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DISABILITA' E INNOVAZIONE

Metodo Tomatis: la Fondazione Filo d’Arianna unica realtà calabrese ad utilizzarla

Si tratta di una stimolazione neurale che agisce sulla neuroplasticità del cervello per il recupero di varie funzioni cognitive. Il 2 dicembre sarà presentata nella sala consiliare

Il Metodo Tomatis, dal nome dello scopritore, è un modello di stimolazione neurale con i suoni filtrati dall’orecchio elettronico, inventato dal dottor Alfred Tomatis, che agisce sulla neuroplasticità del cervello per il recupero di varie funzioni cognitive. Si tende, così, al miglioramento delle capacità di apprendimento, per favorire il benessere emotivo della persona.

Un nuovo approccio a chi lavora con problematiche connesse alla disabilità giovanile che è utilizzato, in via esclusiva in Calabria, dalla fondazione Il filo di Arianna, presieduta da Antonio Di Diego. Ad adottare tale tecnica in tutto il mezzogiorno, oltre alla realtà castrovillarese, solo Matera.

Sabato 2 dicembre nella sala consiliare di Castrovillari verrà presentato al pubblico questo nuovo metodo di approccio, alla presenza del sindaco Domenico Lo Polito, insieme al professor Bruno Gioffrè, che presenterà il progetto “L’orecchio sintonizzato”, il dottor Giuseppe De Salvo, responsabile dell’unità operativa di neuropsichiatria infantile presso l’ospedale di Castrovillari, la dottoressa Loredana Giannicola, dirigente dell’Ufficio Scolastico provinciale di Cosenza, il dottor Concetto Campo psicologo e audiopsicofonologo.

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TRAGEDIA SUI BINARI

Incidente ferroviario: la Procura al lavoro per determinare la verità

«Particolare attenzione, pur nella ferma esigenza di una puntuale e rapida ricostruzione dei fatti, sarà prestata anche all’esigenza di ripristinare, nel tempo necessario, la normale circolazione ferroviaria sul tratto interessato» ha dichiarato il procuratore Alessandro D'Alessio.

Si lavora incessantemente per determinare «una puntuale e rapida ricostruzione dei fatti» ma anche per ripristinare, nel tempo necessario, la «normale circolazione ferroviaria sul tratto interessato» dallo scontro tra il regionale n°5677 e il camion Volvo che ieri in località Thurio nel comune di Corigliano Rossano ha registrato la morte di due persone: il capotreno Maria Pansini, di 61 anni, residente a Catanzaro, e l’autista del camion, Hannaqui Said, 24 anni, di origine marocchina.

Lo afferma il procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, Alessandro D’Alessio, che fin da subito ha seguito personalmente le indagini dopo lo scontro tragico che ha prodotto anche il ferimento di sei persone. La collisione tra i due mezzi ha generato il deragliamento del treno e il divampare delle fiamme che hanno complicato le azioni di soccorso da parte di tutta la macchina emergenziale subito recatasi sul posto.

La linea ferroviaria compresa tra le progressive chilometriche 127+890 e 129+050 è stata sottoposta a sequestro, così come la carcassa del camion ed il treno regionale. Nell indagine, che si avvale di tutte le potenzialità offerte dai mezzi di investigazione, sono attivi i Carabinieri del Reparto territoriale di Corigliano-Rossano e la Polfer che ha dato un importante ausilio per la corretta ricostruzione dei fatti. Le linee investigative seguite riguardano la corretta e fedele ricostruzione della dinamica dell’incidente, il corretto funzionamento degli impianti, la condotta tenuta dai soggetti coinvolti nell’ incidente stesso e, infine, l’osservanza di tutte le regole cautelari che disciplinano la delicata attività di circolazione dei treni e l’intersecarsi di tale circolazione con la circolazione veicolare e pedonale.

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MANGIARBERE ALL'ITALIANA

Slow Food Calabria presenta a Vibo Valentia la guida Osterie d’Italia

Presso la sede della Camera di Commercio dibattito sul futuro del cibo e della ristorazione buona, pulita e giusta con il curatore nazionale, Eugenio Signori, il presidente regionale di Slow Food, Michelangelo D’Ambrosio, il coordinatore regionale della guida, Vincenzo Alvaro. 

Sessanta insegne del cibo buono, pulito e giusto, tredici chiocciole e ben 6 novità. Sono i numeri della Calabria nella guida Osterie d’Italia 2024 di Slow Food Editore che sarà presentata a Vibo Valentia sabato 2 dicembre alle ore 16:00 presso la sala “A. Murmura” della Camera di Commercio alla presenza del curatore nazionale Eugenio Signoroni, del presidente di Slow Food Calabria, Michelangelo D’Ambrosio, del coordinatore regionale della guida, Vincenzo Alvaro, e del presidente di Slow Food Vibo, Giuseppina Anastasi.

Un momento per ribadire che le «osterie sono realtà che, oltre all’ospitalità unica e alla ristorazione vera, profonda e di qualità, aggiungono un valore di relazione sociale e di comunità inestimabile – ha dichiarato il presidente di Slow Food Calabria, Michelangelo D’Ambrosio – sono luoghi in cui si può narrare il passato, gustare il presente e parlare di futuro».

Durante l’evento che si aprirà con il dibattito sul futuro del cibo e della ristorazione buona, pulita e giusta Slow Food si confronterà e parlerà di territori, di relazioni, di politiche alimentari e di futuro insieme alle istituzioni, agli operatori della cultura e dell’economia, ai ristoratori e produttori per una riflessione sul presente e stimolare suggestione future, supportati dal responsabile regionale dei Presidi, Alberto Caprino. Saranno il sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, il componente della giunta della Camera di Commercio di Catanzaro – Crotone – Vibo Valentia, Rosalinda Romano, e il presidente della Confcommercio di Vibo, Salvatore Nusdeo, a portare i saluti istituzionali del territorio.

Gli osti e le ostesse sono «il presidio dell’alimentazione del nostro Paese: quelli a cui l’Italia deve riconoscere di aver conservato il suo patrimonio gastronomico» ha affermato Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, in occasione della presentazione nazionale a Milano nel mese di Ottobre. Un valore che in Calabria assume completezza e sostanza nelle osterie che compongono l’offerta gastronomica vidimata da Slow Food e che dal Pollino allo Stretto raccontano «con orgoglio l’anima contadina e la gastronomia legata ai rituali della tradizione – ha aggiunto Vincenzo Alvaro, coordinatore regionale per la Calabria di Osterie d’Italia – che emergono in tutta la loro forza evocativa in una proposta culinaria che sa resistere al tempo e alle mode, diventando spazio vitale per continuare a crescere e affermare la sapienza di saperi e sapori con la vitalità dei suoi protagonisti». 

Durante l’appuntamento verranno consegnati gli attestai e i riconoscimenti ai locali presenti in guida e la serata si concluderà con una cena in alcuni locali convenzionati.

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IL BLITZ

Tentata estorsione ad imprenditori aggravata dal metodo mafioso: due arresti a Corigliano Rossano

I due indagati avrebbero costretto le vittime del settore edilizio, commerciale, immobiliare e della logistica, a versare somme di denaro destinate “agli amici”, evocando le modalità di azioni tipiche delle organizzazioni criminali

Nelle prime ore della giornata i militari del Reparto territoriale dei Carabinieri di Corigliano Rossano, con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Catanzaro, nei confronti di 2 indagati, sulla base della ritenuta sussistenza della gravità indiziaria in ordine a plurimi delitti di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Il provvedimento, emesso su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, scaturisce dalle tempestive indagini svolte dai Carabinieri del Reparto Territoriale di Corigliano Rossano, attraverso una serie di servizi di osservazione, acquisizioni da sistema di videosorveglianza, fonti dichiarative, che hanno consentito di ricostruire, in termini gravemente indiziari, quattro tentativi di estorsione ai danni di altrettanti imprenditori operanti nel territorio di Corigliano Rossano in diversi settori economici, edilizio, commerciale, immobiliare e della logistica.

Gli esiti delle indagini, accolti nella ordinanza cautelare, hanno consentito di ricostruire le plurime vicende estorsive, a livello di gravità indiziaria, (nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa), nel senso che, presso i propri cantieri e le sede dei propri uffici, le persone offese ricevevano le visite degli indagati che, con modalità e toni intimidatori, avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo, secondo un copione collaudato, tentavano di costringere gli imprenditori a versare somme di denaro destinata “agli amici” evocando le modalità di azioni tipiche delle organizzazioni criminali di stampo mafioso, operanti sul territorio, in cambio di protezione per evitare gravi pregiudizi.

 

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TRAGEDIA SUI BINARI

Corigliano-Rossano, scontro tra treno e camion. Due morti

L'incidente è avvenuto in serata in località "Thurio" di Corigliano Rossano. Due le vittime, il conducente del treno e l'autista del tir. Sono rimasti illesi i 10 passeggeri che si trovavano a bordo del treno regionale.

Una dipendente delle Ferrovie dello Stato ed il conducente di un camion sono morti nello scontro tra i due mezzi avvenuto, per cause in corso d’accertamento, in località “Thurio” di Corigliano Rossano, in provincia di Cosenza (foto Gazzetta del Sud)

La donna che é deceduta era la capotreno del convoglio, un treno regionale che collega la frazione “Sibari” di Cassano allo Ionio con Corigliano Rossano. Il treno ed il camion, subito dopo lo scontro, hanno preso fuoco. La capotreno ed il conducente del camion sono morti sul colpo.

Sul posto i carabinieri ed i vigili del fuoco. Si sta accertando la dinamica dei fatti e, in particolare, i motivi per i quali il camion si trovasse sui binari.

Nessuno dei vagoni del treno ha subito conseguenze a causa dell’incidente e, dunque, nessuno dei passeggeri é rimasto ferito. Il conducente del camion viaggiava da solo a bordo del mezzo. Il locomotore ed il camion, a causa delle fiamme che li hanno investiti dopo lo scontro, sono andati totalmente distrutti. (fonte Ansa)

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CAUSA IL FORTE VENTO

Maltempo. Cade albero a Piazza Matteotti

Diverse le segnalazioni in città. L'albero è stato rimosso dalla ditta Zucco su richiesta dell'Amministrazione Comunale.

La perturbazione era attesa oggi. E così è stato per tutta la Calabria ed in particolare nell’area del cosentino nella quale oltre alla pioggia si è aggiunto un forte vento che ha creato diversi disagi ed interventi dei Vigili del Fuoco per la rimozione di alberi sradicati come accaduto questa mattina in Sila. Anche Castrovillari è stata colpita dal maltempo. Sono state numerose le segnalazioni per il forte vento e gli interventi in città. In particolare a Piazza Matteotti si è sradicato un grosso albero che cadendo ne ha travolto un altro. Per fortuna in quel momento non transitavano pedoni e automobili. Sul posto sono intervenuti prontamente I Vigili Urbani e i volontari dell’Anpana. L’amministrazione Comunale ha provveduto, attraverso la ditta Zucco, a far rimuovere il grosso albero, e a ripristinare la viabilità interrotta per effettuare le operazioni di depezzatura della grossa pianta.

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CONTRASTO ALLA CRIMINALITA'

Doppio furto in pochi minuti: arrestati dai Carabinieri di Altomonte due rumeni

Hanno derubato alcuni commercianti, sfruttando un momento di distrazione per prelevare i portafogli pieni di contante.

E’ durata poco l’attività illecita di due uomini di 22 e 30 anni originari della Romania messa in piedi ad Altomonte a danno di alcuni esercenti commerciali. Nei giorni scorsi infatti un’esercente di San Donato di Ninea ha allertato il 112 denunciando che un soggetto, dopo essere entrato nella propria attività commerciale ed approfittando di un momento di distrazione, aveva asportato il proprio portafoglio per poi scappare subito dopo a bordo di un’autovettura. Poco dopo una segnalazione similare arrivava ai Carabinieri da un commerciante di Altomonte, il quale riferiva di essere stato vittima del furto del proprio portafoglio, rubato dall’interno dell’attività commerciale.

Dopo aver ricevuto l’indicazione relativa al modello e al colore del veicolo in fuga, utilizzato dagli autori dei furti, l’operatore della Centrale Operativa di Castrovillari ha diramato immediatamente le ricerche a tutte le varie pattuglie dell’Arma distribuite sul territorio. La tempestività della segnalazione e la reattività dei Carabinieri ha permesso di rintracciare i soggetti subito dopo, mentre si stavano allontanando dal comune di Altomonte.

Bloccati, identificati e portati in caserma, dopo aver visionato le immagini dei sistemi di videosorveglianza installati nelle attività commerciali ed aver acquisito le denunce da parte delle vittime, essendo stati trovati anche in possesso dei contanti asportati, i militari dell’Arma, coordinati dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, considerati i preliminari accertamenti hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato dei soggetti, per i quali si sono aperte le porte della Casa Circondariale di Castrovillari.

I due nel corso dell’udienza svoltasi con il rito abbreviato sono stati condannati in primo grado dal Tribunale di Castrovillari. L’operazione eseguita – spiegano dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Cosenza – è il concreto esempio di come la velocità della segnalazione ricevuta dall’operatore del 112 e l’altrettanta rapidità con cui è stata diffusa l’informazione, in questo caso del modello e del colore del veicolo utilizzato, sia stata fondamentale per l’identificazione degli autori del reato, rintracciati da una delle varie pattuglie impiegate quotidianamente e capillarmente nei vari territori. Da qui, l’importanza di fare “squadra” e di sensibilizzare ogni cittadino, che sia stato vittima di un reato o che abbia notato qualcosa, di segnalare subito all’operatore della Centrale ogni notizia o informazione, in modo da permettere all’Arma dei Carabinieri ed alle altre Forze di Polizia di intervenire.

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MECCANICO DEI SOGNI

Menodiunterzo a Modena con la storia e il sogno di Umberto Panini

Lo spettacolo teatrale di Francesco Gallo sarà in scena nella Chiesa di San Carlo il 1 dicembre, a dieci anni dalla scomparsa di Umberto Panini

Venerdì 1 dicembre nella Chiesa di San Carlo a Modena, l’associazione castrovillarese “Menodiunterzo” porterà in scena “Up, il meccanico dei sogni” di Francesco Gallo, lo spettacolo dedicato ad Umberto Panini, icona del genio imprenditoriale e creatore di sogni. L’iniziativa, fortemente voluto dalla famiglia Panini, ricade nel decennale della scomparsa di Umberto, e sarà ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti. Oltre alla serale ci sarà anche una replica mattutina il 2 dicembre per gli studenti dell’ IIS “Adolfo Venturi” di Modena, scuola che vide Umberto fra i suoi banchi come studente.

A raccontare con grande intensità questa straordinaria storia saranno Rosanna Guaragna, Francesca Vico e Francesco Gallo. «È un testo che nasce dalla mia esperienza di vita a Modena – dice l’autore e regista – dove ho avuto la fortuna di vivere a pochi metri dalla sede della Panini. Quell’indirizzo è stato per molti della mia generazione un luogo speciale perché si scriveva alla Panini quando mancavano poche figurine per completare l’album, quando, finiti i giochi e gli scambi con gli amici, non rimanevano che quattro o cinque giocatori da incollare».

La drammaturgia, oltre ad essere un omaggio alla città della Ghirlandina e a Giovanna Malagoli, dipendente Panini e testimone della storia, offre l’opportunità di attraversare buona parte della storia del Novecento, segnata dalla guerra e dall’emigrazione prima, dalla ricostruzione e dal boom economico dopo. L’Italia generosa e coraggiosa della seconda metà del Novecento era un Paese che non aveva paura di sognare. Un popolo ricco di grandi figure, e anche di magnifiche figurine. Attraverso piccoli rettangoli di carta, la famiglia Panini contribuì a diffondere l’ottimismo nel Paese del Boom. Quattro fratelli e quattro sorelle, nati in povertà, seppero immaginare il futuro, partendo da una piccola edicola.

E dalle loro intuizioni, passando da buste di semplici francobolli alle bustine di calciatori e non solo, è nato un mito globale. Il celo, celo manca diventa nella narrazione di questa vicenda esemplare un modo per fare i conti con quello che abbiamo e quello che, invece, ormai sembra essere perduto irrimediabilmente. «Ogni cosa che ha pensato, inventato e costruito nostro padre l’ha fatta perché voleva vederla funzionare per gli altri – sottolineano i figli di Umberto – La scuola della miseria, della strada, della famiglia sono state decisive per avere la consapevolezza di accettare, sfidare e di aggiustare tutto. Anzi forse è giusto dire risolvere con soluzioni da fabbro di campagna e cioè con una semplice “smartleda”. Ci ha insegnato che non ci sono problemi da risolvere ma attrezzi da usare. E quando i problemi finiscono, bisogna trovarne altri con cui mettersi in gioco ancora una volta. L’importante è non fermarsi mai, ma dire sempre “andàm”! Nella sua vita ha fatto di tutto, ha aggiustato di tutto e siamo sicuri che sarebbe stato in grado di aggiustare anche i sogni di tutti perché lui alla fine era… un meccanico dei sogni».

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VIOLENZA SULLE DONNE

Tre bambine salvano la madre dall’aggressione del padre: con un cartello chiedono aiuto alla Polizia

Gli agenti sono intervenuti dopo aver notato le bimbe di 12, 10 e 8 anni affacciate al balcone di casa che attiravano attenzione anche con il segnale silenzioso antiviolenza “signal for help”.

Ubriaco, picchia la moglie davanti alle tre figlie minori, perchè voleva impedirle di andare a lavorare. Protagonista del fatto un uomo di 47 anni, il quale è stato arrestato dalla Polizia di Stato di Reggio Calabria, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. Gli agenti, intervenuti in seguito ad una richiesta di aiuto, arrivata alla sala operativa, prima di giungere nell’appartamento sono stati richiamati dalle tre figlie di coppia, la più piccola delle quali mostrava un piccolo foglio bianco con la scritta in arancione “Help”, che urlavano: “Venite, venite siamo qui”.

Una volta dentro l’abitazione, i poliziotti hanno individuato e identificato l’uomo, che ha già scontato una misura di divieto di avvicinamento alla moglie, in evidente stato di alterazione psicofisica e che pronunciava frasi senza senso davanti alla vittima e alle tre figlie, di 12, 10 e 8 anni. E’ stata proprio la più piccola, che vedendo la mamma aggredita ancora una volta dal padre, ha composto sul cellulare della donna il 113. L’aggressione sarebbe avvenuta per futili motivi e sembrerebbe sia stata generata dalla richiesta di raccogliere la cenere della sigaretta buttata volutamente a terra dall’uomo. La moglie ha denunciato le violenze finora subite dal marito che la picchiava, le tirava i capelli e le dava pugni in testa, non permettendole di frequentare la sua famiglia. Per il 47 enne sono quindi scattate le manette ed è stato portato in carcere, dove attualmente si trova a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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TRADIZIONE E INNOVAZIONE

“U Sibbaresi”: il panettone identitario di Daniele Campana con olio evo, clementine e origano

Il pizzaiolo coriglianese esalta i gusti del territorio nel dolce della tradizione natalizia, facendolo diventare un ambasciatore della Calabria più buona

Si rinnova anche quest’anno l’esperimento produttivo sul panettone di Daniele Campana, il pizzaiolo tre rotelle del Gambero Rosso, terzo in Italia tra i 50 Top Pizza, Cappello delle Guide de L’Espresso. Ancora una volta ha scelto di utilizzare il dolce classico della tradizione natalizia per farne un ambasciatore della Calabria più buona. U Sibbaresi è la nuova sperimentazione gustosa a tiratura limitata declinata in tre varianti per raccontare le eccellenze della Sibaritide rivoluzionando un prodotto classico del Natale, rendendolo unico e fortemente identiario.

«Valorizzare e far conoscere il territorio – dichiara Daniele Campana – è l’idea di fondo che anima questo mio progetto attorno al panettone iniziato l’anno scorso e consolidatosi in questo 2023. Dall’assaggio dei miei prodotti, spero che la gente decida di venire a conoscere da vicino la Calabria, una terra meravigliosa e ricca di biodiversità alimentare».  U’ Sibbaresi classico ha uno sguardo diverso dal solito. Il panettone è strutturato su equilibri sottili con la ricetta classica da disciplinare che acquisisce nuovi connotati. Lievito madre tramandato dalla nonna, pasta di clementine della piana di Sibari, l’origano della Sila Greca accompagnati da una boccettina di Olio evo varietà la Grossa di Cassano dell’azienda Agricola Doria per un bouquet aromatico ricco degli odori tipici del territorio.

U’Sibbaresi goloso invece nasce con la volontà di soddisfare i palati di coloro che amano essere stupite. Dalla ricetta classica sono state inserite il cioccolato Vietnam 73 dal carattere deciso, l’Amber cioccolato più mordibo e gocce di fondente che conferiscono al panettone una nota croccante, poi ancora l’anice nero della Sila per un tuffo nei ricordi. Questa versione viene venduta singola o in abbinamento alla birra artigianale Estasi (realizzata con fico e bergamotto) del birrificio De Alchemia di Saracena.

La terza proposta è U Sibbaresi 12/24 che è la fusione delle due precedenti versione con consistenze diverse arricchito dalla olive candite, le arance candite, l’origano di Acri, le gocce di cioccolato. Un progetto iniziato tre anni fa quello di Daniele Campana che ha realizzato uno studio ed una ricerca lunga e complessa fino ad arrivare alla proposta che lo soddisfa di più e che oggi è a disposizione degli appassionati delle bontà di Calabria.