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FESTIVAL EUROMEDITERRANEO

Vladimir Luxuria ad Altomonte con il suo Princesa

Lo spettacolo verrà recuperato sabato 23 settembre alle 21:30 con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti

Verrà recuperato sabato 23 settembre, alle 21.30 con ingresso gratuito (fino ad esaurimento posti) presso il Salone Razetti all’interno del Chiostro dei domenicani, lo spettacolo “Princesa” di Vladimir Luxuria, previsto all’interno del cartellone della trentaseiesima edizione del Festival Euromediterraneo di Altomonte.

«Lo spettacolo “Princesa” di Vladimir Luxuria – dice il sindaco di Altomonte Gianpietro Coppola – rientra a pieno titolo nel tema del Festival Euromediterraneo di quest’anno che è “La Cultura è libertà di esprimersi, di essere, di sognare”. La presenza di Luxuria ad Altomonte, infine, spegne ogni polemica innescata nelle settimane scorse».

Princesa per molti è il titolo di una famosa canzone di Fabrizio De André. Ma pochi sanno che la canzone parla di una persona realmente esistita, Fernanda Farias De Albuquerque, soprannominata Princesa, ovvero Principessa, da un ristoratore presso cui lavorava. Princesa è un ragazzino che non si riconosce nel suo corpo, e fin dalla piccola età vuole essere una ragazza.

Si trucca, gioca con le bambole, desidera disperatamente di essere altro dal suo corpo. Inizierà quindi un suo viaggio, difficile e disperato, che parte da un piccolo paese rurale del Brasile, fino ad arrivare alle grandi metropoli brasiliane ed europee; il filo conduttore di questo viaggio è la costante ricerca di un’identità sessuale emotiva. Scoprirà la sessualità con gli uomini e vorrà modificarsi, cambiando il suo corpo. Ma cosa rende la storia di Princesa così speciale? Così epica da sembrare una tragedia greca ambientata nella nostra epoca moderna? Ognuno di noi nella vita ricerca la propria realizzazione, la buona riuscita del proprio demone, come dicono i greci.

Lo scopo della nostra vita è infatti, per i greci, la “eudaimonia”. Realizzare cioè il nostro demone, la nostra virtù, la nostra spinta vitale. Lo spettacolo, tutto tratto da lettere autentiche, si svolgerà in carcere. Con tutte le azioni reali e le attività che avvengono in carcere. Vedremo i sogni, le malinconie della nostra protagonista trans, che troverà conforto grazie al rapporto che ha, soltanto dalla sua finestra, col suo vicino di cella, con cui nascerà un amore platonico che la salverà dall’inferno. Il personaggio con cui la protagonista Princesa interagisce non parla mai, la ascolta soltanto, come avvenne nella realtà.

Sarà proprio questo rapporto che salverà, almeno in carcere, la nostra protagonista che vivrà, proprio nella sua cella, uno dei momenti più belli della propria vita solo grazie all’ascolto di Giovanni, ergastolano sardo. Purtroppo i tormenti della protagonista, paradossalmente, torneranno a farle visita proprio dopo aver abbandonato il carcere di Rebibbia.

Vladimir Luxuria regalerà le emozioni e le malinconie di Princesa che ha purtroppo vissuto anche lei sulla sua pelle. Sarà in tutto e per tutto una interpretazione, che potremmo definire neorealista, in cui lo spettatore non vivrà uno scollamento tra l’interprete e la storia. Tutti i fatti che racconteremo sono reali, e il copione teatrale è frutto sia di testimonianze raccolte dall’autore Fabrizio Coniglio, sia le lettere d’amore scritte all’ergastolano.

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VINO E ARCHEOLOGIA

Women, jazz & wine: ecco le ultime due tappe del tour nelle cantine del Consorzio Terre di Cosenza

Il grande jazz internazionale del Peperoncino Jazz Festival incontra le migliori location immerse tra i vigneti e le cantine dei produttori cosentini.

Dopo l’enorme successo delle scorse tappe, il grande jazz internazionale del XXII Peperoncino Jazz Festival e gli ottimi vini delle aziende aderenti al Consorzio di tutela Vini DOP Terre di Cosenza saranno nuovamente insieme in questi giorni per gli ultimi due, attesissimi appuntamenti di “Women, Jazz & Wine”. 

Nato lo scorso anno da un’idea di Sergio Gimigliano e Demetrio Stancati (presidente del consorzio istituito per la tutela, valorizzazione e promozione dei vini DOP del Cosentino), l’evento in questa sua seconda edizione è stato strutturato in otto tappe – con otto concerti in programma in altrettante cantine – in ciascuna delle quali, dopo un focus di approfondimento sui vari vitigni del territorio e la degustazione dei magnifici vini prodotti dai vignaioli aderenti al Consorzio, ha trovato spazio anche l’archeologia, grazie ad una serie di conferenze e di approfondimenti relativi alle tematiche del vino nell’antichità curati dal Parco Archeologico di Sibari resi possibili grazie alla grande operatività del direttore Filippo Demma e del suo pool di esperti.

Oggi (venerdì 22 settembre), per la tappa in programma aSan Marco Argentano nell’Azienda agricola La Matina, sarà di scena la contrabbassista e cantante Beatrice Valente, che dopo il diploma in Contrabbasso classico conseguito presso il Conservatorio Statale di Musica di Benevento, ha seguito corsi tenuti da maestri come Rino Zurzolo, Aldo Vigorito e Tommaso Scannapieco che l’hanno avvicinata al jazz.

In occasione della tappa in quel di San Marco, dopo il focus a cura degli esperti del Consorzio sul vitigno “Magliocco in Rosato” (in programma alle ore 17) e l’appassionante “Question time: lo staff del Parco risponde alle curiosità archeo-enologiche del pubblico” – con gli archeologi Filippo Demma, Bianca Ambrogio, Serena Guidone, Donatella Novellis e Marco Pallonetti pronti a rispondere a dubbi e curiosità del pubblico sulle tematiche relative al vino nell’antichità (previsto alle ore 18), intorno alle ore 19 la musicista campana, appena trentenne ma con classe e talento da vendere, si esibirà a capo del suo collaudato trio insieme al fratello, il pianista Ergio Valente, e al batterista Rocco Sagaria, insieme ai quali proporrà il progetto “Play what you feel”, prendendo per mano il pubblico e accompagnandolo in un viaggio attraverso le tipiche sonorità di New Orleans, fino ad arrivare al calore di Rio De Janeiro, senza trascurare di fare un omaggio alle sue radici partenopee.

Domani sabato 23 settembre, invece,  nell’ultima tappa di “Women Jazz & Wine 2023”, in programma presso le Tenute Terre di Balbia di Altomonte a partire dalle ore 17, dopo il focus sul vitigno “Magliocco” a cura del direttore tecnico Gennaro Convertini e degli altri esperti di Terre di Cosenza e la lectio “Vino al setaccio. Archeobotanica ed enologia” a cura dell’archeologa Donatella Novellis, salirà sul palco la splendida cantante di origini panamensi Lauren Henderson, alcuni anni fa apparsa sul Financial Times per aver avuto il merito di aver rotto la Jazz Charts Top 5 e la Year End Jazz Week Top 50.

Nata a Boston ma cresciuta a New York, la Henderson, che grazie alle sue radici caraibiche riesce a fondere l’idioma del Jazz afroamericano con le sonorità e la passionalità della musica latina, sarà accompagnata dal fantasioso pianista Bruno Montrone, dal solido contrabbassista Antonio Napolitano e dallo strepitoso batterista Elio Coppola (già al fianco di artisti quali Benny Golson, Joey de Francesco, Peter Bernstein ecc., nonché direttore artistico di Jazz in Capri).

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SERIE D

Castrovillari calcio, Gennaro Nardone lascia il ruolo di Presidente

"Ho traghettato per amore il Castrovillari fino ad ora, adesso con grande senso di responsabilità, Nicola Mazzuca riprende il suo posto ed io tornerò ad essere quello che sono sempre stato: un appassionato sostenitore del mio castro".

Cambio ai vertici del Castrovillari calcio. Gennaro Nardone lascia il ruolo di Presidente. Sarà nuovamente Nicola Mazzuca a ricoprire l’incarico. Lo comunica ufficialmente lo stesso Gennaro Nardone, “traghettatore per amore” nei mesi scorsi insieme a Giuseppe Oliva di questo Castrovillari che aveva bisogno in quel preciso momento di persone che potessero dare impulso a questa società in fase di partenza.
“Qualche settimana fa, su pressante richiesta di amici, appassionati e persone delle istituzioni, anche spinto dalla mia immensa passione per Castrovillari e per la locale squadra di calcio, ho accettato di dare il mio modesto ma fondamentale contributo per fare in modo che la geografia calcistica regionale potesse esporre ancora alto il vessillo del nostro lupo” scrive Gennaro Nardone che oggi conferma come “con grande senso di responsabilità, Nicola Mazzuca (nella foto) riprende il suo posto ed io tornerò ad essere quello che sono sempre stato: un appassionato sostenitore del mio castro.

Ovviamente resterò all’interno della compagine sociale, pronto a dare il mio contributo per coadiuvare un gruppo che, sino ad oggi, ha ricevuto solo critiche e, addirittura, squallidi improperi, ma che dovrebbe avere la riconoscenza di tutti per tutti gli sforzi profusi pur di non arrendersi all’oblio cui la nostra gloriosa storia sembra destinata. Se tutti riuscissimo a profondere le nostre energie in propositività ed ausilio, non necessariamente economico, la montagna sarebbe più dolce. Grazie a tutti quelli che mi hanno ritenuto degno del breve ruolo svolto. Grazie a tutti quelli che sostengono il Castro al di là del risultato”. Ora ristabilite le gerarchie societarie, vi è bisogno di dare tranquillità ad un ambiente frastornato dalle brutte prestazioni della squadra nelle prime uscite di campionato. C’è tempo per fare nuovamente quadrato e rimettersi in carreggiata, ma bisogna probabilmente rinforzare la rosa con almeno un elemento per ogni reparto.

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INVASIONE UNGULATI

Caccia al cinghiale e rischi causati dai Soa: Laghi interroga Occhiuto

Il consigliere regionale castrovillarese ha presentato un'interrogazione a risposta scritta alla Giunta regionale sulla situazione legata al numero elevato di animali presenti sul territorio e ai rischi legati ai prodotti di provenienza animale

Se da un lato la numerosità dei cinghiali in Calabria determina gravi danni alle attività agricole e rappresenta un rischio per la salute umana e animale, dall’altra si aggiungono rischi e danni che possono essere causati dai SOA (Sottoprodotti di Origine Animale) derivanti dall’attività venatoria.

Per questo il Consigliere regionale Ferdinando Laghi ha depositato una interrogazione proprio in merito allo smaltimento dei sottoprodotti, derivati dalla caccia al cinghiale.

Diverse le domande contenute nell’interrogazione. Nello specifico, Laghi chiede anzitutto quale sia il numero dei capi di cinghiale abbattuti complessivamente nell’ultimo triennio sul territorio regionale, e poi, a seguire, a chi sia affidato lo smaltimento dei SOA e attraverso quali modalità; se siano stati adottati provvedimenti atti a garantire che tutte le operazioni relative allo smaltimento siano eseguite secondo la normativa vigente, onde evitare rischi di natura sanitaria e contaminazioni ambientali.

Nell’interrogazione a risposta scritta, inoltre, Laghi chiede alla Giunta regionale se siano state individuate modalità e soggetti deputati al controllo di queste attività e se la regione Calabria abbia stipulato, direttamente o indirettamente, convenzioni con strutture autorizzate allo smaltimento dei SOA.

La questione dello smaltimento dei sottoprodotti derivanti dalle attività venatorie sui cinghiali rappresenta un problema nel problema – dichiara il Consigliere Laghi – che rischia di aggiungere danno a danno, per l’impatto che i SOA, non correttamente smaltiti, hanno sull’ambiente e, conseguentemente, sulla salute pubblica, anche alla luce della peste suina (PSA) presente sul territorio regionale, che non può non annoverarsi tra i rischi più gravi.”

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TRAFFICO DI UOMINI

Arrestati tre presunti scafisti: individuati a bordo di un barca con 69 migranti

Alla vista del pattugliatore della Guardia di Finanza hanno gettato in mare i documenti e issato le vele, tentando di sfuggire ai controlli

Alla vista del Pattugliatore PV6 “Barbarisi”, che li aveva intercettati all’esito dell’avvistamento di un aereo ATR del Gruppo Esplorazione Aeromarittima di Pratica di Mare a circa una quarantina di miglia da Capo Colonna, avevano gettato i documenti in mare e issato le vele fingendosi diportisti per sfuggire ai controlli dei Finanzieri.

Così tre presunti trafficanti di uomini, un Russo e due Uzbeki, di cui uno minorenne, che trasportavano 69 migranti partiti dalla Turchia e provenienti principalmente da Iran e Afghanistan, nascosti sotto coperta, hanno tentato di eludere la rete di vigilanza aeromarittima della Guardia di finanza. L’unità alturiera del Corpo, una volta accertata la presenza di ulteriori persone sotto coperta, in collaborazione con una vedetta Costiera della classe V.800 del Reparto Operativo Aeronavale di Vibo Valentia ha proceduto all’abbordaggio per condurla nel Porto di Crotone.

Le operazioni sono avvenute con la continua assistenza della Vedetta CP321 di Crotone che ha garantito una costante cornice di sicurezza. Le successive attività di indagine condotte sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Crotone hanno consentito di acquisire ulteriori riscontri investigativi a carico di tre presunti scafisti, un cittadino russo e due uzbeki di cui uno minorenne sottoposti a misura cautelare.

Al termine del processo per direttissima, svoltosi nei confronti dei soli maggiorenni, il giudice ha inflitto poco più 4 anni di carcere ciascuno, all’esito del patteggiamento. Le attività in mare, condotte in sinergia tra la componente aeronavale alturiera e costiera della Guardia di finanza hanno permesso di infliggere un duro colpo alle compagini criminali che organizzano questi pericolosi viaggi della speranza, assicurando alla giustizia tre presunti scafisti che, se sfuggiti alle maglie dei controlli, avrebbero potuto fare rientro per poi eventualmente intraprendere ancora nuovi viaggi, con il loro carico di esseri umani. 

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Nessuno tocchi Caino

Tossicodipendenza in carcere: urgente una rete di assistenza interistituzionale

A margine della visita presso la casa circondariale “Rosetta Sisca” dell’associazione Nessuno tocchi Caino, con una delegazione della Camera Penale di Castrovillari e il sostituto procuratore Iannotta, l’aula magna del Tribunale ha ospitato un articolato dibattito sul tema di stretta attualità.

Una intensa giornata di contatto e approfondimento della casa circondariale di Castrovillari ma soprattutto una riflessione a tutto tondo sul mondo delle dipendenze e la vita dietro le sbarre. La tappa castrovillarese (la seconda in Calabria) del “Viaggio della speranza – Visitare i carcerati” l’iniziativa promossa da Nessuno tocchi Caino in collaborazione con l’Osservatorio Carcere dell’UCPI e le Camere Penali territoriali, ha rilanciato la necessità che sulle tossicodipendenze l’ordinamento giudiziario debba mettere in atto gli strumenti contemplati ma non realizzati di fatto sul campo.

Nel corso della conferenza svolta nell’aula magna dell’ordine degli avvocati nel Palazzo di Giustizia dal tema “Carcere e tossicodipendenza: la pena diventa doppia” è stata proprio la presidente nazionale di Nessuno tocchi Caino, Rita Bernardini, a sottolineare come «lo Stato non si da gli strumenti per affrontare questo tipo di problema». L’ordinamento italiano ha una legge dal 2006 «ma non la facciamo funzionare» ha ribadito la deputata rimarcando che il tossicodipendente «non ha alcun giovamento dallo stare in carcere» e non ci dovrebbe stare proprio perché si pensa a doverlo dislocare in altre strutture non detentive, in più questo tema aiuterebbe a «ridurre il sovraffollamento» oggi esistente. Servirebbe un «investimento serio sulle comunità terapeutiche» o realizzare una rete inter istituzionale di assistenza che oggi appare difficile anche perché – come ha sottolineato il direttore del Ser.D di Castrovillari, Domenico Cortese, «in un periodo di restrizione soprattutto in ambito sanitario a pagare sono sempre i più deboli e i sistemi di prossimità assistenziale».

Ad introdurre la riflessione sul tema di strettissima attualità sono stati la presidente dell’ordine degli avvocati di Castrovillari, Nicoletta Bauleo, la quale ha elogiato la «battaglia di civiltà» svolta da Nessuno tocchi Caino che sono «pungolo per lo Stato» al servizio di una «giustizia senza ritorsione»; il presidente della Camera Penale di Castrovillari, Liborio Bellusci, che ha invece messo l’accento sulla «sofferenza» che vivono i detenuti tossicodipendenti «per la mancanza di assistenza» nelle strutture detentive; e il procuratore capo Alessandro D’Alessio il quale ha voluto ribadito che «non deve passare la logica che il carcere sia elemento di difesa sociale» ma bisogna lavorare perché sia spazio per «integrarsi quanto più possibile» ma spesso «gli strumenti che abbiamo a disposizione sono insufficienti». Carcere e tossicodipendenza diventano cosi «un binomio esplosivo» ha ribadito il sostituto procuratore Antonino Iannotta proprio per l’assenza di strutture alternative che permettano la giusta condizione di vivibilità e assistenza per persone con questa patologia.

Per questo anche Luca Muglia, garante dei detenuti della regione Calabria, ha ribadito che «bisogna affinare lo sguardo su questi temi occupandosi e preoccupandosi sempre più dei diritti». Elisabetta Zamparutti e Sergio D’Elia, rispettivamente tesoriere e segretario di Nessuno tocchi Caino hanno posto l’accento sulla giustizia che «se non contempla la grazia diventa spietata» e la «insostenibile e insopportabile» presenza del 40% di detenuti tossicodipendenti nelle carceri italiani che supera anche la media mondiale (ferma al 22%).

E’ stato invece Luigi Bloise, responsabile dell’area trattamentale della casa circondariale di Castrovillari, a parlare di una «giornata utile ad esaminare dati che spesso non ci fermiamo a guardare» e avanzare la proposta di consolidare «una attenzione su una filiera istituzionale» che aiuti lo sviluppo di assistenza e risposte alle problematiche dei detenuti che manifestano dipendenza.

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LA NOMINA

Davoli (FdI) nominato responsabile provinciale ai rapporto con il commercio

L'ex commissario della sezione "Vincenzo Gangale" di Castrovillari ha ricevuto l'incarico dalla dirigenza cosentina del partito della Meloni

Andrea Davoli, commissario uscente della sezione Vincenzo Gangale di Fratelli d’Italia a Castrovillari, è stato nominato responsabile del dipartimento provinciale delegato ai rapporti con il commercio. Una notizia che il partito della città del Pollino ha accolto «con grande soddisfazione» scrivono i dirigenti locali.

«Andrea – aggiunge il neo commissario Giancarlo Lamensa – saprà ricoprire il ruolo con grande competenza, come ha sempre dimostrato di saper fare in ogni ruolo politico che gli è stato affidato. Il Circolo di Castrovillari continua a dimostrare il ruolo da protagonista all’interno dell’organizzazione Provinciale e Regionale del partito, potendo vantare al suo interno un nuovo ed ulteriore dirigente».

Tutta la sezione “Gangale” di Castrovillari in una nota stampa ha tributato a Davoli un «augurio di buon lavoro» a nome di tutti gli iscritti.

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PIAZZETTA ZONA DELLO SCARANO

Saracena, lavori centro storico: la minoranza scrive alla Soprintendenza

Nel documento si criticano duramente le scelte effettuate dall’Amministrazione comunale, dai materiali previsti per la pavimentazione alla realizzazione di infrastrutture in cemento, che secondo i consiglieri altererebbero la “fisionomia storica dei luoghi”.

Il gruppo consiliare di minoranza “Progetto Comune” di Saracena (CS), rappresentato dai consiglieri Luigi Pandolfi, Leonide Spinelli, Barbara Forte e Mattia Di Pace, ha scritto alla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio della Provincia di Cosenza a proposito dei lavori di riqualificazione che si stanno realizzando nel centro storico del paese del Pollino, noto per le sue influenze arabe e bizantine. Lo si legge in una nota stampa del gruppo di minoranza che evidenzia come ” nel documento si criticano duramente le scelte effettuate dall’Amministrazione comunale, dai materiali previsti per la pavimentazione alla realizzazione di infrastrutture in cemento, che secondo i consiglieri altererebbero la “fisionomia storica dei luoghi”.

Con riferimento specifico alla piazzetta di “zona dello Scarano”, definita “una delle più antiche dell’abitato”, si fa rilevare “che i lavori in corso “stanno rimodellando” il luogo “secondo esigenze e usi del tutto estranei alla sua storia, e con inasprimento, peraltro, delle barriere architettoniche”.
Ad avviso dei consiglieri, si sarebbe dovuto intervenire per “conservare” e valorizzare la pavimentazione storica, ovvero, laddove ciò fosse stato impossibile, realizzando “un nuovo selciato in pietra di fiume, secondo canoni costruttivi ed estetici conformi alla storia dei luoghi”.

I consiglieri chiedono infine, “un intervento urgente, previa verifica in loco, volto ad impedire una definitiva, irrimediabile, compromissione di luoghi dall’importante valore storico ed architettonico”.
Il documento, per conoscenza, è stato inviato anche al Sottosegretario con delega alla “sicurezza del patrimonio culturale” Vittorio Sgarbi, al Ministero per la disabilità ed ai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale”.

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CALCIO SERIE D

Pokerissimo del Trapani al “Mimmo Rende”di Castrovillari

La formazione di Marco Colle crolla (0-5) sotto i colpi della corazzata siciliana. Inizio di campionato da incubo per la compagine rossonera che si chiude in silenzio stampa dopo il terzo ko consecutivo.

Castrovillari – Trapani 0-5

CASTROVILLARI : Patitucci; Arrigucci, Festa, Atteo, Alfano (18′ st Borgognone );Aceto, Cosenza , Romeo;Varela  (9′ st Jawara ), Teyou, Scognamiglio (20′ st Crisci ). A disp.:Filippelli, Giacalone, Abbenante, Toziano, Liguori, Bonofiglio. All.:Colle

TRAPANI :Ujkaj; Bollino (20′ st Kragl ), Acquadro (23′ st Cangemi),  Balla (38′ st Sbrissa sv), Cocco (15′ st Samake ); Sabatino, Morleo, Gagliardi (9′ st Sparandeo ); Pino, Calafiore, Redondi. A disp.:Tartaro, Guerriero, De Santis  Oddo. All.:Torrisi

ARBITRO:Acquafredda di Molfetta

MARCATORI:10′ pt Bollino (T), 43′ pt Cocco (T);30′ st Cocco (T), 23′ st Samake (T), 42′ st Cangemi (T).

NOTE:Spettatori 300 . Al 33′ st Uikai  para a Cosenza (C) un calcio di rigore. Ammoniti:Varela (C), Redondi (T),

 

Terza sconfitta consecutiva per il Castrovillari calcio che, così come accaduto a Ragusa, incassa altre cinque pesanti reti anche contro il Trapani avversario ospitato oggi al Mimmo Rende in questo turno infrasettimanale. Una sconfitta pesante, seppur contro una signora squadra, che ha scatenato la rabbia e delusione di tifosi e appassionati. Un inizio di campionato pessimo che certamente non facilita la compagine di mister Colle in questo momento. Certo, non era certamente questa la gara su cui poter puntare per iniziare a conquistare punti, il Trapani è una corazzata del torneo costruita in maniera solida per stare in alto in classifica e puntare alla vittoria finale. Lo si è visto chiaramente oggi dove il divario tecnico è apparso evidente sin dalle prime battute. Il Castrovillari a fine gara si è chiuso in un giustificato “silenzio stampa”. Ora non è il momento di parlare ma quello di fare quadrato in società, capire chi realmente deve guidare il timone e intervenire sul mercato. Se è pur vero che tre sconfitte e dodici reti subite in tre gare sono dati difficili da digerire, è anche vero che la storia ci ha insegnato che c’è il tempo per correre ai ripari e raggiungere l’obiettivo salvezza. Ma bisogna intervenire sul mercato. Vedremo.

Cronaca: La prima conclusione in porta è del Castrovillari con Romeo, ma basta poco agli ospiti per passare in vantaggio. Al decimo minuto è un lancio lungo che mandai in crisi la difesa di casa, bravo Bollino al volo a battere Patitucci. I siciliani hanno l’inerzia del gioco in mano. Da una punizione dal limite alla mezzora arriva la seconda rete. Cocco è chirurgico dal limite dell’area ed insacca all’incrocio. E’ ancora il centravanti ospite a colpire sul finale del primo tempo. 0-3 e Castrovillari ormai tramortito. Nella ripresa i ragazzi di Colle provano con coraggio a rendersi pericolosi nei pressi della porta granata, ma è ancora il Trapani a trovare la via del gol. Il poker è di Samake al 68′ con un gran tiro dalla distanza che si insacca alla destra di Patitucci che tocca ma non riesce a respingere.  Il Castrovillari non riesce a trovare spiragli nella difesa ospite. Neanche al minuto 78 riesce a gioire quando un contatto falloso in area manda Cosenza sul dischetto. Bravo Ujkaj a distendersi ed a mantenere la porta inviolata. Sul finale arriva anche la quinta rete dei siciliani con Cangemi che chiude una sfida da dimenticare per i lupi del Pollino.

 

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IL RITROVAMENTO

Ritrovato un telefono cellulare nell’istituto penitenziario di Castrovillari

Il plauso del Sindacato di Polizia Penitenziaria all’intero reparto della Polizia Penitenziaria diretti dal Comandante Carmine Di Giacomo per l’attività di intelligence e di controllo messa in campo da più settimane

E’ stato ritrovato nella giornata di ieri dal personale della Polizia Penitenziaria nel carcere di Castrovillari un telefono cellulare all’interno della cella di un detenuto italiano mentre si trovava in carica occultato dietro il televisore. Tutto è stato sequestrato e posto nella disponibilità dell’Autorità giudiziaria. A comunicarlo Il delegato regionale USPP, Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria, Vincenzo Ventura e Il segretario provinciale USPP Gaetano Maurmo.

“Un plauso all’intero reparto della Polizia Penitenziaria diretti dal Comandante Carmine Di Giacomo per l’attività di intelligence e di controllo messa in campo da più settimane, fondamentale per il ritrovamento del telefono. Oggetti di questo tipo possono sicuramente minare l’ordine e la sicurezza del carcere, oltre a favorire le dinamiche criminose nel penitenziario”scrivono i due sindacalisti.

L’Istituto diretto dal dott. Giuseppe Carrà – si legge nella nota “è quotidianamente impegnato nell’attività di contrasto all’introduzione di telefoni cellulari nei penitenziari; fenomeno che non sembra attenuarsi nonostante il reato recentemente introdotto dal governo e previsto dall’articolo 391 ter del codice con pene che vanno da 1 a 4 anni. Una piaga da debellare subito, perché non si può permettere che dai reparti detentivi entrano ed escano informazioni o peggio vengano coordinate le attività criminali di pericolosi soggetti”.
Appare quindi – continua la nota “fondamentale per la sicurezza dei cittadini sollecitare soluzioni urgenti come la schermatura dei reparti e di tutti gli spazi dove sono presenti detenuti dall’uso di cellulari. Torniamo a sollecitare urgenti soluzioni drastiche fondamentali per la sicurezza dei cittadini, come la schermatura delle Sezioni detentive e degli spazi nei quali sono presenti detenuti dall’uso dei telefoni cellulari e degli smartphone, l’implementazione di uomini e mezzi, l’efficientamento di dotazioni agli agenti di polizia come taser e spray urticante”.