«In realtà l’investitura era cosa nota da tempo. Sul mio nome il gruppo non ha mai avuto tentennamenti» così Mario Donadio ha ufficializzato la sua discesa in campo per le amministrativa del 2024 che si terranno il 9 giugno. Nel corso di una affollata manifestazione politica del gruppo Insieme per Morano ha sottolineato come «sSin dal 2019 l’intera squadra ha sempre mostrato su questo grande compattezza. La decisione di attendere gli albori del 2024 per formalizzare il tutto è stata dettata esclusivamente dall’amore illimitato che nutriamo per la nostra comunità. Troppo spesso nel negli ultimi tempi, quel che sarebbe dovuto essere un confronto leale tra le parti, è diventato scontro violento, attacco alla persona; la campagna elettorale deve avere un inizio e una fine, non può durare cinque anni, come accaduto in questa consiliatura! Chi è chiamato a governare deve poterlo fare serenamente. Ciò premesso è il caso di evidenziare che non abbiamo presentato una lista domenica scorsa, per quella c’è tempo, ma amici che intendono spendersi per un futuro migliore, che desiderano operare per il bene di Morano. Il nostro è un progetto civico aperto: chiunque abbia idee è ben accetto sulla nostra barca. Non possiamo promettere la luna né che risolveremo con un colpo di bacchetta magica tutti i problemi del nostro borgo. Ma, non dubitino i nostri cari cittadini, ci impegneremo sino allo stremo delle forze e con ogni mezzo per assicurare un presente e un futuro migliori».
Nel corso dell’appuntamento in cui ha ufficializzato la sua candidatura a Sindaco Donadio ha anche sottolineato che «non è tempo di programmi, ma abbiamo una visione precisa e sappiamo dove e come intervenire. Porremo al primo posto l’occupazione, la famiglia e l’ambiente, assi portanti di qualsiasi società progredita; cureremo le relazioni e promuoveremo l’aggregazione; non trascureremo le problematiche sociali, con occhio vigile agli anziani, ai giovani e ai bambini; daremo impulso alla partecipazione, ascoltando e accogliendo ogni buona proposta. Vogliamo provare a costruire localmente un modello di sviluppo giusto e solidale, improntato all’equità e alla sostenibilità. Si illude chi pensa di abbinare questi valori a specifiche aree politiche: il bene, quello libero e disinteressato, non indossa livree e non ha retaggi culturali né partitiche. Insisteremo sull’ambiente e sul turismo, potenziando tutti gli attrattori di cui disponiamo e incoraggiando l’imprenditoria».
Anche sul centro storico il neo candidato sindaco ha una visione chiara: «abbiamo perfettamente coscienza del suo enorme potenziale, ma sappiamo anche quanto sia complicato rimediare alle leggerezze e agli errori imperdonabili commessi nel secolo scorso. Riteniamo che la rigenerazione del villaggio debba in primis passare per il ripopolamento, che si potrà verificare solo se avremo il coraggio di adottare provvedimenti efficaci e di modernizzare e rendere facilmente raggiungibile ogni angolo del paese, pur conservandone le peculiarità architettoniche che lo rendono unico, apprezzato e inimitabile. Riportare la vita laddove il calo demografico e uno smodato trasferimento in altre zone l’ha pesantemente mortificata, è un patto che stringiamo sin d’ora con la cittadinanza. Non è un sogno, il nostro: ma la prospettiva di chi in questi luoghi è rimasto (a proposito di “RESTANZA”) e vuol continuare a rimanere; la prospettiva di chi ha scommesso e continua a scommettere sulle proprie radici».
Nella sua modalità di operare il neo candidato sindaco ha sottolineato come «vi saranno frequenti assemblee e incontri nei quali illustreremo in dettaglio il nostro piano, vi spiegheremo come proveremo a realizzarlo e con quali risorse. Per adesso, il mio ringraziamento va al sindaco Nicolò De Bartolo, che ha mostrato fiducia nel sottoscritto sin dal 2019, e al vicesindaco Pasquale Maradei, la cui esperienza è per me fonte di tranquillità e porto sicuro in vista delle sfide che ci attendono. La mia riconoscenza, inoltre, agli assessori: Francesco Soave, Mariagrazia Verbicaro, Sonia Cozza; ai consiglieri Salvatore Siliveri, Geppino Feoli, Giuseppe Caputo con i quali portiamo avanti il mandato affidatoci cinque anni fa. Un ricordo commosso al consigliere Enzo Amato, passato anzitempo all’eternità, Iddio l’abbia in gloria, e un caloroso grazie ai tanti compagni di viaggio che sono saliti con me sul palcoscenico del Troisi: ai musici/cantori Luigi Stabile, Silvio Bonafine, Remo Chiappetta; ai numerosi amici che hanno gremito l’auditorium; a quanti hanno fatto pervenire messaggi augurali; a coloro che pur rimanendo a casa hanno manifestato in vari modi stima nei miei riguardi, facendomi sentire orgoglioso della mia moranesità e al contempo caricandomi di responsabilità, una responsabilità che accetto volentieri e che ricambierò con lo slancio e la passione di chi ama la propria terra più di ogni altra cosa».