere rifiuti quale materiale plastico e polistirolo su un cumulo già preesistente che bruciava. Si è prontamente contestato l’operato dell’uomo intimando allo stesso di spegnere le fiamme. Da una verifica del terreno di sua proprietà sono stati rinvenuti abbandonati su suolo nudo anche diversi cumuli di rifiuti, quali piastrelle, materiale plastico, calcinacci, elementi in ferro e alluminio.

 

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DOMENICA DI SANGUE

Scontro frontale tra auto in Puglia: muoiono tre giovani calabresi

Le vittime sono di Joppolo, Francavilla Marittima e Vibo Valentia: avevano 31, 26 e 23 anni. L'impatto è avvenuto lungo la Ss 100 nel Tarantino, dove pochi mesi fa erano deceduti tre militari e un 60enne

Tre giovani vite spezzate in un tragico incidente stradale avvenuto domenica pomeriggio in Puglia. Viaggiavano sulla stessa auto che si è scontrata frontalmente con un’altra vettura. Sono tutti calabresi ed hanno tra i 23 ed 31 anni. Lo scontro violento è avvenuto lungo la statale 100, all’altezza di Mottola, in provincia di Taranto.

Le auto coinvolte sono una Bmw di grossa cilindrata e una Peugeot che per cause in fase di accertamento si sono scontrate frontalmente. Per le tre vittime, Antonio Panzitta, 31 anni, di Joppolo; Marcella Risoli, 26 anni, di Francavilla Marittima, e Silvia Scardamaglia, 23 anni, di Vibo Valentia,  l’impatto è stato mortale.

Sull’altra auto viaggiava una famiglia di Taranto composta da madre, padre (di 50 anni) e figlio che sono stati soccorsi dal personale del 118 e trasportati all’ospedale Ss. Annunziata in codice rosso. I tre non sarebbero in pericolo di vita. Sul posto, oltre ai carabinieri, ci sono i vigili del fuoco del distaccamento di Castellaneta. A novembre nello stesso tratto sono morti tre militari della Brigata Pinerolo 7/o Bersaglieri di stanza ad Altamura (Bari) e un 60enne del Barese.

 

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SCOUT PER SEMPRE

Franchino Gaetani non è più tra noi: buona strada capogruppo

Una vita trascorsa tra i giovani e per i giovani tra le fila dell'Asci prima e dell'Agesci poi, accompagnando generazioni che dal suo esempio hanno tratto ispirazione

Semel scout, semper scout. Quel “per sempre” oggi è una certezza. Franchino Gaetani, da tutti conosciuto come il capogruppo, non è più tra noi e nel suo passaggio da questa all’altra vita, quella eterna, porta con sé lo scoutismo come stile di vita. Anzi come vita assoluta. Pioniere di quella forma associativa che ha segnato la storia del Paese, importò a Castrovillari lo scoutismo dei primi tempi, quello più autentico, che ha saputo raccontare e testimoniare con la sua stessa esistenza sempre per i giovani e tra i giovani. Ha saputo crescere generazioni intere attorno ai valori dello scoutismo cattolico, prima nell’Asci e poi nella forma “moderna” dell’Agesci, radicando la cultura della partecipazione e della responsabilità, della condivisione e della coeducazione.

L’adagio “lasciare il mondo un pò migliore di come lo abbiamo trovato” del fondatore Baden Powell e ripetuto come un mantra nel corso degli anni ha ispirato tanti giovani e giovanissime che lo hanno trasferito nella loro vita professionale, familiare, associativa, politica facendone un bagaglio culturale ereditato dal “capogruppo”. Franchino è stato per molti testimone silenzioso, discreto, attento, premuroso, capace di dare l’esempio con lo stile più che con fiumi di parole. Oggi che ha lasciato la vita terrena per quella del cielo il fazzolettone verde e rosso (i colori del gruppo scout Castrovillari 1 da lui fondato nel 1955) diventa la tela sulla quale dipingere una storia di impegno e passione.

Quando alla fine degli anni ’50 con don Carmine Donadio diede vita al primo gruppo scout in città, quella esperienza così all’avanguardia aveva colto il cuore della necessità: accompagnare i giovani alla formazione di valori sani, proponeva una risposta educativa che oggi più che mai è ancora attuale e necessaria. Per quella missione ha speso una vita, sacrificando anche i suoi affetti e dedicandosi in tutto e per tutto ad accogliere ragazzi e ragazze che in pantaloncini corti, camicione azzurro e fazzolettone al collo hanno saputo crescere e scoprirsi uomini e donne, partecipando ad un patto associativo che ha fatto florida la città di esperienze uniche e significative.

Oggi che ci lascia definitivamente tutti coloro che attraverso di lui sono cresciuti tra le fila dello scoutismo si sentono più orfani. Smarriti, svuotati, senza un punto di riferimento che ha dato tanto in termini educativi ed etici. Ma di certo a guardar bene nello zaino delle esperienze Franchino Gaetani ha lasciato una traccia ben visibile da ereditare e rendere ancora attuale e verace, come quella degli albori. Davanti alla notizia della sua scomparsa siamo tutti come alla fine di un campo scout, quando la nostalgia e la commozione prendono il sopravvento. Stretti attorno all’ultimo fuoco di bivacco cantiamo l’un con l’altro abbracciati la canzone dell’addio, che nella sua struggente melodia consegna le parole che sono certezza di vita eterna, quella che Franchino di sicuro vivrà.

«E’ l’ora dell’addio, fratelli, è l’ora di partir, il canto si fa triste, è ver, partire è un po’ morir. Ma noi ci rivedremo ancor, ci rivedremo un dì.
Arrivederci allor, fratelli, arrivederci, sì». 

Domani 18 marzo alle ore 15:30 la città e lo scoutismo cittadino si fermeranno per l’ultimo saluto a Franchino Gaetani, che nel 2016 aveva ricevuto anche la cittadinanza benemerita nel corso di un consiglio comunale alla vigilia di Natale. Un regalo e un riconoscimento per la sua opera meritoria. Nella chiesa dei Sacri Cuori si ritroveranno tutti coloro che con lui hanno prestato servizio, sono cresciuti e maturati attorno ai valori degli scout cattolici. Il suo gruppo nel quale ancora prestava servizio associativo ha invitato anche i veterani che non sono più in associazione a rimettere il camicione e il fazzolettone al collo per onorare l’uomo scout per eccellenza. La sua storia finisce qui, ma il suo vivere resterà per sempre. Buona strada a ciel sereno capogrù.

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NUOVO SUCCESSO

Il team Vincar sul tetto d’Italia nella finale di E.M.M.A.: ora si punta al titolo europeo

A Bologna nel corso della finale italiana Europea multi media Association la squadra di Vincenzo Falcone ha conquistato l'accesso alla finale europea che si disputerà in Austria.

Ancora una volta in alto, più in alto di tutti. Sul podio della fiera di Bologna, in occasione della finale italiana di E.M.M.A. (Europea multi media association) il circuito di car audio più seguito dagli appassionati di musica in auto, è salito ancora una volta il team castrovillarese Vincar di Vincenzo Falcone. 

Le plurivincitrici Audi TT e Renault Scenic di Ferrari Antonio sempre dello stesso team sono state le auto che hanno permesso alla squadra locale di portare a casa il titolo di Campioni d’Italia che di fatto apre le porte per l’accesso alla finale europea. Ora la prossima tappa sarà in Austria a Salisburgo dal 18 al 20 aprile con la fase finale europea. Il team castrovillarese nel 2019 si era già laureato campione europeo nella categoria Team Mercury Italia sbaragliando la concorrenza di oltre trecento professionisti del settore arrivati da Finlandia, Russia, Germania, Inghilterra, Olanda e Austria.

Per ora ci si gode il successo del campionato italiano sperando che a Salisburgo finisca come qualche anno fa, diventando i migliori delle procedi di potenza e pressione sonora delle auto.

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PAGINE DI STORIA

Dannati e condannati: Giovanni Luigi Navicello ospite a Castrovillari con il suo libro sulla guerra in Bosnia

Giovedì 21 marzo alle ore 18:00 l’autore del libro edito da Cairo sarà presente al circolo cittadino per la presentazione del testo dialogandone con Monica Forte e Vincenzo Alvaro

Una storia di partenze e ritorni, di strade percorse in città distrutte dalla guerra, ma anche un viaggio interiore tra ricordi e speranze per salvare le proprie anime. “Dannati e condannati” di Giovanni Luigi Navicello, edito da Cairo, è un libro che affronta, con gli occhi di chi la guerra l’ha vissuta e l’ha subita, le dinamiche della guerra in Bosnia che ha caratterizzato gli anni ’90, ma che si interroga anche sul ruolo delle missioni di pace.

Con gli occhi di Matteo Lovoci – il protagonista della narrazione – che vive a Villari, una cittadina calabrese al confine della Basilicata, arruolato per la leva obbligatoria, l’autore entra a stretto contatto con le uniformi, le regole, le stratificazioni di un sistema militare che presto portano il giovane pacifista – costretto a questa vita per non perdere il posto in polizia “ereditato” da suo padre – a salpare da Brindisi nel ’96 a bordo della San Giorgio per la Bosnia: ufficialmente in «missione di pace» convinto di tornare in Italia col suo plotone al completo: Antonio Riccio, arruolato per fuggire alla miseria del rione Sanità; Angelo Parisi pescatore di Mazara del Vallo, Gregorio Liviero, partito senza speranze dalla provincia di Caserta… Ma non sarà così. L’orrore della guerra, la paura delle bombe, la fame e la morte lo cambieranno per sempre. Tanto che i grandi ideali che si portava dietro resteranno sul campo di Sarajevo dal quale tornerà con nessuna certezza tranne una: la pace è un’utopia.

Il libro verrà presentato a Castrovillari giovedì 21 marzo alle ore 18:00 presso il Circolo Cittadino. Alla serata interverrà per i saluti Antonino Ballarati, presidente del Circolo Cittadino, mentre Monica Forte, già presidente della commissione antimafia della Regione Lombardia e vicepresidente del Coordinamento antimafia nazionale, e il giornalista Vincenzo Alvaro direttore responsabile di Abmreport, dialogheranno con l’autore Giovanni Luigi Navicello. Le letture di alcuni estratti del libro saranno a cura di Simone Tudda, attore e performer professionista.

Il romanzo “Dannati e condannati” pubblicato da Cairo Editore a settembre 2023, recensito sui principali quotidiani nazionali, lo scorso dicembre è entrato nell’annuale Classifica di qualità de “la Lettura” del Corriere della Seratra i libri pubblicati nel 2023 scelti dalla giuria.

Apprezzato per la qualità letteraria e lo stile personale dell’autore, l’uso del dialetto, della dislocazione temporale e del flashback, il libro racconta, partendo da una storia vera, la “missione di pace” che l’Esercito italiano inviò in Bosnia all’indomani degli accordi di Dayton che posero fine ad una guerra durata più di tre anni. Temi attuali ancora oggi perché si parla di guerra, delle tensioni nei Balcani mai risolte, di “missioni di pace” e delle conseguenze sulla vita dei soldati che riportano ferite inguaribili, fisiche e psicologiche, problemi noti solo nell’ambiente militare. Il nostro Paese, che ripudia la guerra per Costituzione, probabilmente non può affrontare la realtà, cioè che i soldati combattono, muoiono, si ammalano e sviluppano problemi psicologici gravi, e che tutto questo avvenga in “missioni di pace”.

 

 

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IL RICONOSCIMENTO

Camera amministrativa distrettuale: per la prima volta la vice presidenza è castrovillarese

Giancarlo Pompilio resterà in carica con tutto il consiglio per tre anni. Il presidente è Alfredo Gualtieri di Catanzaro.

Nella giornata di ieri 15 marzo la Camera amministrativa distrettuale delle province di Catanzaro, Vibo Valentia, Crotone e Cosenza ha rinnovato le cariche sociali con la tornata elettorale che ha visto eletti il presidente Alfredo Gualtieri, avvocato di Catanzaro, il vice presidente Giancarlo Pompilio avvocato di Castrovillari e le altre cariche del consiglio che resterà in carica tre anni del quale fanno parte l’avvocato catanzarese Francesco Izzo (Segretario), l’avvocato Raffaele Ruocco sempre di Catanzaro (Tesoriere), e l’avvocato crotonese Gaetano Liperoti (addetto all’osservatorio giurisprudenziale).

Castrovillari ha per la prima volta un vicepresidente nel direttivo della Camera Amministrativa Distrettuale a riconoscimento del ruolo e dell’attività svolta come avvocato amministrativista. La camera è un’associazione di diritto privato, apolitica ed apartitica che opera senza fini di lucro, in piena autonomia ed indipendenza da qualsiasi ente, associazione o potere pubblico o privato e persegue le seguenti finalità statutarie: tutelare e promuovere la funzione e l’attività dell’avvocato amministrativista, nonché la dignità, la professionalità, l’autonomia e l’indipendenza dell’avvocatura amministrativa, assumendo tutte le più idonee e opportune iniziative per assicurare e rendere effettiva la rappresentanza dei relativi interessi nelle competenti sedi istituzionali, giurisdizionali e associative; valorizzare la figura dell’avvocato amministrativista e la sua specifica professionalità; rafforzare i vincoli di solidarietà e di colleganza fra gli avvocati amministrativisti; promuovere la consapevolezza della funzione difensiva e favorire la formazione, l’aggiornamento professionale e la specializzazione dell’avvocatura amministrativa; promuovere gli studi e le iniziative culturali e politiche volti ad assicurare nella giurisdizione amministrativa una tutela piena ed effettiva e ad attuare nel processo amministrativo i principi della parità delle parti, del contraddittorio e del giusto processo; promuovere convegni e studi di diritto amministrativo, in particolare su argomenti e questioni di attualità che riguardino l’evoluzione normativa, interpretativa ed applicativa delle materie di interesse associativo.

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STORIA A LIETO FINE

Buona sanità, la storia di un 66enne: «una corretta diagnosi mi ha salvato la vita»

L'uomo castrovillarese ha scritto una lettera per ringraziare il cardiologo che ha capito la patologia di cui era affetto e che presto sarebbe divenuta irreversibile

Una vita di controlli, per via del suo stato di ipertensione. Visite ed analisi di ruotine a scandire il tempo di una prassi ormai consolidata per tenere a bada il problemino di pressione che lo attanaglia da sempre. Poi ad un certo punto, una anomalia. Il cuore è ingrossato. Durante uno dei controlli un segnale che forse qualcosa sta cambiando. Chissà come sarebbe finita se nel ciclo dei vari esami ospedalieri un uomo di sessantasei anni castrovillarese – che ha voluto raccontare alla nostra testata questa storia di buona sanità – non avesse incontrato il medico a cui oggi «devo la vita e che voglio ringraziare pubblicamente».

Il professionista in questione è il cardiologo Franco Corrado, una vita in corsia e membro del team di medici che rendono il reparto dello Spoke castrovillarese un punto di riferimento per le patologie del cuore. E’ durante una ecografia cardiaca che il dottore dell’ospedale di Castrovillari nota che il cuore del paziente in esame è ingrossato. La lampadina del professionista si accende, gli esami clicini sembrano non dare segnali di allarme, ma qualcosa insospettisce il professionista della medicina. Per questo chiede all’uomo di approfondire il suo stato cardiaco con una risonanza magnetica nucleare che consolida il sospetto: amiolidosi cardiaca, una malattia rara che dopo i 70 anni diventa irreversibile e da poche prospettive di vita.

Una patologia causata dall’accumulo di proteina amiloide che infiltra le strutture cardiache in particolare nel ventricolo sinistro. «Una notizia che mi ha praticamente fatto cadere sulla sedia, la mia vita è stata stravolta, non conoscendo cosa poteva succedermi ho vissuto un periodo bruttissimo». Ma accanto al paziente castrovillarese la figura rassicurante del cardiologo che consiglia la strada giusta da intraprendere. Passano poche settimane e l’uomo viene preso in carico dall’ospedale “Vincenzo Monaldi” di Napoli «un’altra eccellenza medica del sud» – aggiunge il paziente – specializzato in malattie rare.

Qui viene rivoltato come un calzino, con esami specifici e approfonditi che conferma la sospetta diagnosi rilasciata a Castrovillari. Per fortuna oggi la ricerca anche grazie a Telethon ha messo a punto un nuovo farmaco, il Tafamidis che costa circa 22mila euro a scatola, che tiene a bada questa proteina e nella fase embrionale del problema concede una aspettativa di vita lunga a coloro che sono affetti da amiolidosi cardiaca.

«Devo la mia vita ad una corretta diagnosi e al medico che ha saputo guardare oltre un semplice esame di routine, e per questo che non finirò mai di ringraziare il dottor Franco Corrado per essere stato esempio di buona sanità e avermi anche saputo accompagnare nelle scelte opportune da campiere quando ero andato in panico più assoluto. Si parla spesso di malasanità, quando accadono casi di errori nelle corsie dei nostri ospedali, ma dobbiamo saper anche vantare gli esempi di bravi medici, competenti, che sono attorno a noi e che, come nel mio caso – conclude l’uomo – riescono a salvare vite umane».

Da poche settimane l’uomo ha iniziato il suo piano teraputico definito dal Monaldi di Napoli e continuerà a fare i controlli di rito per la patologia che lo riguarda, avendo la certezza di avere attorno a se «eccellenze in campo medico che devono renderci orgogliosi».