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NUOVA PAC

Nuova programmazione Leader 2023-2027: il Gal Pollino convoca in plenaria gli attori del territorio

La riunione servirà alla redazione, presentazione e gestione del piano di azione locale dell'area del Pollino

Tenere conto dei bisogni e delle potenzialità locali, pensando ad elementi innovativi che nel contesto territoriale del Pollino realizzino reti e cooperazione in virtù dell’attuazione del piano di sviluppo dei prossimi anni. Il Gal Pollino Sviluppo chiama a raccolta gli attori istituzionali ed associativi del territorio per la redazione, presentazione e gestione del piano di azione locale dell’area di competenza, a valere sugli interventi SRG05 e SRG06.
Mercoledì 27 settembre alle ore 17:00, presso la Sala Consiliare di Castrovillari, è prevista la plenaria che il Gal presieduto da Domenico Pappaterra e diretto da Francesco Arcidiacono, che in qualità di soggetto responsabile dell’attuazione del Piano di Azione Locale 2014-2022, vuole dialogare con i sindaci dei comuni dell’area, il presidente del Parco del Pollino, le direzioni scolastiche, le organizzazioni professionali agricole della provincia di Cosenza, le associazioni imprenditoriali, le organizzazione sindacali, le associazioni sociali, culturali, ambientalistiche e di volontariato, le imprese e i consorzi di impresa e ovviamente i soci el Gal Pollino sviluppo, per confrontarsi sulla futura attività da intraprendere che completa il piano strategico della Pac 2023 – 2027 e la programmazione per lo sviluppo rurale della regione Calabria.
Il programma Leader è attuato attraverso strategie territoriali di sviluppo locale (SSL) integrate e multisettoriali, intese come un insieme coerente di operazioni che tiene conto dei bisogni e delle potenzialità locali e comprendente elementi innovativi nel contesto locale, attività di creazione di reti e, di cooperazione. La dotazione finanziaria è pari a 2.784.026,02 euro e riguarderà il periodo di programmazione 2023-2027.
Nel corso dell’incontro, il presidente del GAL Pollino Sviluppo, Domenico Pappaterra e il direttore, Francesco Arcidiacono, presenteranno, gli interventi SRG 05 e SRG06 del Piano strategico della Pac 2023- 2027 e del Complemento di programmazione per lo sviluppo rurale (CSR) della Regione Calabria; gli ambiti di intervento tematici rilevanti all’interno del Complemento di   programmazione per lo sviluppo rurale (CSR) della Regione Calabria; la scelta degli ambiti tematici su cui sviluppare la Strategia di Sviluppo Locale, con interventi e proposte delle Istituzioni, delle Associazioni, delle Imprese e dei cittadini. Durante l’incontro verrà implementato il calendario dei lavori, indicando la metodologia e le successive tappe al fine di arrivare ad una Strategia di Sviluppo Locale 2023-2027, concertata e condivisa da tutti gli attori territoriali dell’Area Pollino e che sarà successivamente presentata alla Regione Calabria.

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L'INDAGINE

Carabinieri forestale sequestrano azienda zootecnica a Carolei

Il reato contestato è inquinamento ambientale delle acque del torrente Bolituro e del fiume Busento

Nella mattinata odierna i militari del NIPAAF di Cosenza, Nucleo investigativo di polizia ambiente agroalimentare e forestale, unitamente al Nucleo Carabinieri Forestale di Cosenza, hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP del Tribunale di Cosenza, su richiesta della Procura di Cosenza, diretta da Mario Spagnuolo, di una azienda zotecnica ubicata nel comune di Carolei in località “Vennarello”, nonché delle attività di allevamento di capi bovini e ovicaprini, delle stalle e delle opere connesse, per il reato di  inquinamento ambientale delle acque del torrente Bollituro e del fiume Busento.

Le indagini sono scaturite a seguito dell’osservazione dello stato delle acque del fiume Busento, attenzionato da tempo dai militari dell’Arma Forestale a cui poi sono seguite denunce da parte di associazioni e istituzioni. Le indagini, effettuate anche con campionamenti delle acque in vari orari e conseguenti analisti effettuate dall’Arpacal, hanno permesso di accertare che gli effluenti di allevamento venivano scaricati attraverso una condotta e due canali di scolo, nelle acque del torrente Bollituro mediante due scarichi abusivi, senza subire alcun processo depurativo, contaminando così le acque del fiume Busento posto più a valle.

Si è pertanto, proceduto questa mattina al sequestro dell’azienda e degli animali in essa presenti, 250 capi bovini e 258 capi ovicaprini, e al deferimento del proprietario dell’azienda per aver compromesso e deteriorato le acque del torrente Bollituro e del fiume Busento, sversando attraverso scarichi abusivi, svariati quantitativi di effluenti di allevamento prodotti all’interno dell’azienda. Il tribunale di Cosenza ha nominato un amministratore giudiziario per garantire la continuità delle attività azienda.

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L'EVENTO

Calabria terra di Pace e fratellanza tra i popoli

Al programma che partirà domani hanno aderito una vasta rete di comuni, diocesi, scuole, associazioni della Provincia di Cosenza

E’ partito da da Roma il 21 settembre, dalla sede della Camera dei Deputati e dal Parco Archeologico del Colosseo, inserito nell’ambito dell’International Day of Peace, con la partecipazione della delegazione del Comune di Tarsia, guidata dal Sindaco Roberto Ameruso e  dal Consigliere delegato  Roberto Cannizzaro, il  Programma “Calabria Terra di Pace e Fratellanza”, promosso dal Comune di Tarsia, in collaborazione con le Associazioni Colors for Peace di Sant’anna di Stazzema, Peace Run Italia e la Fondazione Robert F. Kennedy Human Rights Italia.

Il Programma prevede l’adesione e la partecipazione di una vasta rete di comuni, diocesi, scuole, associazioni della Provincia di Cosenza, come prima provincia della Calabria coinvolta, per configurarsi quale strumento capace di potenziare il ruolo delle istituzioni nel trasferire ai propri cittadini i valori comuni della pace e della fratellanza tra popoli. I risultati attesi sono, soprattutto, il raggiungimento di una maggiore consapevolezza di un luogo della memoria, quale il Campo di internamento di Ferramonti, dove “l’umanità non è completamente naufragata”, volendo utilizzare un’espressione cara a S.E. Mons. Francesco Savino, vicepresidente della CEI, una Calabria solidale, che partecipa a pieno titolo alla cittadinanza europea, quale imprescindibile condizione per la stabilità socio politica e strumento di crescita sociale dei popoli, attraverso  l’acquisizione del valore della memoria quale strumento di pace e fratellanza da parte delle nuove generazioni.
Un programma multidisciplinare, unico e innovativo nel suo genere, che si pone come obiettivo quello di creare in Calabria un “Centro di irradiazione dei valori della pace, della   fratellanza e dei Diritti Umani”. Un grande calendario di eventi e attività che coinvolge il tessuto sociale, culturale e istituzionale calabrese, un progetto importante in grado di sensibilizzare le comunità di riferimento e di promuovere azioni di sviluppo e di crescita civile.

Il programma

Il Programma, che si concluderà nel mese di giugno 2024, consente di accogliere, promuovere e condividere  tutte  le azioni, le iniziative e gli eventi proposti dai soggetti aderenti che sono coerenti con i temi della pace e fratellanza  tra  i popoli. La Calabria, grazie alla realizzazione del programma, si inserisce a pieno titolo nella manifestazione “Settembre per la Pace”, proposto a livello nazionale, attraverso delle azioni significative che si svolgeranno nella nostra Regione dal 26 al 29 di settembre.

Il 26 settembre, con la “Corsa per la Pace”, i Tedofori dell’Associazione “Peace Run Italia”, raggiungeranno la Calabria, secondo un itinerario che, partendo dal Santuario di San Francesco di Paola, dove, a partire dalle ore 9.00, si terrà la cerimonia di apertura,   interesserà i territori dei comuni aderenti, per concludersi nel luogo simbolo del Campo di Internamento di Ferramonti di Tarsia. Presso la sede della Provincia di Cosenza, alle ore 16.00 dello stesso giorno e, successivamente, nei singoli comuni, i Sindaci saranno invitati a sottoscrivere il “Patto per la Pace e Fratellanza tra i Popoli”.
Le scuole della rete organizzeranno le mostre con i disegni degli alunni sui temi della Pace che andranno ad arricchire la Mostra internazionale “Colors for Peace”.

Nel corso dell’anno si organizzeranno convegni e incontri finalizzati al dialogo interreligioso, che saranno programmati con il clero, le istituzioni e le scuole. Particolare importanza e straordinarietà assumono questi eventi per la presenza in Calabria di Padre Ibrahim Faltas, frate francescano, passato alla Storia con l’appellativo di “Custode di Ferro” per aver difeso, insieme agli altri confratelli, la Basilica della Natività a Betlemme. Oggi, Padre Ibrahim rappresenta un punto di riferimento in Terra Santa, noto come autorevole ambasciatore di pace e mediatore tra l’Autorità Palestinese e il Governo Israeliano.
Il Programma “Calabria Terra di Pace e Fratellanza” favorirà la realizzazione di gemellaggi e scambi culturali e linguistici con le Scuole della Custodia di Terra Santa di cui Padre Ibrahim Faltas è il Direttore.

Con il coinvolgimento dei comuni, delle scuole e delle associazioni si realizzeranno iniziative volte alla piantumazione degli “Alberi per la Pace” in onore dei “Giusti fra le Nazioni”. All’interno del percorso “Memory Art”, gli istituti secondari di I e II grado sono invitati a realizzare opere artistiche, musicali e coreutiche che faranno parte degli eventi collegati al        Programma
L’Organizzazione “Robert F. Kennedy Human Rights Italia”, promuove e cura la partecipazione al corso di formazione gratuito “CivicAttiva”, destinato a docenti di ogni ordine e grado.

A conclusione del Programma ci sarà la consegna del Label di “Ambasciatore di Pace e Fratellanza tra i Popoli”, a ciascun soggetto componente la rete, che si configurerà quale centro di irradiazione dei valori contenuti nella Costituzione della Repubblica Italiana e nelle Carte fondamentali dei Diritti Umani

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L'ARRESTO

Aggredisce e rapina una donna, procurandole frattura: arrestato cittadino straniero

L'episodio risale a sabato pomeriggio in una strada del centro cittadino di Cosenza. La donna è stata aggredita alle spalle e scaraventata a terra. Ora si cerca una seconda persona

La Polizia di Stato di Cosenza ha tratto in arresto una persona di nazionalità straniera, resasi responsabile del reato di rapina in concorso con altro soggetto in corso di identificazione nel pomeriggio di sabato. Intorno alle ore 14,00, la volante di zona veniva allertata di una rapina in danno di una anziana signora avvenuta lungo una strada del centro cittadino.

Il tempestivo intervento del personale delle volanti, unitamente a personale della Squadra Mobile nel frattempo sopraggiunto sul posto, consentiva di rintracciare nell’immediatezza uno degli autori del reato che veniva, inseguito, accerchiato e bloccato all’interno di un portone di uno stabile vicino ove si era nascosto,  mentre il complice riusciva a dileguarsi e far perdere le proprie tracce. Durante la fuga i due si liberavano della refurtiva che veniva  recuperata dagli operatori e restituita alla vittima.

La signora, fortemente provata, ha raccontato ai poliziotti i terribili istanti vissuti in quei pochi ma interminabili minuti in cui si è vista afferrata alle spalle e con forza scaraventata a terra mentre uno dei due le afferrava la borsa per poi dileguarsi, lasciandola dolorante e sanguinante. Il tempestivo intervento dei poliziotti consentiva da un lato di prestare i primi necessari soccorsi alla donna e di fermare e arrestare uno degli autori della rapina. Alla donna, trasportata in ospedale, le venivano riscontrate la frattura del collo e trochide omerale e diverse ulteriori fratture ed ecchimosi.

Espletate le formalità di rito, l’uomo è stato associato alla locale Casa Circondariale su disposizione dell’autorità giudiziaria.

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LA FINE

E’ morto il boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro

Era ricoverato presso l'ospedale de L'Aquila per via del tumore al colon che aveva scoperto già prima del suo arresto. Pochi giorni fa era stato dichiarato in coma irreversibile, al suo capezzale la figlia

Matteo Messina Denaro è morto. Il boss di Cosa nostra era stato arrestato il 16 gennaio scorso dopo 30 anni di latitanza. Si trovava da agosto ricoverato presso l’ospedale de L’Aquila, in una stanza blindata, a seguito del precipitare delle sue condizioni fisiche dovute al tumore al colon che aveva scoperto già prima del suo arresto.

Aveva 62 anni. Venerdì era stato dichiarato in coma irreversibile. I medici, sulla base delle indicazioni date dal paziente, che nel testamento biologico ha rifiutato espressamente l’accanimento terapeutico, nei giorni scorsi gli hanno interrotto l’alimentazione. Le condizioni del padrino, sottoposto dal 2020 a quattro operazioni chirurgiche e a diversi cicli di chemio, sono subito apparse gravi ai medici dell’Aquila che l’hanno avuto in cura dalla cattura e che inizialmente l’hanno sottoposto alle terapie in carcere, dove era stata allestita per lui una cella con infermeria.

Dopo l’ultimo intervento il boss, molto grave, è stato trattenuto in ospedale, trattato con la terapia del dolore e poi sedato. Prima di perdere coscienza ha incontrato alcuni familiari e dato il cognome alla figlia Lorenza, avuta in latitanza e mai riconosciuta. La ragazza, insieme a una delle sorelle del capomafia e alla nipote Lorenza Guttadauro, che è anche il difensore del boss, è stata al suo capezzale negli ultimi giorni. È stato proprio il cancro al colon a portare i carabinieri del Ros e la Procura di Palermo sulle tracce del padrino riuscito a sfuggire alla giustizia per 30 anni.

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L'EVENTO

Notte in centro: un successo la prima edizione, i complimenti del sindaco Lo Polito

Nonostante la pioggia che ha disturbato la prima parte dell'evento, la serata ha riscosso una grande partecipazione

«Si può fare rete, si può fare pubblico; si può fare armonia». E’ il commento di Domenico Lo Polito, sindaco di Castrovillari, all’indomani della Notte in centro, iniziativa promossa dall’associazione “T” commerciale per rivitalizzare le attività commerciali ed animare il cuore della città. Il primo cittadino li ha definiti «bravi e più forti delle avversità climatiche».
La volontà di realizzare un evento notturno che coinvolgesse gli esercenti, che hanno come nuovo presidente Angelo De Vincenzi,  ha messo in moto una macchina organizzativa che «in pochi giorni, con entusiasmo» ha «convinto la nostra amministrazione a stargli vicino nell’organizzazione di una serata per mettere insieme musica, intrattenimento e mantenere aperte le attività commerciali. Il tempo incerto e la pioggia intermittente hanno fatto saltare la prima parte della serata che vedeva in programma spettacoli su via Roma e corso Garibaldi. Si è svolta la seconda parte regolarmente. Ma la capacità organizzativa è stata dimostrata anche nei dettagli e per questo quasi tutti i commercianti della T commerciale aderenti meritano un grande plauso»
«Una prima edizione nata per caso ma che pone le basi per la seconda edizione dove la nostra amministrazione conferma da subito il sostegno, meritato sul campo, e nel contempo invita gli associati ad estendere le zone della manifestazione, visto che altri commercianti hanno manifestato l’intenzione di partecipare. Bella anche la nuova maglia del Castrovillari calcio, presentata durante la serata con il marchio, tra gli altri, della cipolla bianca di Castrovillari, segno identitario del nostro territorio».

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CENTRO ANTIVIOLENZA

Castrovillari: nel commissariato inaugurata una stanza di ascolto dedicata a Giulia e Thiago

Un ambiente protetto e accogliente per le donne vittime di violenza che trovano il coraggio di denunciare. Frutto della donazione di due cittadini virtuosi

All’interno del Commissariato di pubblica sicurezza di Castrovillari è stato inaugurato ieri un punto di ascolto per le vittime vulnerabili realizzato in un locale intitolato a “Giulia e Thiago”, ovvero Giulia Tramontano ucciso il 27 maggio a Senago dall’ex compagno, e al suo bambino che portava in grembo.

Uno spazio protetto e accogliente che vuole essere punto di riferimento per le donne vittime di violenza che trovano il coraggio di denunciare quanto subito. La stanza è stata realizzata grazie alla donazione di due cittadini virtuosi, privati benefattori Giuseppe Molino e Innocenzo Barletta di Castrovillari, che hanno voluto donare una somma in denaro trovata in una busta chiusa e della quale non si è riusciti a risalire al proprietario.

All’interno della sala è stato realizzato un murales opera dell’artista Antonino Perrotta e dell’associazione Rublanum Alternative che hanno inteso immaginare Giulia e Thiago come sarebbe stati, se si fossi riusciti ad impedire, come tutti avremmo voluto, questo ennesimo femminicidio.

All’evento oltre al questore di Cosenza, Michele Maria Spina, hanno partecipato il prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella, il vescovo della diocesi di Cassano, monsignor Francesco Savino, il sindaco di Castrovillari, Domenico Lo Polito, i magistrati Anna Maria Gramaldi, Rosamaria Pugliese, Valentina Draetta, il comandante della compagnia Carabinieri, Pasquale Del Prete, il comandante della guardia di finanza, Arianna Buffone, e Franco Tramontano, il padre di Giulia, accolto dal vescovo di Cassano in un caloroso abbraccio.

Le parole del padre di Giulia

«Giulia è morta perché voleva un bambino. Voleva crearsi una famiglia. Ha creduto nell’amore. Questo è quello che noi vogliamo dire di Giulia, non aggiungiamo altro» ha detto Franco Tramontano, padre di Giulia – uccisa il 27 maggio scorso a Senago mentre era in attesa della nascita del figlio Thiago dal compagno Alessandro Impagnatiello – visibilmente commosso mentre veniva abbracciato dal vescovo di Cassano allo Ionio monsignor Savino, a margine della cerimonia di inaugurazione della stanza d’ascolto per le vittime vulnerabili dedicata a Giulia e a Thiago aperta nel commissariato di Castrovillari della Polizia di Stato.

«Diciamo basta ai femminicidi – ha detto monsignor Savino -. Dico a tutti gli uomini, per favore. Dobbiamo educarci tutti quanti al senso della non appartenenza. La donna non ci appartiene, appartiene a se stessa, alla vita. Appartiene a chi si è fatta strumento di vita per loro. Liberiamoci dalla cultura del possesso. L’amore non è possesso, l’amore è dialogo, è rispetto, costruzione. L’amore è guardare verso la stessa direzione. Sono contento di questa inaugurazione perché è importante la memoria, non soltanto perché dobbiamo ricordare le vittime, ma dobbiamo anche ricordare perché non ci siano più vittime». Per il prefetto di Cosenza Vittoria Ciaramella «è stata una giornata particolarmente emozionante. Dedicare una sala d’ascolto a una ragazza uccisa da un criminale, perché dobbiamo dire cosi, può far sì che un papà, oggi è presente, possa avere contezza che la figlia abbia continuità nel ricordo di tante altre persone per evitare che casi del genere possano nuovamente verificarsi».

Essere vicini alle donne che subiscono violenza

Il questore di Cosenza Michele Maria Spina ha sottolineato come «vogliamo essere vicini alle donne che subiscono violenze. Abbiamo creato questa stanza, con questo murales, proprio per creare un ambiente favorevole dove le donne possano sentirsi più a proprio agio. Abbiamo voluta dedicarla a Giulia e a Thiago perché la vicenda di Giulia Tramontano ci ha molto scossi. E’stato un delitto efferato. L’uccisione di una ragazza così giovane incinta al settimo mese ci ha colpito moltissimo e avremmo voluto saper fare qualcosa per impedirlo, non ci siamo riusciti. Ora, invece, proviamo, con questa sala, insieme a tutte le altre iniziative, a intervenire, proprio culturalmente, su questo fenomeno».

Il sostituto procuratore di Castrovillari Valentina Draetta, che si occupa specificamente di questi reati, ha sostenuto che «purtroppo abbiamo numeri piuttosto alti. Io stessa sono dovuta intervenire sulla scena di un delitto in cui aveva perso la vita una donna incinta per mano del compagno. Purtroppo i casi di stalking, di maltrattamenti in famiglia, di violenza sessuale e di gruppo sono all’ordine del giorno».

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Mormanno: nuovo finanziamento per la Festa della donazione

La rievocazione storica riproduce la donazione del Castrum di Miromanum da parte del Principe Normanno Ugo di Chiaromonte al Vescovo di Cassano Jonio nel 1101.

Il Ministero della Cultura attraverso la Direzione Generale dello Spettacolo ha riconosciuto al Comune di Mormanno un nuovo finanziamento pari 16.980,26 euro per la rievocazione storica della Festa della Donazione. Un nuovo risultato che premia la progettualità dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Paolo Pappaterra che per il terzo anno consecutivo si vede riconosciuto un valido sostegno economico che permette di « proporre al pubblico di turisti che sceglierà la nostra comunità per le sue vacanze una rievocazione che assume i tratti identitari di un episodio che affonda le radici nella nostra identità» ha sottolineato il primo cittadino di Mormanno.

L’evento promosso dall’Amministrazione Comunale in sinergia con l’Associazione Comunalia, rievoca un preciso e documentato avvenimento storico: la donazione del Castrum di Miromanum con tutte le sue pertinenze, staccandolo dalla sua terra di Laino, da parte del Principe normanno Ugo di Chiaromonte al Vescovo di Cassano Jonio, Sasso, con atto firmato anche dal Sovrano di Puglia Ruggero Borsa e da 7 testimoni normanni il 3 dicembre dell’anno 1101.

La Festa della donazione (comunemente chiamata rievocazione storica) dallo tre anni a questa parte è ormai entrata a far parte dei grandi appuntamenti di Mormanno e punta a diventare un altro attrattore di spessore culturale per il turismo esperienziale.

«Poter promuovere nel grande sistema degli eventi un appuntamento che appartiene alla nostra storia è una soddisfazione notevole che ci permette di continuare sulla linea della identità e dei marcatori locali per raccontare alla Calabria e al Paese intero la forza evocativa della nostra tradizione – ha dichiarato il Sindaco di Mormanno, Paolo Pappaterra –  Inoltre questo evento si inserisce nel tassello della destagionalizzazione sulla quale vogliamo lavorare per proporre Mormanno come attrattore turistico, esperienziale e culturale, nel più vasto panorama del Pollino. Ci prepariamo dunque ad un nuovo grande appuntamento che arricchirà il palinsesto della nostra programmazione».

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SERIE D

Castrovillari calcio, i tifosi delusi diserteranno la curva

Preoccupazione e malcontento per l'andamento della squadra. "Comunichiamo che, finché non ci sarà un cambiamento con una società seria e competente, il tifo organizzato non sarà presente sui gradoni della curva. Giù le mani dal Castrovillari calcio. Meritiamo rispetto per storia e tradizione"

Sono delusi e preoccupati. I tifosi del Castrovillari questa sera si sono riuniti all’esterno dello stadio “Mimmo Rende” esternando tutto il loro disappunto, anche attraverso uno striscione esposto alle spalle della Curva, per questo particolare e negativo momento del Castrovillari. Lo avevano già fatto nella giornata di oggi ocn un comunicato a firma della “Curva Sud” il cui testo non lascia interpretazioni.

“Castrovillari merita rispetto! Vi avevamo avvisato mesi fa, che qualora non ci fossero state le condizioni di professionalità e serietà, avreste avuto noi come primo nemico. Siamo stanchi, la gente è stanca non accettiamo più questo circo fatto di giochi politici, interessi personali, finti presidenti e dirigenti incompetenti. La vostra totale disorganizzazione e incapacità sta mettendo a rischio un blasone di più di 100 anni di STORIA ad un fallimento totale. Nello sport si può vincere e si può perdere, ma qui si sta perdendo la dignità. Noi di questo scempio non siamo e non saremo mai complici. Comunichiamo che, finché non ci sarà un cambiamento con una società seria e competente, il tifo organizzato non sarà presente sui gradoni della curva. Giù le mani dal Castrovillari calcio. Meritiamo rispetto per storia e tradizione”.

Un momento difficilissimo per la società rossonera e per la squadra. Serve una sterzata brusca, una inversione di tendenza che possa ridare speranza e stimoli nuovi a tutto l’ambiente.

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TURISMO E SICUREZZA

Civita: consegnati gli interventi di messa in sicurezza del Raganello. Primo passo verso la riapertura delle gole

Previsti interventi per circa 960 mila euro che miglioreranno accessi e servizi di fruibilità delle gole

Consegnati i lavori relativi al progetto “Interventi di Messa in sicurezza, miglioramento accessi e servizi di fruibilità del Torrente Raganello”. Un’attività che prevede interventi per circa 960mila euro finalizzati al rilancio turistico del borgo di Civita attraverso una serie di azioni che consentono di ampliare l’informazione turistica ed usufruire in piena sicurezza delle bellezze naturali del bacino del Torrente Raganello, insieme a numerose attività volte ad aumentare promuovere la visibilità dei luoghi a scala nazionale.

Alla sobria cerimonia di consegna hanno partecipato, oltre al sindaco, Alessandro Tocci, il responsabile comunale del Settore Tecnico nonché Responsabile Unico del Procedimento , il geometra Giuseppe Palazzo, l’ingegnere Mario Salvatore Oriolo, in qualità di amministratore unico e direttore tecnico della Sinar srls, incaricata, come capogruppo mandataria del Raggruppamento Temporaneo di Professionisti, della direzione lavori, l’architetto Ilaria Oriolo e il geologo Giuseppe Campanella, facenti parte del Rtp, e il consigliere comunale delegato ai Lavori Pubblici, Antonio Vavolizza. L’Associazione Temporanea d’Imprese “Ati Civita Raganello”, esecutrice dei lavori, era rappresentata dall’amministratore unico dell’ Agrisolution Srl, Mario Grillo, e dall’ingegnere Carmelo Gallucci.

Una messa in sicurezza che riguarda, al momento, solo l’esterno del torrente. Per quanto riguarda, invece, la messa in sicurezza dell’interno del torrente «siamo in attesa del progetto – ha commentato il sindaco Alessandro Tocci – La nostra speranza è che questo venga redatto al più presto e i lavori possano iniziare nel più breve tempo possibile. Oggi, come amministrazione, abbiamo compiuto il primo passo verso la riapertura in sicurezza delle Gole. Adesso spetta ad altri organi fare gli ulteriori passaggi. Ringrazio pubblicamente l’ufficio tecnico comunale e i progettisti per quanto fatto, ma un ringraziamento particolare lo debbo dare all’assessore regionale Gallo che ha fortemente voluto che questo progetto vedesse la luce».

Il progetto

Alcuni aspetti scientifici coinvolgono tutta l’area del Raganello mentre il potenziamento dell’offerta turistica riguarda maggiormente il territorio del comune di Civita che, per la particolare morfologia si adatta all’implementazione di strategie che tendono ad avviare una modalità di “turismo in sicurezza” e rendere possibili azioni che consentono, agli utenti della natura di avere notizie immediate sui percorsi da fare, sulla loro difficoltà, e sulle condizioni meteo in corso, al fine di valutare i dati e fare correttamente le proprie scelte. I dati meteo cui si può attingere dal sistema in progetto non saranno sostitutivi di quelli ufficiali divulgati dalla Protezione Civile Regionale, che è e resta l’unico ente deputato a farlo, ma daranno un dato locale di dettaglio.

I dati registrati in loco da una serie di sensori locali, elaborati unitamente a quelli diffusi dalla Protezione Civile Nazionale, dal Centro Funzionale ARPACAL con applicazioni ad hoc in modo da ordinare e riorganizzare tutte le informazioni in messaggi semplici, comprensibili ed immediati che la centrale della Protezione Civile Regionale, potrà utilizzare o integrate nei MAU, e saranno utilizzati come informazione aggiuntiva per i turisti.

Sono individuati alcuni percorsi e sentieri che saranno resi percorribili in piena sicurezza, infatti nel progetto è presentata una proposta di sentieri e percorsi fluviali che limitano i rischi, unitamente ad un possibile approccio naturalistico per estendere i camminamenti laddove consentito.

Le dimensioni, la morfologia e la geologia del bacino si prestano a fare del Torrente Raganello un sito pilota per la mitigazione del rischio idrogeologico. All’intero del bacino saranno installati una serie di sensori specifici per la taratura di modelli idrologici, per la calibrazione di immagini satellitari, per la messa a punto di modelli di propagazione di incendio e la mitigazione della franosità superficiale. Tutti i dati, acquisiti in tempo reale, saranno inseriti all’interno di un data base accessibile a tutti i gli studiosi che ne faranno richiesta.

La visita virtuale alle gole

Per far conoscere tutto il percorso delle gole basse del Raganello, nella fornitura è prevista la realizzazione di un documentario della durata di 15 minuti in formato 4K. Il filmato, da commissionare a documentaristi professionisti, dovrà prevedere una prima parte descrittiva dei luoghi in termini geologici e, nella seconda parte, un volo drone lungo il percorso interno delle gole.Il tutto commentato da una speaker professionista.

Il parco scientifico del torrente Raganello 

Nel corso della realizzazione del progetto e per l’anno successivo, dovrà realizzarsi una campagna pubblicitaria finalizzata alla ripresa turistica del borgo ed inoltre sull’edificio del comune sarà installato un videowall per esterni che avrà la funzione di visualizzare l’accessibilità alle gole sulla base delle informazioni fornite dalla PC regionale e dai modelli locali e nella restante porzione dello schermo saranno proiettate a rotazioni previsioni meteo, attività ed iniziative del comune, immagini delle telecamere panoramiche.

La molteplicità di dati funzionali alla valutazione del rischio, fa si che quanto realizzato nel Torrente Raganello possa essere considerato alla stregua di un parco scientifico per lo studio di modelli di mitigazione del rischio idrogeologico. Ancora oggi, a distanza di 12 anni dalla messa in funzione della rete radar Nazionale, l’utilizzo di questo strumento non è pienamente applicato, sia per la sua scarsa considerazione nei protocolli di mitigazione, sia per una scarsa diffusione nell’ambito della ricerca idrologica. Nell’ambito del progetto sono presenti strumenti ed informazioni finalizzati a rendere operativi i dati delle due coperture radar.

La presenza di un radar aggiuntivo in banda X è dettata dalla necessità operativa in tempo reale. In questo contesto le precipitazioni, calibrate con pluviometri e disdrometri sincronizzati, saranno praticamente fornite con ritardi minimi.

Il radar e le attrezzature a compendio saranno allocate al rifugio di Colle Marcione che potrà essere un’altra luogo vda visitare per la valenza scientifica.

La presenza di una fitta rete di 4 pluviometri, più un idrometro e due disdrometri (strumento laser che misura velocità e dimensioni delle gocce d’acqua) offre un bacino unico in Calabria, dove poter effettuare studi e sperimentazioni sulla calibrazione dei dati radar sia in banda X che in banda C.