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LA PROTESTA

Trattori in corteo: la protesta degli agricoltori paralizza le arterie principali calabresi

A Cammarata si sono ritrovati quasi cento mezzi agricoli che ora puntano a bloccare l'A2 del Mediterraneo

Sono quasi un centinaio i mezzi agricoli di piccole e grandi dimensioni che si sono ritrovati stamane presso il piazzale Osas di Cammarata per aggiungersi alle decine di altri appuntamenti di protesta in Calabria e in tutto il Paese.

E’ il giorno della protesta nazionale per far crescere la mobilitazione dei produttori agricoli che proprio in queste ore stanno bloccando alcune delle strade principali con trattori e cassonati. In Calabria le principali criticità sono a Crotone, Lamezia e Castrovillari dove il folto gruppo di operatori del settore agricolo punta a bloccare l’A2 del Mediterraneo, mentre disagi sono stati già creati sulla strada provinciale che attraversa Cammarata e si ricongiunge alla sibaritide.

La protesta prende le mosse dalla clamorosa mobilitazione degli agricoltori in Germania, che alcune settimane fa hanno paralizzato il Paese, e ora si sta stendendo a macchia d’olio in Europa, Italia compresa. I motivi di tanta rabbia sono soprattutto nei costi di produzione ormai divenuti insostenibili. In particolare, gli imprenditori denunciano l’aumento sproporzionato del prezzo del gasolio agricolo e delle materie prime, la concorrenza sleale dei produttori esteri, la mancanza di un adeguato supporto al credito in agricoltura. Si punta il dito sulle politiche agricole della Unione Europea che «vorrebbe farci mangiare schifezze, dichiarano dal presidio di Castrovillari, mentre noi vogliamo fare agricoltura di qualità e immettere sul mercato cibi sani, genuini». Arrivano dalla Sibaritide, dal Pollino, dalle zone della costa Jonica e anche dalla Sila gli agricoltori che si sono dati appuntamento a Castrovillari, dove in Calabria, il malcontento è generato anche dai ritardi della burocrazia e dalla mancanza di risposte adeguate da parte della Regione.

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SENZA AUTORIZZAZIONE

Morano Calabro, rotonda abusiva in area parco: tre le persone denunciate

Sono il progettista e direttore dei lavori, il responsabile comunale del procedimento e la ditta esecutrice per l’esecuzione dei lavori sul suolo ricadente nel Parco Nazionale del Pollino.

Nell’ambito dei servizi di controllo dell’area protetta calabro-lucana il Nucleo Carabinieri Parco di Morano Calabro ha deferito all’Autorità Giudiziaria tre persone, il progettista e direttore dei lavori, il responsabile comunale del procedimento e la ditta esecutrice per l’esecuzione dei lavori sul suolo ricadente nel Parco Nazionale del Pollino. In particolare i militari di Morano Calabro unitamente ai colleghi del Nucleo di Cerchiara di Calabria hanno accertato che in Contrada Barbalonga/Salinari nella località “Campotenese” ricadente nel Comune di Morano Calabro era stata realizzata una rotonda con muretti di cemento e con annessa realizzazione di una cunetta e alcuni cordoli.

Tale area, per una superficie di 950 metri quadri era stata completamente asfaltata. Dai rilievi effettuati e dagli accertamenti fatti dai militari è emerso che tali lavori erano stati realizzati in assenza di idoneo titolo autorizzativo, ed in particolare in assenza di autorizzazione paesaggistica in area vincolata. Tali lavori inoltre necessitavano del nulla osta del Parco Nazionale del Pollino, essendo l’area ricadente nel perimetro dell’area protetta, così come previsto dalle misure di salvaguardia. Infine dalle verifiche effettuate è emerso, altresì, che i lavori già completati erano tati realizzati invadendo, seppur in piccola parte, alcuni terreni privati senza i dovuti espropri.

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LA DECISIONE DEI GIUDICI

Restano in carcere i cinque cinesi accusati di narcotraffico: due i promotori dell’organizzazione

Nelle pagine dell'ordinanza di convalida del fermo si disegnano i contorni di questo traffico internazionale di stupefacenti con il cuore logistico nella città di Castrovillari

Se i tre cinesi Yinfang Tan, Wei Wang e Yizhang Shi ascoltati oggi dal Gip del Tribunale di Castrovillari, Simone Falerno, si sono presentati come una sorta di manovalanza della fabbrica della droga sita in via “Serre delle Ciavole” nella zona industriale di Castrovillari per i giudici tra i cinque orientali finiti in manette nell’operazione antidroga coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, c’era chi era la mente pensante e organizzativa di questa associazione a delinquere: vale a dire Ye Shuangjun e Cheng Yongfen descritti come «promotori e organizzatori dell’associazione». Nella consorteria criminale erano loro a ricoprire «una posizione di vertice, assumevano tutte le decisioni di rilievo relative all’attività di produzione e commercializzazione dello stupefacente. In particolare, curavano la realizzazione e il mantenimento» della serra scoperta all’interno del capannone industriale di Castrovillari «reclutando e gestendo la manovalanza per la coltivazione dello stupefacente all’interno dell’impianto, assicurando loro il necessario supporto logistico e il vitto, e fornendo le attrezzature necessarie per realizzare la coltivazione» oltre al fatto che «organizzavano, confezionavano e spedivano in Olanda i pacchi contenenti la sostanza stupefacente».

Nella giornata di ieri il gip del tribunale di Salerno Valeria Campanile, ha emesso un’ordinanza di convalida del fermo con l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere per entrambi che nel giorno del blitz sono stati fermati a Salerno dalla Squadra Mobile cittadina. Il 23 ottobre del 2023 Ye Shuangjun e Cheng Yongfen commerciavano e detenevano 1,8kg di marijuana occultandola all’interno di una vela pubblicitaria di Castrovillari. Sostanza stupefacente che è stata rinvenuta e sequestrata dalle forze dell’ordine. Pochi giorni dopo sempre ai due soggetti orientali la Dda contesta di aver confezionato 14 kg di marijuana spedendola mediante corriere in Olanda dove è stata poi sequestrata dalla polizia del posto all’esito della consegna al destinatario. Rituale che si ripeteva anche a fine novembre per un totale di 26 kg in due plichi distinti e a Dicembre.

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DROGA CINESE

Narcotraffico a Castrovillari: i primi tre cinesi ascoltati dal Gip per la convalida del fermo

Erano venuti a lavorare in una azienda lecita per ritrovarsi a dover vivere nel capannone per prendersi cura delle piante di marijuana

Erano arrivati a Castrovillari per essere assunti in una azienda di tutt’altra natura, ma si sarebbero ritrovati catapultati in una dimensione diversa da quella che si aspettavano. Sfruttati per 500 euro al mese, vivendo nel capannone della zona industriale di Castrovillari, che per gli inquirenti della Dda è una centrale del narcotraffico gestita da cinesi che facevano affari d’oro esportando la marijuana coltivata al suo interno verso le piazze olandesi dello spaccio.

Questa la versione dei fatti che Yinfang Tan, Wei Wang e Yizhang Shi (tre delle cinque persone arrestate nel corso dell’operazione di polizia che ha smantellato questo sistema illegale nella periferia di Castrovillari) avrebbero reso davanti al gip del tribunale di Castrovlliari, Simone Falerno, che è chiamato ad esprimersi sulla convalida del fermo emesso dalla Dda di Catanzaro a seguito delle indagini svolte dalla Questura di Cosenza sulla presunta associazione a delinquere con gli altri due cinesi fermati a Salerno.

La loro vita sarebbe rimasta confinata nelle quattro mura del capannone di “Serra delle ciavole” nella zona Pip dove trascorrevano notte e giorno, senza avere la possibilità di uscire dalla struttura essendo controllati dalle telecamere di videosorveglianza. Il loro compito era annaffiare le piantine di cui disconoscerebbero l’utilizzo illecito.

Ad assistere all’udienza di convalida del fermo c’era il pubblico ministero Luca Primicerio, in servizio presso la procura di Castrovillari che in realtà ha avuto il merito di coordinare le prime indagini sui presunti narcotrafficanti cinesi. Una volta che i magistrati hanno ipotizzato il reato previsto dall’art. 74 del codice penale, in materia di stupefacenti, gli atti sono passati ufficialmente alla procura distrettuale di Catanzaro che ha allargato il cerchio delle investigazioni con un coordinamento che ha visto impegnati i commissariati di Castrovillari, Corigliano Rossano e gli agenti della Squadra Mobile di Cosenza.

Il gip si è riservato di decidere rispetto sia alle richieste della pubblica accusa che del collegio difensivo composto, per i tre cinesi fermati a Castrovillari, dagli avvocati Vincenzo Guglielmo Belvedere, Kevin Esposito e Domenico Bove.

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Duemila e ottocento piante di marijuana a dimora nella fabbrica della droga di Castrovillari

Sequestrati anche 3.300€ in contanti e 65 chilogrammi di sostanza già confezionata. Domani si attende la convalida degli arresti e delle perquisizioni effettuate dopo la maxi operazione della Polizia di Stato

Si trova a metà strada tra il Tribunale e il carcere di Viale Cosmai il capannone industriale che al suo interno custodiva la fabbrica della droga scoperta due giorni fa nel corso dell’operazione antidroga condotta dalla Questura di Cosenza, sotto il coordinamento della procura di Castrovillari e la Dda di Catanzaro. Un luogo insospettabile dove erano messe a dimora circa 2877 piante «di varia altezza, dai 20 ai 90 cm, già in piena infiorescenza, per un peso stimato di circa 189 chili» oltre alla restante sostanza stupefacente del tipo marijuana per un valore complessivo di 303 chili oggetto del sequestro.

In cinque, tutti di nazionalità cinese, sono finiti in manette (Yizhang Shi 47 anni, Yinfang Tan 32 anni, Wei Wang 36 anni, Shuanhjun Ye 49 anni, e Yongfen Cheng 52 anni) e domani attendono il giudizio di convalida del decreto di fermo. Di questi, Ye risulta residente in Olanda, a Breda, mentre Cheng sarebbe dimorante a Castrovillari, ma la polizia lo ha fermato a Salerno, come nel caso di Ye.

Nello specifico, Shi, Tan e Wang «al fine di cessione a terzi, detenevano all’interno di un capannone industriale in contrada “Serre delle Ciavole” di Castrovillari, sostanza stupefacente del tipo marijuana» recita il capo di imputazione che li riguarda e che li inchioda alle proprie responsabilità nel dispositivo giudiziario emesso dalla Dda di Catanzaro, nella persona del magistrato Stefania Paparazzo, e la procura di Castrovillari, rappresentata dal pubblico ministero Luca Primicerio.

In quella struttura dell’area Pip di Castrovillari gli uomini del commissariato di Polizia di Corigliano Rossano, diretti da Giuseppe Zanfini, hanno rinvenuto «alimentatori di corrente, ventilatori, trituratori deraspatori, lampade da serra, termostati, filtri di aspirazione, un articolato quadro elettrico composto da magnetotermici, multiprese e temporizzatori, aspiratori, tubi di aerazione, centinaia di sacchi e vasi contenuti terriccio oltre a decine di bidoni di fertilizzante liquido» tutti elementi che evidenzierebbero come la produzione fosse destinata allo spaccio.

Ai tre indagati inoltre i magistrati contestano anche che «al fine di alimentare l’opificio industriale» si sarebbero impossessati «di un quantitativo di energia elettrica in corso d’accertamento», che avrebbero sottratto «all’ente erogatore individuato nel Servizio Elettrico Nazionale Spa, valendosi di mezzo fraudolento e usando violenza sulle cose» tranciando un cavo di fornitura per realizzare l’innesto sulla rete principale.

Agli altri due inquisiti, sottoposti a decreto di fermo – ovvero Shuangjun Ye e Yongfen Cheng – gli inquirenti contestano la disponibilità, in via delle Querce a Castrovillari, di 64,9 chili di marjuana, «confezionata all’interno di buste in cellophane e riposte dentro scatoloni imballati e pronti per la successiva spedizione» insieme alla somma contante di 3.300 euro in banconote da 50€ forse frutto di partite già vendute.

Domani i cinque saranno chiamati a presentarsi davanti al giudice per la convalida del fermo, accompagnati dai loro avvocati Vincenzo Guglielmo Belvedere, Domenico Bove, Elena Melfi e Fabio Mastrogiovanni.

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LA FESTA DI ORGANTINO

Carnevale di Castrovillari: presentato il manifesto della 66ª edizione

La festa mascherata più antica di Calabria animerà la città del Pollino dal 3 al 13 febbraio

Hai il volto sorridente di una donna vestita in maschera, con i colori predominanti che sottolineano lo spirito gioioso del carnevale il manifesto dell’edizione numero 66 del Carnevale di Castrovillari. Dal 3 al 13 febbraio la città del Pollino diventa la capitale della festa mascherata più antica di Calabria, legata al personaggio di Organtino – vero emblema di questa tradizione carnascialesca – che ha la sua radice storica nel 1600 quando venne rappresentata la storia della farsa dialettale di Cesare Quintana che narra di questo personaggio e nel’epoca moderna assunse il ruolo di festa popolare legata al Festival internazionale del Folklore grazie alla intuizione di Vittorio Vigiano.

Alla presentazione ufficiale del manifesto presso la Sala Convegni “Don Carlo De Cardona” del Centro direzionale BCC Mediocrati c’erano il Presidente della BCC Mediocrati di Rende, Nicola Paldino, l’Assessore Regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, il Vicepresidente della Provincia di Cosenza, Giancarlo Lamensa, l’Assessore al Turismo di Castrovillari, Ernesto Bello, nonché il Presidente e il Direttore Artistico della Pro Loco di Castrovillari, rispettivamente, Eugenio Iannelli e Gerardo Bonifati, moderati della giornalista Annarita Cardamone.

Il carnevale di Castrovillari è un evento «importante – ha sottolineato l’assessore Gallo – ed è giusto che il Consiglio Regionale lo abbia riconosciuto, grazie alla proposta di Legge di iniziativa della collega Straface, insieme a me e alla collega Gentile, come evento storicizzato e di alto interesse regionale e culturale perché è una manifestazione che dà lustro alla Calabria e a tutto il Sud». Giancarlo Lamensa, vice presidente della Provincia, ha ribadito che «gli enti hanno un grande obbligo nei confronti di queste manifestazioni perché affidate ad associazioni che non hanno patrimoni importanti ed è giusto che intervengano a supporto. Questi eventi rappresentano il fulcro della vita sociale delle comunità».

Il manifesto di questa edizione «descrive lo spirito solidaristico, lo spirito di fratellanza ma soprattutto il grande spettacolo che sa regalare l’evento carnascialesco» ha ricordato l’assessore al turismo di Castrovillari Ernesto Bello, mentre il presidente della BCC Paldino ha evidenziato come il carnevale di Castrovillari «è una manifestazione che ormai sentiamo nostra per cui continueremo a sostenerla».

«Il nostro Carnevale attraverso l’Organtino che fa riferimento ad un evento storico del 1600 e la vivacità dei colori che ci riportano alle nostre maschere, ben rappresentati in questo manifesto, sono gli elementi che esaltano il significato del mascheramento» ha sottolineato Gerardo Bonifati e che quest’anno si svolge «nel solco delle passate edizioni con tanti appuntamenti, tante maschere e soprattutto tanto divertimento. Siamo orgogliosi dell’evento che è ormai diventato prestigioso per tutta la Calabria» ha chiosato il presidente della Pro Loco Eugenio Iannelli.

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ROMANZO

“Dimenticata – I segreti di una oscura scomparsa”. Una storia che tiene con il fiato sospeso firmata da Sara De Bartolo

Il libro verrà presentato venerdì 19 gennaio, alle 18 presso la Sala Convegni Alas di Via Ettore Gallo a Castrovillari, organizzata nella cittadina del Pollino dall'Associazione “Solidarietà e Partecipazione” nell'ambito degli appuntamenti di “incontri con l'autore”

Continua senza sosta il tour di presentazioni del libro firmato da Sara De Bartolo e intitolato “Dimenticata – I segreti di una oscura scomparsa” (edizioni Expressiva). Infatti, è prevista per venerdì 19 gennaio, alle 18 presso la Sala Convegni Alas di Via Ettore Gallo a Castrovillari, l’altra tappa del tour culturale organizzata nella cittadina del Pollino dall’Associazione “Solidarietà e Partecipazione” nell’ambito degli appuntamenti di “incontri con l’autore”.

In questo romanzo, Sara De Bartolo punta i riflettori su un tema sempre caldo, quello delle persone scomparse, partendo dal ritrovamento di un fascicolo contenente il caso della scomparsa di una bimba di 3 anni, verificatosi circa 70 anni prima, per riaccendere i riflettori su una storia mai risolta. È il giornalista Gabriele Nubbio a riprendere in mano il caso e, grazie alla sua tenacia, a rimettersi sulle tracce di quanto accaduto e poi dimenticato. Così, in un viaggio che lo porta fino in Francia, Gabriele incontra Justine e grazie a lei riesce a rimettere insieme i pezzi di un puzzle che, nonostante tutto, sembra incompleto. Sarà proprio Justine a ritrovarsi protagonista della vicenda che la farà tornare in Italia. Qui, in un convento in cui aveva trascorso l’infanzia, scoprirà misteri e bugie che faranno affiorare una verità sconvolgente.

Il testo porta la prefazione di Federica Sciarelli, conduttrice della trasmissione Rai “Chi l’ha visto”, e l’introduzione dell’attore Ettore Bassi. La serata, moderata da Leonardo Graziadio, vedrà i saluti del presidente dell’Associazione “Solidarietà e Partecipazione”, Ferdinando Laghi, la relazione del critico letterario Mario Gaudio, e il dialogo con l’autrice dell’editore e giornalista Emanuele Armentano.

 

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CONGRESSO

Forza Italia plaude alla riconferma di Gianluca Gallo a coordinatore provinciale

Il suo risultato“è un chiaro segnale di come la base riconosca l’ottimo lavoro svolto finora dall'Assessore, sia per quanto riguarda l'attività partitica che per il pragmatismo dell'azione politica condotta con passione e serietà sui vari territori”

Il Gruppo Consiliare castrovillarese di Forza Italia plaude alla riconferma dell’Assessore Gianluca Gallo a Coordinatore provinciale del partito, “ribadendo il pieno supporto per tutte le attività che vorrà intraprendere”. Lo si legge in una nota stampa del partito castrovillarese che esprime tutta la sua soddisfazione per la forte partecipazione al congresso provinciale di tesserati che si è registrata.

La riconferma di Gianluca Gallo “è un chiaro segnale di come la base riconosca l’ottimo lavoro svolto finora dall’Assessore regionale all’agricoltura, sia per quanto riguarda l’attività partitica che per il pragmatismo dell’azione politica condotta con passione e serietà sui vari territori”. Il congresso ha registrato un afflusso notevole che testimonia “la fiducia al nostro coordinatore – peraltro in un momento di diffusa disaffezione verso la Politica in generale , che ci fa ben sperare che la strada tracciata sia quella giusta, poiché l’impegno profuso sta riscuotendo ampio e condiviso consenso; da sottolineare, inoltre, la presenza di tanti giovani che il cha saputo evidentemente coinvolgere, a testimonianza della fiducia che ripone nella spinta propulsiva che gli stessi possono dare all’attività partitica.

Il dibattito scaturito dai vari interventi ha fatto emergere un partito vivo, rafforzato e unito, al contrario di quanto qualcuno paventasse dopo la perdita del compianto leader Silvio Berlusconi”. Un partito “che ha tutta la grinta e l’entusiasmo necessari a scendere in campo con la determinazione giusta per affrontare con successo le prossime competizioni elettorali, sia quelle comunali che quella europea di giugno”. Chiaramente durante il congresso, ha tenuto banco l’incidente avvenuto al Presidente Occhiuto nella mattinata per il quale gli azzurri di Castrovillari “esprimono dispiacere. Abbiamo tutti sentito la mancanza durante il Congresso; auguriamo a lui, a suo figlio e ai suoi collaboratori una pronta guarigione e un pensiero particolare vogliamo dedicarlo a Veronica: forza, siamo tutti con te”.

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L'INTERVENTO

Traffico di marijuana da Calabria all’Olanda: le congratulazione del Siulp agli uomini della Polizia

Il segretario generale Siulp Cosenza, Ezio Scaglione, e Luciano Lupo componente del direttivo nazionale, hanno elogiato i colleghi della Squadra Mobile di Cosenza e quelli del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Corigliano Rossano per l'importante risultato raggiunto

Una operazione condotta con grande abnegazione, spirito di sacrificio e un’attività di intelligence e pedinamenti durata diversi mesi quella che ha portato alla scoperta e al sequestro di 560kg di marijuana coltivata in un capannone nella zona industriale di Castrovillari. Agli uomini della Squadra Mobile di Cosenza e quelli del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Corigliano – Rossano sono arrivate le congratulazioni di Ezio Scaglione, Segretario generale Siulp Cosenza, per «l’importante risultato operativo ottenuto. Un plauso sincero, quindi, per lo straordinario esito investigativo, va da parte nostra al Dirigente della Squadra Mobile, al Questore di Cosenza, alla Procura di Castrovillari, alla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, e ad ogni singolo poliziotto, tutti importantissimi nel grande gioco di squadra che ieri ha portato al sequestro di oltre una tonnellata di marijuana pronta per essere spedita in Olanda e al fermo di P.G. di diversi cinesi. Un risultato – ha continuato Scaglione – che è frutto di laboriose attività e di grande abnegazione e spirito di servizio di poliziotti che spesso operano in condizioni disagiate, attesa la sproporzione di forze tra le varie cosche operanti sul territorio cosentino e le forze di Polizia. Un’attività investigativa, tra l’altro, che mette sotto i riflettori anche una nuova realtà criminale in Calabria, costituita da cinesi; un ulteriore fattore di rischio per la società civile. Tutto ciò deve spingere lo Stato, il Governo, a investire ancora di più sulla sicurezza, adeguando gli organici degli Uffici già presenti sul territorio e istituendo nuovi presidi di legalità. Territori sicuri producono investimenti imprenditoriali, lavoro e benessere sociale, per questo motivo il Siulp, ringraziando i colleghi per quanto fanno quotidianamente, continuerà a chiedere a gran voce sempre maggiori investimenti sulla sicurezza».

Anche Luciano Lupo, componente del direttivo nazionale Siulp, è intervenuto sui contenuti dell’operazione di Polizia messa a segno a Castrovillari. «L’ombra della mafia cinese in Calabria è a dispetto della ‘ndrangheta o frutto di un improbabile accordo e di spartizione degli affari legati al mondo dello spaccio di sostanze stupefacenti? Questo è quanto verrà chiarito dallo sviluppo delle indagini in corso. Certo è che per la Calabria e la provincia di Cosenza si tratta di un fatto inedito che desta ulteriore preoccupazione; a memoria, infatti, mai prima d’ora erano stati scoperti fatti illeciti gestiti dalla criminalità cinese, che nel mondo è forte e radicata.
Nella nostra provincia (e non solo nella nostra) si apre un altro fronte che non può rimanere inesplorato; nulla può essere lasciato al caso e, proprio per tale motivo, ogni lembo di territorio deve essere controllato ancora meglio, ogni comunità deve essere monitorata. Grazie alla D.D.A. di Catanzaro, alle Procure provinciali, a tutte le poliziotte ed i poliziotti, agli investigatori dell’Arma dei Carabinieri ed a quelli della Guardia di Finanza già impegnati nell’impari lotta contro la criminalità organizzata; grazie a tutti loro per il magnifico lavoro che fanno, ma lo Stato deve fare un altro passo in avanti e cioè investire in potenziamento di organici, in nuove strumentazioni e nuovi presidi di sicurezza e di legalità».

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L'OPERAZIONE DI POLIZIA

La droga dei cinesi nel territorio delle ndrine

Quello di Castrovillari è il quinto "stabilimento" produttivo scoperto da una indagine durata sette mesi. Tre serre gestite con lampade e un sistema di ventilazione realizzato ad hoc

Lavoravano in silenzio, si muovevano sul territorio senza disturbare gli affari delle ndrine, per portare a casa un risultato soddisfacente per i loro traffici che dalla Calabria partivano alla volta dell’Olanda. Quella di Castrovillari è l’ultima fabbrica della droga, gestita da cinesi, in ordine di tempo sul territorio calabrese. In particolare nella provincia di Cosenza dove negli ultimi mesi l’attività di intelligence del questore di Cosenza, Giuseppe Cannizzaro, degli uomini del Commissariato di Polizia di Corigliano – Rossano, diretti da Giuseppe Zanfini e quelli della squadra mobile di Cosenza, coordinati da Gabriele Presti, ha ricostruito quel mosaico di strutture dove si piantava, coltivava, essiccava e impacchettava la marijuana destinata alle città europee di Steenbergen, Arnhem e Roermond. Tre serre alimentate da un allaccio elettrico abusivo, “coccolate” da un sistema di ventilazione realizzato ad hoc nella zona industriale della città del Pollino.

L’inizio delle indagini

Il primo faro di luce sugli oscuri traffici degli orientali verso l’Olanda lo accende il ritrovamento, nel luglio scorso, di un capannone a Santa Sofia d’Epiro e il conseguente sequestro di quasi 241kg di droga pronta allo spaccio. Pochi giorni dopo le volanti della Polizia arrivano in contrada Linze di Luzzi e scoprono uno scenario identico: questa volta il quantivo recuperato di “maria” è poco maggiore, 250kg. Passa un mese e nel territorio di Corigliano Rossano ecco saltar fuori un terzo laboratorio dismesso, prima dell’ultimo tassello – questa volta fuori provincia – del puzzle criminale ritrovato ad Amato (nel catanzarese) dove i chili di droga sequestrati saranno 128.

Ecco disegnata sulla cartina della Calabria una filiera produttiva insospettabile che lavora alle spalle della ndrangheta (?) e che ha la capacità di far viaggiare i carichi di sostanze stupefacenti attraverso normali corrieri privati. Intercettazioni, appostamenti, pedinamenti e poi la scia delle spedizioni seguita dagli investigarori nel più stretto riserbo permetterà alle forze dell’ordine di ricostruire il modello criminale utilizzato. Alcuni pacchi partiti dalla Calabria vengono bloccati a Roma e Milano, aperti solo per i controlli e poi rimessi in viaggio per permettere alla marijuana di arrivare ai veri destinatari, nelle città olandesi dove i colleghi dei Paesi Bassi arresteranno i destinatari e sequestreranno lo stupefacente.

Il cerchio si chiude nel Pollino

Una indagine finita sul tavolo del procuratore di Castrovillari, Alessandro D’Alessio, che resosi conto della pervasività del fenomeno invia un rapporto alla procura distrettuale antimafia guidata da Vincenzo Capomolla che ne sviluppa l’inchiesta affidata al pm Stefania Paparazzo. Le intercettazioni ambientali e il dettaglio di un auto con targa olandese che si aggira nelle zone dei blitz messi a segno dagli uomini del dottore Zanfini, arrivano fino al Pollino dove a Castrovillari si chiude il cerchio attorno all’ultima fabbrica di produzione e confezionamento della droga. La coppia con residenza in Via delle Querce, luogo deputato al confezionamento della marijuana prodotta nell’area Pip, viene arrestata, insieme ad altre tre persone, nell’operazione di due giorni fa che permette di sequestrate altri 560 kg di sostanza.

In un anno – secondo quanto emerso dalle indagini – sono più di 1000 i chili prodotti e destinati ai mercati del nord Europa. Ora di attende la convalida dei Gip degli arresti effettuati a Castrovillari per mettere la parola fine a questo traffico di droga con il sigillo orientale.