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VERSO LA FINALE

Ilaria Castaldo di Saracena si qualifica per la finale nazionale dei giochi matematici del Mediterraneo

L'alunna della scuola primaria di Saracena frequenta la VA. Si è aggiudicata il primo posto nella finale d'area disputata a Scalea.

Ci sarà anche un’alunna della scuola primaria di Saracena alla finale nazionale dei Giochi matematici del Mediterraneo in programma a Palermo il prossimo 14 maggio. Ilaria Castaldo, alunna dell’Istituto comprensivo Morano – Saracena, che frequenta la classe VA dell’istituto si è classificata al primo posto nella finale d’area regionale per la Calabria svoltasi nei giorni scorsi presso il Liceo Metastasio di Scalea. Risultato che le ha consentito di guadagnare il passaporto per la finale che si svolgerà presso l’Università degli studi di Palermo.

Il progetto dei giochi matematici del Mediterraneo è un progetto promosso dall’Accademia Italiana per la promozione della Matematica “Alfredo Guidi” e gode del patrocinio del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Il concorso è riservato agli allievi delle scuole primarie (limitatamente alle classi terze, quarte e quinte), secondarie di 1° grado e secondarie di 2° grado pubbliche, paritarie e private, italiane o di altri paesi.

«E’ per noi un orgoglio sapere che una nostra giovane concittadina porterà alto il nome della comunità di Saracena in un appuntamento così importante – ha dichiarato il sindaco, Renzo Russo – Faccio i complimenti alla giovane Ilaria per l’ottimo risultato raggiunto, e lo estendo alla dirigente Francesca Nicoletti e l’insegnante di Matematica Maria Bellizzi per aver offerto agli alunni della nostra scuola una opportunità che stimola la capacità dei giovani di misurarsi con altri coetanei nell’apprendimento e nella formazione. Facciamo il tifo per Ilaria e le diamo un grande in bocca al lupo per nuovi successi».

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IL LIBRO

Il conflitto russo-ucraino spiegato ai ragazzi dell’Itcg ”Pitagora-Calvosa”

Il volume di Vincenzo Curci sarà presentato insieme all'autore e all'editore, il giornalista Emanuele Armentano, alla presenza del dirigente scolastico Bruno Barreca.

Sarà presentato sabato 25 marzo, alle 11:00, nell’auditorium dell’Itcg Pitagora-Calvosa di Castrovillari, il volume di Vincenzo Curci, dal titolo: “La guerra russo-ucraina. Tutto quello che non vi hanno mai detto”. Ad animare il dibattito, oltre all’autore, ci sarà l’editore e giornalista Emanuele Armentano, mentre toccherà al Dirigente Scolastico, Bruno Barreca, dare il benvenuto alla giornata di riflessione. Il libro, pubblicato da “Edizioni Expressiva” di Spezzano Albanese, affronta i motivi che hanno spinto i belligeranti a prendere le armi; anche se sommariamente, si vuole fare luce sulle problematiche del conflitto e sulle strategie portate avanti.

Secondo Curci «pochi si sono occupati delle vere ragioni che sono all’origine del conflitto ed è necessario portare la discussione dalla propaganda radio-televisiva al dibattito scientifico, approfondendo con cura tematiche e motivi storico-economici. Analizzare il ruolo dei partecipanti, quello degli attori più dinamici e le cause di questa guerra per procura tra Stati Uniti e Russia sono gli obiettivi principali del libro. Gli studenti sono invitati a questa lettura che permette di avere una visione più ampia di ciò che sta accadendo nel territorio russo ucraino. Lettura che lo stesso autore descrive come leggera perché è un libro che si legge tutto d’un fiato, ma nello stesso tempo seria per la forte tematica che affronta e diversa perché si allontana dal pensiero comune dominate».

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AL TEATRO SYBARIS

Aprustum porta in scena ”Le Troiane” e l’assurdità della guerra

La compagnia castrovillarese debutta con il testo di Euripide inserito nella Ii edizione nazionale del festival della cultura Classica

Aprustum debutta con “Le Troiane” di Euripide. Lo spettacolo, diretto da Casimiro Gatto, è inserito nella II Edizione Nazionale del Festival della Cultura Classica promosso dall’Associazione Italiana Cultura Classica e sarà in scena al Teatro Sybaris Venerdì 24 marzo alle 21:00 con replica sabato 25 marzo alle 17:30. La messinscena di sabato sarà introdotta dal presidente della Delegazione AICC di Castrovillari, Leonardo Di Vasto, che farà un intervento sul Pacifismo di Euripide. La realizzazione di questo nuovo progetto di Aprustum, che già negli anni scorsi si era cimentato con il Classico portando in scena la Lisistrata di Aristofane, è stata resa possibile grazie alla collaborazione del Comune di Castrovillari, dell’AICC delegazione di Castrovillari, dell’Associazione Itineraria Bruttii e del Liceo Artistico “Andrea Alfano”.

Le Troiane fu presentata da Euripide nel marzo del 415 a. C. al concorso drammatico, che si svolgeva ad Atene, affiancata ad altre due opere, Alessandro e Palamede. Il grande tragediografo greco condensava in queste opere le fasi salienti della storia della più famosa città dei tempi eroici, Troia. Per ironia della sorte Le Troiane, che era certo una delle più alte tra le sue creazioni artistiche, nella quale ha espresso le sue aspirazioni più sentite: l’amore per la pace, per la patria; il culto degli affetti familiari, il rispetto per la vecchiaia, per la maternità; la pietà per la sventura, riportò il secondo premio.

Intanto Atene andava maturando la decisione della spedizione in Sicilia, compiuta poi nell’estate di quello stesso anno, mentre nell’inverno precedente era già avvenuta la strage di Melo. In questo contesto la scelta del poeta, fautore di una politica di pace e critico verso il comportamento assunto da Atene in difformità con gli ideali propri dello spirito greco, sembra quasi obbligata: attraverso il mito della guerra di Troia mostrare a teatro gli infelici esiti di un conflitto – diretti e indiretti – sia per le vittime sia per i vincitori, rappresentare la follia della guerra e la vacuità della vittoria, in una sorta di predizione ai propri concittadini, confermata poi dalla storia. Siamo così di fronte a vicende inscenate dal punto di vista di chi è stato sconfitto, filtrato dalla sensibilità, dalla percezione, dal coraggio, dalla dignità, dall’eroismo di tali donne rimaste completamente abbandonate da tutti e in balìa di nemici spietati. Gli Achei non risparmieranno loro nessuna atrocità: Polissena verrà sacrificata sulla tomba di Achille, Ecuba sarà destinata al servizio di Odisseo, Cassandra diverrà l’amante di Agamennone e Andromaca andrà al servizio del figlio di Achille.

La tragedia assume così un afflato universale, riconducendoci a tutti i conflitti ingiusti visti dalla prospettiva dei vinti. Le donne troiane incarnano la resistenza di chi continua a vivere in condizioni disumane, ognuna con una propria risposta personale alla tragedia vissuta. Sulla scena del Teatro Sybaris di Castrovillari ci saranno Martina Aloisio, Francesca Bonifati, Maria Vittoria Bruno, Rosa Maria Cappelli, Antonio De Biase, Francesco De Noia, Filomena De Tommaso, Luana Fazio, Giulia Gesualdi, Chiara Grisolia, Caterina Passarelli, Domenico Perri, Maria Francesca Piragine, Lucia Rende e Ismaele Gallo nelle vesti di Astianatte.

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SOTTO TERRA

Il progetto Eremita di GradoZero: alla scoperta di un’area carsica attiva nel cuore del Pollino

Tra il Monte Grattaculo, piano Eremita e colle Ruggio l'associazione castrovillarese, in collaborazione con diversi gruppi speleologici del Sud Italia, ha iniziato l'esplorazione di un sito di particolare interesse.

a cura di GradoZero Asd

Correva l’anno 2019 quando, durante un’escursione nel Parco nazionale del Pollino, alcuni soci di GradoZero si imbatterono in uno splendido scenario dal notevole valore geomorfologico e speleologico. È così che nella primavera-estate 2022, a seguito delle dovute autorizzazioni, l’associazione sportiva affiliata a UISP decise di intraprendere uno studio geo-speleologico avente lo scopo di approfondire i caratteri geologici e geomorfologici di un ristretto bacino idrografico ed indagare i caratteri strettamente connessi all’esplorazione speleologica relativo ad un’area ricadente nel cuore del Pollino. Ci troviamo più precisamente ad una quota di circa 1600 metri s.l.m, tra il Monte Grattaculo, Piano Eremita e Colle Ruggio.

La geologia nel Massiccio del Pollino rappresenta il perno centrale dei diversi e numerosi ecosistemi che ne derivano. Conoscere la natura litologica di una determinata area è senza dubbio il punto di partenza per studiare e comprendere i diversi aspetti ad essa connessi.
Un’area carsica attiva la si riconosce dal paesaggio che ne deriva, caratterizzato da numerose doline, inghiottitoi, fossi di ruscellamento e diverse forme carsiche superficiali: esattamente quello che avevamo di fronte.

Tra le varie forme carsiche individuate una in particolare ha richiamato la nostra attenzione: un inghiottitoio di notevoli dimensioni che convoglia verso l’interno del massiccio calcareo le acque di ruscellamento, da noi denominato “Inghiottitoio Eremita” per via della toponomastica di un’area poco distante. A rendere imponente il sito è una parete rocciosa calcarea, molto fratturata e relativamente pulita da vegetazione che, come un diamante incastonato, sovrasta per un’altezza di circa 17-20 metri l’ingresso dell’inghiottitoio.

Le ispezioni nel sottosuolo

Dai primi rilievi in sito, in correlazione con la cartografia geologica, l’area risulta fin da subito interessante dal punto di vista litologico, in quanto situata in prossimità di un contatto stratigrafico tra argille del Miocene e calcari del Giurassico. Inoltre, come si nota dalla giacitura e dalla fratturazione degli strati, l’intera area è stata sottoposta a stress tettonici che hanno portato alla deformazione e quindi alla rotazione degli strati, portandoli in posizione verticale.

La verticalità degli strati è la causa principale dell’infiltrazione delle acque di ruscellamento, in quanto i giunti di interstrato posti in verticale fungono come via preferenziale alle acque meteoriche, favorendo la penetrazione all’interno dell’ammasso roccioso. Di conseguenza, la forza erosiva e l’azione solvente delle acque piovane, allargando tali fessure hanno portato alla formazione di cunei e quindi al crollo di grossi blocchi che in parte si rinvengono alla base della parete calcarea. Attualmente, gran parte dei blocchi si trova all’interno dell’inghiottitoio, o comunque nella porzione superiore del pozzo, facendo da tappo e/o filtro alla probabile cavità che potrebbe trovarsi al di sotto.

La prima fase è stata caratterizzata quasi esclusivamente da due azioni: sopralluoghi con lo scopo di verificare lo stato nivale (presenza di neve fino ai primi giorni di luglio 2022) e lo stato evolutivo della vegetazione relativa al sottobosco in vista dell’inizio dei lavori di disostruzione dell’inghiottitoio; ricerca storica con il coinvolgimento dei locali e bibliografica dell’eventuale censimento della cavità presa in esame.

In seguito, con la certezza di aver individuato un sito sconosciuto e privo di altre ricerche nei tempi passati, e con le dovute autorizzazioni da parte dell’Ente Parco Nazionale del Pollino, dal Comune di Viggianello e dal proprietario del terreno, GradoZero decise di organizzare dei turni di lavoro con l’aiuto indispensabile di diversi gruppi speleo provenienti dal sud Italia, con l’obiettivo di provare a disostruire l’ingresso dell’inghiottitoio e tentare l’accesso nel buio del massiccio calcareo.

Grazie al fondamentale supporto ottenuto è stato possibile iniziare i lavori e svolgere le seguenti attività: pulizia e messa in sicurezza dell’area, costruzione di piccoli terrazzamenti o briglie con materiale naturale reperito in loco atte al contenimento di terra, rocce, rami e foglie provenienti dai primi metri interni e antistanti l’inghiottitoio ed infine, disostruzione dell’ingresso dell’Eremita.

Le operazioni di disostruzione si sono svolte su tutta l’area d’ingresso dell’inghiottitoio che, allo stato attuale, misura circa 4,50 metri di larghezza e 2,00 metri di altezza; successivamente, seguendo principalmente la via dell’acqua e la lieve corrente d’aria che proveniva dall’interno della cavità, si è deciso di approfondire lo scavo nella parte sinistra dell’inghiottitoio, raggiungendo una profondità massima di circa 7-8 metri da piano campagna.

Il microclima e gli accumuli di neve

Un fattore di estremo interesse ecologico è il microclima che si crea in prossimità dell’ingresso, con una notevole escursione termica tra ingresso inghiottitoio e faggeta antistante, oltre che un alto tasso di umidità. Durante il periodo estivo, all’interno della cavità, la temperatura oscilla tra 4 e 7 °C mentre all’esterno è tra 20 e 27 °C con presenza di accumuli di neve fino a luglio 2022.

Al termine di questa prima fase di lavoro, possiamo dire che l’inghiottitoio Eremita risulta estremamente interessante da un punto di vista speleologico e decisamente attivo sotto il profilo geomorfologico. Pur non avendo un grosso bacino di raccolta, convoglia verso il suo interno un’importante quantità di acque piovane, trasportando materiale solido di varia natura il quale si deposita all’interno della cavità creando un vero e proprio tappo, rendendo difficile il passaggio umano.

Tutto quanto sopra riportato è stato possibile grazie al lavoro volontario dei soci dell’asd GradoZero e a quello di tanti gruppi speleo che ringraziamo sinceramente del tempo e della disponibilità data: Le Forre del Tirreno; Gruppo Speleologico GSG “Le Grave”; Gruppo Speleo-Escursionistico “Mercurion”; Gruppo Grotte Grottaglie; GST – Gruppo Speleologico Tricase; Gruppo Ricerche Carsiche Putignano.

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TUTELA DEGLI INVALIDI

Tribunale di Castrovillari: grave violazione del diritto alla salute, la denuncia della Cgil

La Cgil comprensoriale denuncia uno squilibrio di imparzialità nella gestione delle cause di valutazione delle invalidità, dopo l'accordo siglato tra Inps di Cosenza e Tribunale di Castrovillari.

Tutelare gli invalidi del territorio costretti a subire una «grave violazione del diritto alla salute e al giusto processo». La denuncia arriva dal segretario generale della Cgil comprensoriale Pollino – Sibaritide – Tirreno, Giuseppe Guido, che ha chiesto al presidente del Tribunale di Castrovillari, Massimo Lento, di revocare «con urgenza» il protocollo siglato con l’Inps di Cosenza al fine di ripristinare le «precedenti condizioni» di verifica dello stato di invalidità.

Un braccio di ferro che fa dire alla Cgil di essere pronta a chiedere l’intervento del Ministero della Giustizia e del Csm al fine di tutelare la difesa dei soggetti fragili. La problematica nasce dall’accordo siglato dal presidente del Tribunale di Castrovillari con l’Inps di Cosenza in virtù del quale è stato disposto che le operazioni peritali per i procedimenti di riconoscimento dello stato di invalidità vengano espletate presso le strutture dell’istituto nazionale di previdenza sul territorio.

Avverso l’adozione del protocollo, siglato in data 23.11.202, il COA di Castrovillari ha proclamato l’astensione degli Avvocati dalle udienze nel mese di febbraio proprio al fine di ottenere la revoca del Protocollo o, almeno, la sua sospensione. Ma il presidente del Tribunale «è rimasto fermo sulle sue determinazioni» scrive il numero uno della Cgil comprensoriale Giuseppe Guido. Quindi, i Magistrati del Lavoro, che si occupano dei procedimenti di a.t.p., oggi conferiscono gli incarichi peritali soltanto ai pochissimi CTU (2 o 3 in tutto) disponibili ad effettuare le visite presso l’Inps. Inoltre, sempre al fine di ridurre il numero del contenzioso, in violazione delle norme in materia di riunione di giudizi, essi dispongono la riunione di procedimenti, senza tenere conto della materia di ciascun ricorso e dello stato dei relativi procedimenti.

«I procedimenti di merito che garantivano gli invalidi dagli errori in cui incorrevano i ctu e che consentivano una seconda valutazione, dalla suddetta data, vengono, tutti, rigettati, con motivazioni non condivisibili, tenuto conto che i procedimenti di merito vengono corredati da dettagliata documentazione sanitaria e da relazione peritale di parte, che indica specificatamente gli elementi di cui il ctu della fase precedente, non ha tenuto conto ai fini della valutazione dello stato invalidante dell’istante» denuncia Giudo.

Sta di fatto che dal Gennaio 2023, «oltre il 90% dei procedimenti di atp vengono rinviati a causa dell’astensione dei medici iscritti nell’elenco dei CTU del Tribunale e che non intendono recarsi all’Inps per effettuare le operazioni peritali, con un gravissimo danno per la salute degli invalidi, i quali attendono solo di poter affermare i propri diritti davanti all’Autorità giudiziaria, avverso i verbali di disconoscimento dell’Inps».

Allungamento dei tempi di giudizio

Per la Cgil Pollino Sibaritide Tirreno l’adozione di tale accordo «oltre a costituire una netta violazione del diritto alla salute degli invalidi ricorrenti, lede il loro diritto di difesa, viola le norme previste per il corretto svolgimento dell’attività giudiziaria, che dovrebbe essere improntata al rispetto dei principi di imparzialità e di osservanza del contraddittorio tra le parti processuali; in sostanza l’invalido che invia la domanda di accertamento del suo stato invalidante ed invoca il riconoscimento delle prestazioni di legge, viene sottoposto a visita medica di accertamento presso l’Inps e, nella successiva fase, quella giudiziaria, deve recarsi nuovamente a visita presso l’Inps, anche se a valutare le sue condizioni sarà il CTU nominato del Tribunale ma, in luogo non terzo, perché è la struttura di una parte convenuta in giudizio, dove il ctu potrebbe subire condizionamenti di natura psicologica che non lo rendono sereno di esprimere il giudizio oggettivo sui quesiti ad egli posti dal Giudice».

Senza contare che la previsione di un numero limitato di visite peritali da svolgersi in sole due sedi Inps (Castrovillari e Rossano) per l’intero circondario, comporta «un evidente allungamento dei tempi dei giudizi» ledendo le legittime aspettative dei ricorrenti, persone spesso anziane e bisognose di assistenza, «mortifica lo spirito della riforma del processo pensionistico improntata ad una maggiore celerità nell’accertamento del requisito sanitario».

Giuseppe Guido va dritto al punto definendo che l’effetto immediato che l’accordo determina è «un ulteriore sbilanciamento del processo a favore della parte pubblica, perché riconosce all’Inps l’ulteriore privilegio della più comoda partecipazione dei propri medici alle operazioni peritali presso le sue strutture».

La conferma di tali preoccupazioni viene data dall’esito negativo ottenuto da alcuni Tribunali, come quelli di Nola e Santa Maria Capua Vetere, che avevano adottato tale modalità di esecuzione delle visite peritali. Del resto, il fatto che soltanto pochissimi Tribunali, nell’intero territorio nazionale, abbiano inteso ricorrere alla sottoscrizione del protocollo con l’Inps, per gli A.t.p., è indice di «concreta fondatezza delle negatività da esso derivanti».

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ABUSIVISMO EDILIZIO

Cassano: lotta all’abusivismo, demolito fabbricato fatiscente in pieno centro

La prima ordinanza di demolizione risale a 25 anni fa. Rappresentava pericolo per passanti, pedoni e abitazioni vicine.

È stato demolito stamane l’immobile pericolante che versava in grave stato di abbandono ubicato in via Vittorio Emanuele a Cassano Centro nei pressi della centralissima piazza Paglialunga. Il sindaco Giovanni Papasso che stamattina s’è recato sul posto per seguire personalmente le operazioni di demolizione e di ripristino dello stato del luoghi arrivate a 25 anni di distanza dalla prima ordinanza datata novembre 1998. D’altronde anche la recente relazione redatta da tecnici e dirigenti comunali era stata impietosa e ben descriveva lo stato in cui versava il manufatto e il possibile pericolo rappresentato per passanti, pedoni e abitazioni vicine.

Complessivamente, infatti, l’immobile si trovava in una situazione di totale abbandono e degrado tali da costituire pericolo per la pubblica incolumità e per le precarie condizioni igienico-sanitarie in quanto era diventato ricettacolo di animali favorendo anche la proliferazione di erbacce infestanti. Dall’ultimo sopralluogo dell’area urbanistica erano anche emersi chiari segni di cedimenti di parti strutturali: la copertura, ad esempio, formata da travi in ferro e tavelloni poggianti su provvisori pilastrini di mattoni incolonnati a secco, era quasi del tutto distrutta. Così come i muri perimetrali che presentavano dei crolli alle sommità e importanti distacchi dell’intonaco.

Anche la porta di ingresso, ormai distaccata dalla muratura, era in condizioni pessime e di precaria stabilità. Risolvere la situazione che s’era venuta a creare, quindi, era divenuto un atto ormai non più prorogabile soprattutto per la questione riguardante la tutela della sanità pubblica visto che il rudere si trova in pieno centro abitato peraltro sulla principale direttrice che conduce nella parte alta del capoluogo.
«Al di là della questione igienico-sanitaria – ha aggiunto il sindaco Papasso – abbiamo riportato nel solco della legalità e fatto chiarezza su una vicenda amministrativa che risaliva già al lontano novembre del 1998 quando venne emessa la prima ordinanza di demolizione mai eseguita inspiegabilmente senza motivo. Da allora si sono susseguiti ben 18 passaggi burocratici – tutti documentati – e culminati con la demolizione di stamattina. Dopo gli abusi sanati nei mesi scorsi in altre aree del Comune andiamo avanti su questa strada di legalità e tutela della cosa pubblica. Ringrazio per l’impegno profuso l’ufficio tecnico, l’urbanistica, la Polizia locale e l’impresa esecutrice».

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TURISMO

Il comparto turistico del Parco nazionale del Pollino chiede la riapertura della ciclopedonale Campotenese-Morano Calabro

Nel corso di una riunione sul territorio ventisei operatori hanno chiesto a gran voce che si ripristini la fruibilità di un grande attratto del turismo Outdoor

Il comparto turistico del Parco Nazionale del Pollino, all’esordio della stagione primaverile, si unisce per sollecitare la riapertura della ciclopedonale Campotenese-Morano Calabro. La via attraversa lo scenario campestre di Campotenese, geosito Unesco, si apre sull’imponente skyline delle vette più alte del Parco, la Pollino line anch’esso geosito Unesco, e si allunga verso Morano Calabro, uno dei Borghi più belli d’Italia e la vallata di Castrovillari. Completa il tratto della Ciclovia dei Parchi che unisce le grandi aree protette lungo la dorsale appenninica fino a Reggio Calabria, vincitrice nel 2021 dell’Italian Green Road Award nel 2021, l’Oscar del cicloturismo.

Tutti insieme gli stakeholder del territorio manifestano la necessità di consegnare nuovamente alla comunità del Parco uno dei percorsi pedo-ciclabili tra i più belli e ricchi di storia del Sud Italia che ai tempi del taglio del nastro aveva già attirato l’attenzione di cicloturisti e tour operator. Gli operatori lanciano un messaggio chiaro, con una logica di sistema, consapevoli della capacità attrattiva della pista come importante arricchimento dell’offerta esperienziale del Parco, del contributo che darebbe nel rafforzare il posizionamento, e quindi la competitività, dell’area montana protetta più grande d’Italia come destinazione per il cicloturismo, fetta del mercato turistico in grande e veloce espansione.

«I più importanti saloni sul Turismo che si sono tenuti nei mesi scorsi e in programma in questo periodo, hanno come tema portante il viaggio slow e l’outdoor. Si rivolgono a migliaia di viaggiatori interessati a questo tipo di esperienze e buyer specializzati in questo settore, non possiamo non manifestare la necessità della riapertura ora che la stagione è partita, e lo chiediamo nel pieno rispetto delle prerogative di tutte le istituzioni coinvolte, di un’attrazione che richiamerebbe tanti turisti da ogni parte d’Italia e d’Europa – dicono coralmente gli esponenti turistici del Pollino -. Abbiamo la conferma che c’è tanta richiesta di esperienze su due ruote e la voglia di scoprire territori poco conosciuti, non mainstream, come il Parco Nazionale del Pollino. Non possiamo perdere un altro anno, un’altra occasione per far scoprire il patrimonio del Parco attraverso uno dei tratti ciclopedonali più belli d’Italia. Dobbiamo farci trovare pronti».

Gli operatori ribadiscono la ricaduta positiva a livello sociale ed economico di un attrattore di questo genere. Il cicloturismo rappresenta un tassello importante per la crescita di un territorio come dimostrato dalle performance e dal grande riscontro della Ciclovia dei Parchi, dal suo debutto, nel mercato turistico. «Ci auguriamo che la richiesta – concludono gli stakeholder – venga ascoltata e che i tempi si velocizzino al fine di non vanificare gli ingenti investimenti economici sostenuti, già dalla scorsa stagione, per dotarci di strumenti e attrezzature per accogliere al meglio e offrire servizi adeguati ai cicloturisti».

Il tratto in questione fu sequestrato pochi giorni dopo l’inaugurazione per un esposto di un cittadino che segnalò il cedimento di parti di intonaco dalle volte di alcune gallerie

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VERSO LA PASQUA

La Giudaica di Laino Borgo diventi patrimonio Unesco

L'evento si svolgerà nel comune della valle del Lao il 7 aprile, in occasione del venerdì Santo e si compone di 19 scene con 94 attori e oltre 150 figuranti

Da dieci generazioni a Laino Borgo famiglie intere tramandano un testo aulico del 600 che racconta l’ultimo giorno di vita di Gesù. Una vera identità culturale del borgo della valle del Mercure che si traduce in 19 scene itineranti che racchiudono il percorso che dall’ultima Cena porta alla Crocifissione e morte del Cristo. E’ la Giudaica vero marcatore identitario che deve «diventare Patrimonio immateriale dell’Umanità». E’ la richiesta che arriva alla platea istituzionale dal regista dell’evento, in programma il 7 aprile a Laino Borgo, Giovanni Turco che ha partecipato insieme al sindaco Mariangelina Russo, l’assessore con delega ai rapporti istituzionali, Stefano Tallarico, e il presidente della Pro Loco, Mario Donato, alla conferenza stampa di presentazione svolta nella sala degli Stemmi di Cosenza e alla quale sono intervenuti il Presidente della Provincia, Rosaria Succurro, l’assessore regionale all’agricoltura, Gianluca Gallo, il presidente ff del Parco nazionale del Pollino, Valentina Viola, e Manuela Filice delegata Unpli.

La Giudaica di Laino Borgo, che ritorna dopo lo stop negli anni della Pandemia, è una «manifesta unica a livello internazionale» ha rimarcato l’assessore Tallarico e rappresenta un «macro attrattore» che «rappresenta la nostra tradizione» ha sottolineato il sindaco del borgo, Mariangelina Russo. Un evento che coinvolge una intera comunità impegnata: 94 attori e oltre 150 figuranti che per mesi e mesi si preparano ad un appuntamento che segna «l’orgoglio dell’appartenenza alle proprie radici» e «richiama una catarsi che è molto attuale» ha aggiunto l’assessore Gianluca Gallo esaltando il lavoro della comunità di Laino Borgo che «lavora con intelligenza per promuovere turismo lento e ambientale». Una manifestazione che rappresenta un «forte momento di fede e un grande attrattore culturale» ha rimarcato la presidente Succurro e che si inserisce all’interno di una «promozione importante» a livello provinciale.

Dello stesso avviso anche il presidente ff del Parco del Pollino Valentina Viola la quale ha sottolineato come l’Ente sia «convintamente al fianco del comune e della pro loco» nel sostegno ad una manifestazione che «valorizza ampiamente il territorio» e che è frutto di un «progetto di grande spessore – ha aggiunto la delegata Unpli Manuela Filice – radicato nella tradizione».

La Pro Loco di Laino Borgo, cuore pulsante dell’organizzazione al fianco dell’amministrazione comunale, si prepara ad accogliere al meglio i turisti e i visitatori per il 7 aprile giorno in cui si svolgerà la Giudaica 2023 che è «patrimonio della nostra comunità ma della Calabria intera» e che pone Laino Borgo al centro «dell’interesse territoriale».

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Tradizioni

Concorso Fucarine, premiati i vincitori della 28° edizione

Ex aequo per la Madonna dell’Aiuto delle Vigne e il Centro Sociale Cammarata che così si sono divise il premio di 500 euro messo in palio dall'Amministrazione Comunale.

Madonna dell’Aiuto e il Centro Sociale Cammarata. Sono loro che si sono aggiudicati il concorso “Fucarin’i San Giseppu e della Sagra d’i laghin’eciciri”. Questa sera si è tenuta presso il Palazzo di Città la premiazione della 28esima edizione di questa storica iniziativa organizzata dall’Associazione Gruppo Folklorico Città di Castrovillari. La giuria ha potuto durante la splendida serata girare nei vari quartieri e visionare le cinque Fucarine in gara valutandole attraverso dei parametri (fuoco, animazione e gastronomia). A tal riguardo vi è stato un ex aequo per la Madonna dell’Aiuto delle Vigne e il Centro Sociale Cammarata che così si sono divise il premio di 500 euro messo in palio dall’Amministrazione Comunale.

Riconoscimento anche per l’animazione del piccolo Matteo Mainieri presso la Fucarina di S.Girolamo, per il bel gesto di solidarietà che accompagna da sempre quella di San Francesco per “i laghin’eciciri” di Via Albidona e per la gentile collaborazione dell’Istituto Alberghiero cittadino. L’importanza di ritornare a vivere momenti della tradizione cittadina dopo lo stop legato alla pandemia è ciò che è maggiormente emerso negli interventi del Sindaco Mimmo Lo Polito e dei componenti della giuria che hanno evidenziato in particolare, oltre alla grande affluenza che si è avuta per l’iniziativa che ha animato diversi quartieri della città, l’importanza che la stessa ha quale momento di aggregazione e di vita comune nel rispetto di quella tradizione storico/gastronomica che caratterizza questo momento per la città di Castrovillari.

 

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PRIMI 365 GIORNI

Il primo anno della Succurro alla guida della Provincia di Cosenza

Viabilità, con 20 milioni di risorse spese per offrire una rete strada diversa e moderna, ed edilizia scolastica, con 180 milioni di investimenti per scuole più sicure, sono i due asset principali dell'azione di governo dei primi 365 giorni di mandato

Sogna una provincia che guarda al futuro ed intanto continua nel suo impegno serrato alla guida dell’area più grande della Calabria. Rosaria Succurro, presidente della provincia di Cosenza, ha tracciato il bilancio dei primi 365 giorni alla guida dell’ente. «In questo anno siamo riusciti a raggiungere tanti obiettivi, grazie ai miei consiglieri di maggioranza, ai dirigenti che ho scelto in autonomia, ai dipendenti che hanno risposto alle nostre sollecitazioni con impegno e passione. Grazie a voi tutti. Abbiamo dimostrato che la Provincia c’è e dà delle risposte, raggiunge dei risultati importanti». Iniziative e traguardi importanti, ma anche progetti futuri per il «definitivo rilancio di un Ente che ha l’ambizione di tornare ad essere punto di riferimento per i Comuni e per i cittadini, e per dare un’immagine diversa della Provincia e delle risposte diverse- ha aggiunto la Presidente – attraverso tanti progetti importanti che riguardano la valorizzazione dei borghi e i giovani».

I numeri dei primi 365 giorni

Viabilità ed edilizia scolastica i principali asset su cui si è incentrata l’azione di governo di questo primo anno. 20 milioni di euro sono le risorse spese per offrire una rete stradale diversa e moderna: due milioni e mezzo per la manutenzione ordinaria; diciassette milioni e mezzo per la manutenzione straordinaria. Ben 180 milioni di euro per l’edilizia scolastica, per offrire ai nostri giovani scuole più sicure e luoghi dove possano crescere lontani dalle devianze: un obiettivo importante, di vera e propria ripartenza per il futuro, raggiunto in questo primo anno di attività. Inoltre, messo in campo un fondo di progettazione per il PNRR di 500mila euro, che avrà una ricaduta pari a 455 milioni di euro sulla nostra provincia.

«Risultati che sono andati oltre le più rosee previsioni e che sono stati possibili grazie a un’attenta interlocuzione con tutti gli attori politici, istituzionali e sociali del territorio», ha rimarcato la Presidente. Un bilancio concreto, orientato a rilanciare un Ente che i cittadini sentono nuovamente vicino e che sanno che c’è: «una provincia bella come la nostra meritava grande attenzione, soprattutto in termini di valorizzazione e di turismo e tuttavia non si può parlare di turismo senza dare uno sguardo attento all’ambiente. Per questo attraverso i nostri uffici abbiamo lavorato anche in sinergia con il Presidente della Regione Calabria per rendere più sicuri i nostri mari, mettendo a disposizione la Polizia provinciale per il controllo delle foci dei fiumi e dei depuratori. Il nostro impegno è stato ed è costante ed assiduo – ha così concluso i lavori la Presidente Succurro – ed immaginiamo anche di avere altre deleghe e quindi altre risorse. Sono convinta che dal Parlamento arriveranno risposte positive sulle necessità di restituire alle Province il ruolo che da sempre gli appartiene, ma nel frattempo continueremo a lavorare a testa bassa per lo sviluppo del nostro territorio».