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PICCOLA RIVOLUZIONE

Sanità, nuovi sportelli e più personale per i Cup: un portale per prenotare le visite

La missione è abbattere le liste d'attesa, vera spina nel fianco della rete ospedaliera territoriale

Informatizzazione e più personale. La sanità cosentina promette una piccola rivoluzione partendo dai Cup. La sfida è abbattere le liste d’attesa e rendere più efficiente il servizio di prenotazione unica. Oltre all’assunzione di nuove unità per irrobustire le performance degli sportelli già esistenti presso gli ospedali e sul territorio, arriverà anche un portale web tutto rimodernato per consentire di effettuare le prenotazioni comodamente da casa non solo per le visite generiche – come è stato possibile fino ad oggi – ma anche quelle più specialistiche. «Da aprile il ventaglio di servizi a disposizione dei cittadini – garantisce il responsabile Cup e gestione liste d’attesa dell’Asp di Cosenza, Vincenzo Licciardi – sarà molto più ampio e capace di erogare prestazioni più vaste».

Un altro tassello che si aggiunge alla nuova governance targata Antonello Graziano che, tra i vari aspetti, sta coinvolgendo anche la rete del centro unico di prenotazione. «Sono state prese 15 nuove unità nel raggio di tutta la provincia – aggiunge Licciardi – per incrementare e potenziare il servizio. Di queste ben 5 sono toccate alla fascia Jonica: due persone sono state assunte a Corigliano Rossano, due a Mirto e una a Trebisacce».

Ma la vera rivoluzione è quella digitale. Da aprile si potranno prenotare tutti i servizi da computer o smnartphone e intanto, adeguandosi alle linee guida nazionali, tutti i dati che prima venivano accumulati sui server stanno trovando spazio nel cloud.

«Con questo incremento di personale – chiosa il responsabile del Cup – il commissario ha dato una risposta fattiva e concreta alle esigenze degli utenti. D’altronde, come dico sempre a chi lavora nei Cup, le persone che si rivolgono a noi non vanno certo a fare una passeggiata tra i supermercati per vedere l’offerta migliore, ma hanno dei problemi, hanno bisogno di aiuto e meritano un servizio degno di essere definito tale».

Capitolo a parte anche quello della sicurezza. «Gli ultimi fatti di cronaca ci ricordano come sistemi di sorveglianza e personale che sia in loco a vigilare non siano mai abbastanza. Prevista anche una totale revisione del sistema sicurezza».

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L'INTERVENTO

Castrovillari: a rischio chiusura la sede Inail, Ferdinando Laghi supporta la battaglia dei sindacati

Il consigliere regionale del gruppo De Magistris Presidente denuncia il continuo stillicidio a danno del territorio del Pollino

I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno lanciato l’allarme circa la paventata chiusura della sede Inail di Castrovillari. Una problematica sulla quale «è necessario riprendere con estrema serietà» ha riferito il Consigliere Regionale Ferdinando Laghi sposando la battaglia sindacate in difesa del presidio territorio. «Continua un vero e proprio stillicidio a danno di questo territorio -aggiunge il capogruppo in Consiglio regionale di “De Magistris Presidente”- che provoca tagli di servizi per gli utenti e che ricade, nell’ottica della razionalizzazione della spesa, sui bisogni della popolazione ed in particolare sulla tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori. Sono proprio questi ultimi, infatti, che pagherebbero il prezzo più alto di una scelta del tutto non condivisibile».

«Ancora una volta -insiste Laghi- si va verso la deprivazione dei servizi e Castrovillari continua ad essere falcidiata, facendo ricadere i disagi sui cittadini dell’intero comprensorio. Perdere l’attuale punto di riferimento a Castrovillari determinerebbe, infatti, per tutta l’area del Pollino e dell’Esaro, disagi e costi ulteriori per raggiungere sedi più distanti». Alla luce di tutto questo, il Consigliere Laghi conclude: «È necessario che le istituzioni locali e le forze sociali si mobilitino per contrastare e far annullare questa scelta del tutto sbagliata che rappresenterebbe un vero e proprio scippo nei confronti delle popolazioni locali. Scriveremo immediatamente alla sede nazionale, regionale e territoriale dell’Inail chiedendo che questa paventata misura non venga attuata».

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NAUFRAGIO DI CUTRO

Manoccio scrive alla Schlein: trasferire i sopravvissuti al naufragio nei progetti Sai

Il presidente dell'associazione don Vincenzo Matrangolo ha scritto al neo segretario del Partito Democratico per superare le difficoltà di gestione dei sopravvissuti

La tragedia di Steccato di Cutro tiene alta l’attenzione dell’Associazione Don Vincenzo Matrangolo che, attraverso la voce del suo presidente Giovanni Manoccio, torna sulle problematiche inerenti l’organizzazione e la gestione dei sopravvissuti. Manoccio, che nei giorni scorsi era intervenuto sulla questione, all’indomani della visita a Crotone della neo segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, scrive una lettera in cui chiede di porre l’attenzione su «alcuni aspetti che andrebbero, urgentemente, portati all’attenzione dell’opinione pubblica e delle Istituzioni competenti».

«Nel corso della Tua visita di ieri a Crotone -scrive Manoccio-, non ti sarà di certo sfuggita la approssimativa organizzazione in merito all’accompagnamento dei sopravvissuti al terribile naufragio di Steccato di Cutro, e ai loro familiari. In un momento del genere, un ruolo determinante lo devono svolgere i mediatori interculturali e gli psicologi, adeguatamente formati e in grado di gestire eventi così traumatici, mentre i pochi presenti a Crotone, sono operatori del volontariato e dell’associazionismo. L’associazione Don Vincenzo Matrangolo -continua-, di cui sono presidente, ha nell’immediatezza messo a disposizione i propri operatori specializzati, che hanno raggiunto Crotone per dare il proprio contributo, e per informare, accompagnare e supportare le persone sopravvissute, nonché i loro familiari arrivati da tutta Europa. Nell’immediatezza del tragico evento -evidenzia Manoccio-, ho segnalato al Servizio Centrale, e alla Prefettura di Crotone, la necessità di trasferire immediatamente le persone, che si trovano nell’ex CARA di Crotone, nei progetti SAI, gli unici in grado di prendere in carico i sopravvissuti, essendo dotati di equipe che possono fornire i più adeguati strumenti alle persone sopravvissute, in particolare per elaborare il grave lutto, ma anche solo per superare il forte evento traumatico che hanno subito».

Subito 50 posti disponibili

Sul territorio calabrese, oltre 50 sono i posti, immediatamente disponibili, che il progetto Sai ha messo a disposizione dei sopravvissuti. L’associazione di Manoccio si è detta anche immediatamente disponibile a provvedere al trasporto, da Crotone ai vari SAI del territorio.
«È estremamente urgente -aggiunge il presidente della don Vincenzo Matrangolo – che le persone sopravvissute siano trasferite dall’ex CARA di Crotone, luogo già di per sé assolutamente inidoneo alla permanenza dei migranti, ancor di più inidoneo in un contesto come quello attuale». Un’altra problematica segnalata è quella della gestione dei minori non accompagnati. «In aperta violazione della normativa, molti minori non accompagnati, i cui numeri stanno aumentando nel corso degli ultimi anni, vengono ospitati in centri di prima accoglienza, data la ormai quasi cronica assenza di posti nei SAI. Si pone, pertanto, come impellente, un ampliamento della capacità dei SAI per minori, di almeno 5000 posti. Sono molti altri i problemi che affliggono la materia dell’immigrazione, dalle norme che regolano l’affidamento dei servizi di accoglienza, alle disparità di servizi erogabili agli ospiti nei SAI, differenziati a seconda dello status giuridico, agli ostacoli opposti dalle Questure nel rilascio dei permessi di soggiorno nonché ai ritardi nel rilascio degli stessi, al malfunzionamento delle Commissioni Territoriali; tutto ciò mina la fiducia degli ospiti accolti nel circuito dell’accoglienza, e non solo, ma rischia anche di mettere a dura prova il lavoro degli operatori, e dunque la tenuta del sistema.
Auspico fortemente -conclude Manoccio- l’attivazione di un forum sull’immigrazione, affinché si riesca a instaurare un sano confronto sulle tematiche dell’immigrazione e dell’accoglienza».

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RIFIUTI E ACQUA

La Regione commissaria 4 comuni che non hanno aderito ad Arrical

La Giunta della Calabria ha preso la decisione rispetto alle amministrazioni di Gioia Tauro, Pianopoli, Acquaformosa e San Giovanni di Gerace che non intendono cedere le proprie funzioni alla nuova Authority istituita con legge regionale.

Con quattro distinte delibere, la Giunta regionale, su proposta del presidente, Roberto Occhiuto, e dell’assessore all’Ambiente, Marcello Minenna, ha commissariato i Comuni di Gioia Tauro, Pianopoli, Acquaformosa e San Giovanni di Gerace, che – oltre a non aderire all’Autorità “Rifiuti e risorse idriche della Calabria” – nelle scorse settimane hanno approvato delibere per la non adesione alla nuova Authority regionale per rifiuti e acqua. La Regione eserciterà, dunque, nei confronti di questi quattro Comuni, il potere sostitutivo attraverso l’individuazione del commissario ad acta, il quale dovrà adottare, in sostituzione delle amministrazioni, il provvedimento di adesione all’Arrical, istituita con legge regionale n. 10 del 20 aprile 2022 e riguardante l’organizzazione dei servizi pubblici locali dell’ambiente. L’adesione, sottolinea la Regione, è un’adempimento obbligatorio previsto dalla legge.

Su indicazione del presidente Occhiuto è stato, poi, approvato lo schema di protocollo di intenti, tra la Regione Calabria e il Ministero per le Riforme istituzionali e la Semplificazione normativa, per l’individuazione di linee di intervento normativo volte alla semplificazione normativa del sistema delle imprese e dei cittadini.

Le altre decisioni della Giunta regionale

Per tutelare, preservare e valorizzare la conoscenza del patrimonio culturale popolare calabrese, su proposta della vicepresidente, Giusi Princi, è stato deliberato lo schema di protocollo d’Intesa tra la Regione Calabria e la la Federazione Italiana Tradizioni Popolari.
L’intesa rappresenta un’opportunità per dare un nuovo impulso in termini di disseminazione della conoscenza e di trasmissione alle future generazione del patrimonio demo-etno-antropologico delle diverse comunità calabresi.
L’iniziativa assume una forte valenza anche in termini di sviluppo socio economico allorquando tale patrimonio diviene un attrattore turistico capace di incuriosire visitatori nazionali e internazionali.

Su proposta dell’assessore alle Politiche sociali, Emma Staine, l’esecutivo ha approvato l’adozione dei criteri per l’acquisizione di domande di contributo per la progettazione di piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche (Peba) e per la formazione della graduatoria delle istanze ammissibili al contributo di cui al decreto del ministro per le disabilità, adottato di concerto con i Ministeri dell’Economia e delle finanze, del Lavoro e delle Politiche sociali. Inoltre, per l’assistenza alle persone con disabilità grave e prive di sostegno familiare, fondo “Dopo di noi”, sono stati destinati 2.640.000 euro per il triennio 2019-2021.

Con una delibera dell’assessore al lavoro, Giovanni Calabrese, è stato nominato il nuovo commissario straordinario di Azienda Calabria Lavoro: si tratta della dirigente-funzionaria di ruolo della Regione Calabria, Elena Latella.

Su indicazione dell’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, la Giunta ha approvato i disciplinari di produzione integrata della Regione Calabria per l’anno 2023 riguardanti la difesa fitosanitaria, il controllo delle infestanti e le pratiche agronomiche.

Infine è stato istituito, presso il Dipartimento regionale Agricoltura e Risorse agroalimentari, l’Albo regionale dei “Primi acquirenti”, distinto per il latte bovino ed ovicaprino, tenuto nel Sian ed accessibile a tutti gli interessati per i riconoscimenti, le mutazioni, le revoche e le decadenze.

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LO SPETTACOLO

Tiziana Foschi a Morano Calabro per la stagione TeatroMusica

L'attrice membro della Premiata ditta si esibirà domenica 5 marzo. Il 22 dello stesso mese, invece, saranno di scena Ciò Di Tonno e Vincenzo Olivieri

“Faccia un’altra faccia”. Si intitola così lo spettacolo di Tiziana Foschi, in scena presso il teatro Massimo Troisi di Morano Calabro, nell’ambito della stagione teatrale organizzata dall’Allegra Ribalta. Domenica 5 marzo, alle ore 18:00, l’attrice sorridente ed eclettica sarà in scena insieme ad Antonio Pisu nell’opera che analizza l’arte di sentirsi inadeguati nei testi scritti dagli stessi attori, in collaborazione con Francesca Zanni.

Lo spettacolo della nota attrice e membro della Premiata ditta – il quartetto comico composto da Pino Insegno, Roberto Ciufoli e Francesca Draghetti – arriva alla stagione teatrale moranese insieme a Due di cui uno, commedia tra musica e teatro con Giò Di Tonno e Vincenzo Olivieri, prevista per il 22 marzo, grazie alla collaborazione con Tirreno Festival.

«Siamo felici di ospitare questi grandi nomi del teatro italiano – ha dichiarato il presidente dell’Allegra Ribalta, Massimo Celiberto – entrambi gli spettacoli in collaborazione col Tirreno Festival saranno una bellissima occasione, per il nostro pubblico, di godere di questi grandi artisti. I nostri spettatori potranno acquistare entrambi i biglietti ad un prezzo speciale, per non perdere nessuno degli eventi che abbiamo aggiunto al già ricco cartellone»

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LA VICENDA GIUDIZIARIA

Ecodistretto a Morano: attivisti querelati dal Sindaco De Bartolo tutti assolti

A distanza di tre anni il procedimento a loro carico si è concluso con un nulla di fatto. Soddisfatti i rappresentanti del comitato che si opponeva alla costruzione dell'impianto nel comune del Pollino

Nicolò De Bartolo, sindaco di Morano, aveva denunciato dodici attivisti che si opponevano alla proposta di Ecodistretto nel comune del Pollino. A distanza di tre anni e dopo il processo tutti sono stati assolti. «Il sindaco delle querele ha perso di nuovo» commenta il capogruppo di MoranoLab, Giannatale Tramaglino.

Nella motivazione della sentenza si legge «il reato si è estinto per remissione tacita di querela». In sostanza il sindaco non si sarebbe mai presentato in Tribunale per dar corso alla decisione di portare davanti al giudice i cittadini che con più veemenza avevano manifestato contrarietà alla decisione dell’amministrazione guidata da Nicolò De Bartolo.

«E’ stata sconfitta l’idea politica del De Bartolo – commenta ancora Tramaglino – ovvero quella di un processo penale come strumento di educazione civile e sociale. Giustizia è stata fatta – aggiunge il capogruppo di MoranoLab – tutti assolti, tutti liberi di esprimere la propria opinione. La vittoria democratica della comunità moranese adesso è totale».

La mobilitazione popolare e le querela

Per il comitato No Ecodistretto nel Pollino si chiude, con questa assoluzione, «una triste pagina della storia moranese e dell’hinterland». A seguito della mobilitazione popolare dopo la notizia della possibilità di allocare l’Ecodistretto nel comune di Morano Calabro dodici persone erano state querelate dal sindaco De Bartolo. Il comitato chiese un passo indietro al sindaco «su un atto che appariva esagerato a fronte di una mobilitazione per fatti che avevano acceso gli animi di una intera comunità. Tante erano infatti le preoccupazioni legate all’impatto che quella assurda opera avrebbe avuto nella quotidianità di tutti noi. Preoccupazioni che sono state poi motore per un lungo lavoro di studio del Comitato, terminato con la stesura e la trasmissione agli organi competenti delle “osservazioni”. Ma nonostante i vari appelli al ritiro delle querele, si è sempre preferito andare avanti adducendo varie e discutibili giustificazioni e continuando, anzi, nel tempo, a ricordare la giustezza di quella decisione».

Dodici moranesi per tutto questo tempo «hanno dovuto subire il peso di un processo aperto a loro carico per aver espresso una opinione, forse in alcuni casi con toni molto accesi, ma era la loro opinione che andava espressa visto contro cosa ci si scontrava – spiegano dal Comitato No Ecodistretto – Sarebbe stato più giusto ascoltare, mediare e non esacerbare lo scontro trasferendolo in un’aula di tribunale con tutte le conseguenze che questo comporta».

Il processo concluso con l’assoluzione fa tirare un sospsiro di sollievo agli attivisti. «Morano non ha l’ecodistretto e i nostri amici concittadini non sono stati condannati» chiosano dal comitato.

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LA TRAGEDIA

Il senatore del Pd Bruno Astorre trovato senza vita a Palazzo Cenci

Era in uno degli uffici del Senato. La procura avrebbe aperto un'inchiesta come atto dovuto. Sgomenti tutti i colleghi del partito nazionale

Il senatore del Pd Bruno Astorre è deceduto mentre si trovava in uno degli uffici del Senato a palazzo Cenci. Il portone dell’immobile è adesso chiuso. Sul posto sono arrivati il segretario generale di Palazzo Madama accompagnato dal dirigente dell’ispettorato della Polizia di Stato presso il Senato. La Procura ha avviato, come atto dovuto, un fascicolo di indagine. Il procedimento, come avviene in questi casi, è rubricato come istigazione al suicidio. È previsto un sopralluogo a Palazzo Cenci da parte del pm di turno.

Astorre – nato a Roma l’11 marzo 1963 – avrebbe tra poco compiuto 60 anni. Senatore dal 2013 era segretario regionale del Pd nel Lazio dal dicembre del 2018. Era sposato con Francesca Sbardella, sindaca eletta con il Pd di Frascati. «Rimango attonito alla tragica notizia della morte di Bruno Astorre. Non riesco a trovare parole di fronte ad un simile dramma. C’è il silenzio. C’è la preghiera. L’abbraccio ai suoi cari», ha scritto su Twitter l’ex segretario dl Pd, Enrico Letta.

Davanti Palazzo Cenci sono arrivati, tra gli altri, l’ex segretario del Pd, Nicola Zingaretti e la senatrice Dem Cecilia D’Elia. Nel palazzo anche la polizia scientifica per i rilievi. «Siamo sconvolti e profondamente addolorati dalla tragica notizia della morte del Senatore Bruno Astorre. Tutta la comunità democratica si stringe attorno alla moglie e alla sua famiglia, agli amici e a tutti i suoi colleghi», ha affermato la segretaria del PD, Elly Schlein.

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LA COMPETIZIONE

Pizza bit competition: il 7 marzo in Calabria pizzaioli in gara

A Corigliano la terza delle 9 tappe regionali per pizzaioli professionisti con la collaborazione come media partner del Gambero Rosso che si contendono il titolo di Pizza Ambassador 2024 Molino Dallagiovanna

Si disputerà martedì 7 marzo in Calabria, presso la sede di Frigo Arreda a Corigliano Calabro, la terza delle 9 tappe regionali di Pizza Bit Competition, la gara che Molino Dallagiovanna ha ideato per i pizzaioli professionisti con la collaborazione come media partner del Gambero Rosso, primo gruppo editoriale multimediale enogastronomico in Italia. A conquistare l’accesso alle 9 gare regionali (3 al Nord, 3 al Centro e 3 al Sud) 135 pizzaioli di tutta Italia che gareggiano 15 per tappa per conquistare il titolo di Dallagiovanna Pizza Ambassador 2024, volto ufficiale del Molino per il settore pizza in Italia e nel mondo.

I tre migliori pizzaioli di ogni tappa si qualificano per una delle 3 semifinali, in programma tra giugno e luglio in tre località turistiche (1 del Nord, 1 del Centro e 1 del Sud). Da ogni semifinale i primi tre pizzaioli accederanno alla finalissima di settembre presso la sede di Molino Dallagiovanna a Gragnano Trebbiense.

Anche in questa seconda edizione i concorrenti si sfidano sulla realizzazione della Pizza Classica al Piatto e sono valutati da una giuria tecnica composta da esperti del settore, blogger e giornalisti tra cui rappresentanti del Gambero Rosso. I giurati nella loro scheda assegnano un punteggio a ricetta dell’impasto, presentazione del piatto finale, assaggio e professionalità del candidato ma anche alle doti comunicative dei pizzaioli.

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Comuni ricicloni

Mormanno premiata da Legambiente per la qualità della raccolta differenziata

A Catanzaro nel corso del V Ecoforum organizzato da Legambiente Calabria presso la sala verde della cittadella regionale

Con il 68,7% di raccolta differenziata il comune di Mormanno si conferma ancora una volta Comune riciclone, nella speciale classifica stilata da Legambiente e diffusa nel corso del V Ecoforum. Presso la cittadella regionale “Jole Santelli” a Catanzaro si è tenuta la cerimonia di premiazione dei comuni virtuosi che fanno della tutela dell’ambiente, della qualità della raccolta, una vera mission per costruire un futuro sostenibile delle comunità. In rappresentanza del comune di Mormanno c’erano il Vice Sindaco Giuseppe Fasano, l’Assessore Maria Olga Fortunato, l’Assessore Angelica Regina e il Consigliere Domenico Perrone, i quali hanno anche partecipato all’evento che ha posto l’attenzione sul futuro della gestione dei rifiuti in Calabria.

«Essere tra i comuni virtuosi della regione – ha sostenuto il vice sindaco, Giuseppe Fasano parlando a nome dell’esecutivo guidato dal sindaco Paolo Pappaterra – è una bella soddisfazione ma anche un traguardo che ci carica di responsabilità per fare sempre meglio nel futuro, accrescendo la sensibilizzazione dei cittadini, il coinvolgimento dei giovani cittadini, delle famiglie e di quanti hanno a cuore la sostenibilità ambientale».

«Anche quest’anno – ha aggiunto il sindaco Paolo Pappaterra – abbiamo raggiunto un grande obbiettivo che è frutto delle buone pratiche e della sensibilità dei cittadini e del grande lavoro degli operatori ecologici. Non ci sentiamo arrivati ma vogliamo crescere sempre di più in termini percentuali e nella qualità della raccolta, puntando ad un ciclo e gestione rifiuti più efficiente ed efficace».

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MAFIA

Arrestata la sorella di Mattia Messina Denaro: gestiva la cassa del superlatitante

E' accusata di associazione mafiosa nell'inchiesta coordinata dalla Procura di Palermo. Avrebbe aiutato per anni il fratello a sottrarsi alla cattura

I carabinieri del Ros hanno arrestato, con l’accusa di associazione mafiosa, la sorella del boss Matteo Messina Denaro, Rosalia. Nell’inchiesta, coordinata dalla Procura di Palermo, secondo gli inquirenti la donna avrebbe aiutato per anni il fratello a sottrarsi alla cattura e avrebbe gestito per suo conto la «cassa» della «famiglia» e la rete di trasmissione dei ‘pizzini’, consentendo così al capomafia di mantenere i rapporti con i suoi uomini durante la sua lunga latitanza.

Rosalia detta Rosetta, la maggiore delle quattro sorelle di Messina Denaro, è madre di Lorenza Guttadauro, avvocato che, dal giorno del suo arresto, assiste il capomafia, e moglie di Filippo Guttadauro che ha scontato 14 anni per associazione mafiosa ed è tuttora in carcere al cosiddetto ‘ergastolo bianco’. Il secondo figlio della donna, Francesco, nipote prediletto del padrino trapanese, sta espiando una condanna a 16 anni sempre per associazione mafiosa.

L’operazione che ha portato all’arresto di Rosalia Messina Denaro è stata condotta dal Ros, dai carabinieri del Comando provinciale di Trapani e dello squadrone eliportato dei Cacciatori di Sicilia. La misura cautelare è stata disposta dal gip Alfredo Montalto. Sono in corso decine di perquisizioni in provincia di Trapani.