Sono quasi un centinaio i mezzi agricoli di piccole e grandi dimensioni che si sono ritrovati stamane presso il piazzale Osas di Cammarata per aggiungersi alle decine di altri appuntamenti di protesta in Calabria e in tutto il Paese.
E’ il giorno della protesta nazionale per far crescere la mobilitazione dei produttori agricoli che proprio in queste ore stanno bloccando alcune delle strade principali con trattori e cassonati. In Calabria le principali criticità sono a Crotone, Lamezia e Castrovillari dove il folto gruppo di operatori del settore agricolo punta a bloccare l’A2 del Mediterraneo, mentre disagi sono stati già creati sulla strada provinciale che attraversa Cammarata e si ricongiunge alla sibaritide.
La protesta prende le mosse dalla clamorosa mobilitazione degli agricoltori in Germania, che alcune settimane fa hanno paralizzato il Paese, e ora si sta stendendo a macchia d’olio in Europa, Italia compresa. I motivi di tanta rabbia sono soprattutto nei costi di produzione ormai divenuti insostenibili. In particolare, gli imprenditori denunciano l’aumento sproporzionato del prezzo del gasolio agricolo e delle materie prime, la concorrenza sleale dei produttori esteri, la mancanza di un adeguato supporto al credito in agricoltura. Si punta il dito sulle politiche agricole della Unione Europea che «vorrebbe farci mangiare schifezze, dichiarano dal presidio di Castrovillari, mentre noi vogliamo fare agricoltura di qualità e immettere sul mercato cibi sani, genuini». Arrivano dalla Sibaritide, dal Pollino, dalle zone della costa Jonica e anche dalla Sila gli agricoltori che si sono dati appuntamento a Castrovillari, dove in Calabria, il malcontento è generato anche dai ritardi della burocrazia e dalla mancanza di risposte adeguate da parte della Regione.